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Gli avversari: la Roma

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Da oggi proveremo ogni settimana di farvi capire i pregi e difetti delle squadre avversarie che andremo ad incontrare,  turno dopo turno, cercando di fare capire in modo semplice quale tipo di partita  i ragazzi saranno costretti ad affrontare.
Bene diciamo subito che il Boemo inizia la sua carriera di allenatore nella lontana Sicilia in un paesino quale Cinisi fino a quel momento ricordato per aver dato i natali a Peppino Impastato coi suoi Cento passi, una bellissima storia e successivamente un film clamorosamente bello.
Ci tenevo a ricordarlo perché io sono un grande lover di questa terra .
Diciamo subito e senza fare una cronistoria reperibile ovunque che dopo essersi fatto notare in quel di Licata, Zeman diventa lo Zeman che conosciamo a Foggia dove nasce “zemanlandia”,col trio fantastico Baiano, Signori e Ciccio Rambaudi sfiorando in tre stagioni pure una qualificazione UEFA a dir poco straordinaria.
Dopo alterni successi a Roma su entrambe le sponde, inizia un lento declino che fu causato un po’ dal suo integralismo tattico e un po’ dalle  battaglie contro la juventus pagate amaramente con  torti arbitrali a dir poco evidenti e da lotte sul doping sfociate poi in condanne, che dettero ragione piena ai sospetti che Zeman andava insinuando da tempo.
Dopo una latitanza diciamo dal calcio che conta, lo scorso anni sorprende tutti e con una squadra piena zeppa di giovani, il Pescara,  stravince il campionato di serie b, riguadagnandosi così ancora una volta la panchina di quella che è la squadra amata dal Boemo cioè la Roma.,
Schema tattico:  da sempre Zeman conosce un solo credo,  il suo 433.
Schema applicato in modo quasi maniacale ,dopo una preparazione fisica che tutti i calciatori dicono essere spietata e durissima, il Boemo vuole tantissima corsa, tagli, sovrapposizioni continue che richiedono due cose sempre: tantissima preparazione atletica e quindi, di conseguenza, giocatori giovani che possano macinare chilometri su chilometri per tutti i 90 minuti (per cui Totti è una splendidda eccezione).
Spieghiamo il modulo che ripetiamo da una spettacolarità eccezionale visto quanto e’ offensivo.
Partiamo dal portiere che spesso funge da battitore libero quindi deve avere, la cosa più importante, due piedi educati per chiusure improvvise  e grandi mani per parare e questo viene richiesto perché una prerogativa delle squadre di Zeman e’ quella di vedere schierata la difesa altissima quasi a ridosso del centrocampo in modo da fare una linea maginot strettissima e impenetrabile, rendendo così il recupero palla più facile e con pochi passaggi, essendo anche più vicini alla porta avversaria, si può arrivare nell’area opposta.
Quindi , di contro, si può capire come, se bucata la propria difesa, l’attaccante avversario  si trova un’autostrada e solo avendo un portiere che sta spesso sulla linea dell’area di rigore può salvare la sua porta.
Dicevamo difesa altissima dove i due esterni, che sono forse coloro che spendono di più durante i 90 minuti, devono attaccare gli spazi con sovrapposizioni continue, lasciando quindi a volte anche sguarnita la difesa (qua dovremo colpire con Morleo,  secondo il mio modesto parere, e Garics).
Spiegavamo che le due linee a 4 di difesa e a tre del centrocampo sono alte e vicine ,ma quali compiti hanno i centrocampisti?
Diciamo anche qua che c’è un regista che di solito è Bradley, ma che non ci sarà domenica e di conseguenza avremo un altro interprete, senza che questo possa  tatticamente cambiare la natura del gioco della Roma.
Quindi il centrale o costruttore del gioco si esprime da regista classico (un anno fa  al Pescara questo ruolo era interpretato da Veratti che da trequarti fu impostato  da Zeman), ma non una regia che potremmo definire “alla Pecci”, dove, stando sempre nella propria metà campo, imbeccava con lanci perfetti le punte; nello schema zemaniano il regista deve avere anche capacità di inserimento fino ad arrivare al tiro.
Gli altri due centrocampisti sono posizionati belli stretti in modo da dare sempre giocata facile al possessore di palla, ma anche hanno compito di attaccare e difendere,con un sacco di inserimenti.
I tre davanti sono lo show tattico, dal mio punto di vista, con movimenti continui,  un turbillon di tagli che stringendo il campo liberano lo spazio per l’inserimento del laterale esterno oppure se si allargano lasciano lo spazio al centrocampista per insierirsi ed ecco che abbiamo una squadra bellissima da vedere dove CON PALLA RIGOROSAMENTE A TERRA, si tenta sempre di fare gioco e con verticalizzazioni improvvise si passa da fase difensiva alla fase offensiva.
Per domenica mi dicono, mentre sto scrivendo il pezzo, che Balzaretti dato per infortunato e’ entrato nella sessione di allenamento e quindi pare recuperabile per domenica e questa e’ una freccia che potrebbe farci malissimo.
Assenti certi invece saranno Osvaldo, in regime di squalifica, Dodò, Bradley, De Rossi e Pianic infortunati.
Quindi i giallorossi si dovrebbero schierare così:
Stekelenburg in porta, i 4 difensori che saranno così Piris, Burdisso, Castan e Balzaretti (o Taddei), i 3 del centrocampo Florenzi, Tachtsidis e Marquinhio, con le tre punte Totti ,Destro e Lamela.
433 classico al quale noi opporremmo un 4321 che a tratti, in fase di non possesso di palla,  sarà un 451.
Massima attenzione alle fasce dove spesso Zeman vince le partite e che quindi bisogna tassativamente impedire il gioco verticale in velocità, ponendo massima attenzione alle inattive e ai falli stupidi al limite dell’area, dove anche col Milan Motta e Pazienza sono stati artefici di banali punizioni con l’uomo girato di spalle.
Totti da sempre non perdona e anche il greco Tachtsidis, che ricordo Longo voleva qua avendone capito da subito le capacità,  ha nel DNA un tiro a giro molto ma molto pericoloso.
Dietro lo ripeto io staccherei di due metri Natali perché si rischia avendo una difesa un po’ legnosa e fisica di subire troppo la velocità di Lamela e Destro che quando partono sono imprendibili.
Questo schema non sarebbe vergognoso, perché tutte le alchimie, per cercare di limitare uno squadrone nato per vincere lo scudetto e carico come una molla spinto tra l’altro da 55 Mila spettatori, sarebbero ammesse.
Come possiamo fare l’impresa??
Si deve fare la partita tatticamente perfetta, difesa senza sbavature dove come già spiegato diventano fondamentali gli esterni che dovranno interpretare il ruolo difensivo senza mai subire le sovrapposizioni che sono come abbiamo visto un cult zemaniano e qua ci dovranno essere gli scalaggi dei centrocampisti in aiuto, ma avendo la difesa altissima Diamanti e Kone potranno inserirsi e fare veramente del male alla difesa della Roma che tranne Burdisso non mi pare fatta da fenomeni.
Di certo per fare risultato serve una gran partita in fase di non possesso perché sarà inevitabile subire per gran parte della partita, ma si dovrà sempre ribattere colpo su colpo, dando ancora una volta un cinque a Federico Agliardi in cui lo scrivente crede tantissimo.
Un errore non può diventare un tormentone: Chicco si sta allenando bene, mi pare sereno e sempre sorridente al campo e sono convinto potrà essere decisivo prestissimo.
Pronostici non ne faccio, anche se la partita e’ piena di insidie dobbiamo e vogliamo fare una gran partita.
I ragazzi ci credono quindi in alto i cuori e crediamoci, da Roma ci snobbano sono certissimi di travolgerci, parlano pochissimo di campo e tanto di Zeman con le sue dichiarazioni, credendo di affrontare una squadra in disarmo.
Vediamo di smentirli e anche sonoramente, con una grande impresa!!!

Il vostro Danieleang

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