Bologna FC
A tu per tu con…Giuseppe Zinetti
Ho avuto anche questa fortuna, perché in una gioventù quasi tutta vissuta a tinte rosso e blu, lo avevo avuto fra i miei idoli e Beppe ha rappresentato sin da quell’esordio di Perugia una sorta di motivo di vanto con i miei amici, che come puntualmente accade anche oggi, conoscono solo le metropoli come tifo.
Vuoi perché era convocato in nazionale,vuoi perché si vociferava sempre della Juve come possibile destinazione, io, quando parlavo di un grande calciatore, mi veniva obbligato il parallelismo grande calciatore=Beppe Zinetti.
Io, come con quasi tutti i calciatori, non uso “aiuti” dal web o supporti cartacei nel parlare con loro, ma mi avvalgo di una memoria storica quasi contemporanea agli accadimenti e in questo caso ho volutamente evitato i ricordi funerei delle due retrocessioni che purtroppo il nostro portierone ebbe l’onta di subire coi suoi compagni; ma quello era un Bologna malato, come spesso diciamo, con gestioni societarie da film horror. Pertanto siccome “Zino” rappresentava e rappresenta per me un icona nel primissimo periodo di tifoso rossoblù, ho cercato di sviscerare alcune sue caratteristiche tecniche, i suoi maestri,le sue partite, i suoi compagni più folkloristici e infine come poteva mancare la domanda su Gillet?
Siamo all’orario di cena e il mister dei portieri che, lo dico per i meno informati, e’ dal 97 che lavora/ collabora con mister Ventura, in grande sintonia e intesa perfetta, con una consolidata stima reciproca comprovata da anni di binomio lavorativo oltre che da una profonda amicizia.
A questo punto credo sia ora di fare rewind e riavvolgere il nastro per ascoltare le risposte che il nostro ex portierone ha dato al sottoscritto.
1000CUORI: Ciao “Zino ” : io mi ricordo tantissimo di te e come spesso faccio con i miei idoli vorrei dare un ricordo in amarcord di Beppe Zinetti perché e’ stato per tantissimi anni il nostro ultimo baluardo difensivo e, lo aggiungo io, un grande portiere!
ZINO: Sono felicissimo, ho già visto il prototipo delle interviste e lo condivido in pieno.
1000CUORI: Zino, un grande maestro , ti faccio solo il nome i commenti li aggiungi tu: Pietro Battara!
ZINO: Un precursore e lo dico, a scanso di equivoci, un personaggio fondamentale per la mia carriera, perché non avendomi dotato di grandissime qualità madre natura, sono stato letteralmente “costruito” tecnicamente e fisicamente (preparatore Grandi Enzo n.d.r.).
In me videro delle capacità e con un metodo letteralmente innovativo riuscirono ( anche con altri n.d.r.) ad insegnarmi tutto sin da giovane senza dover aspettare la cosidetta “esperienza ” che si matura, per un portiere, intorno alla la trentina con il passare, in questo lasso di tempo, attraverso errori su errori che se analizzati bene permettevano una crescita individuale dell’atleta.
Quindi molto meglio trasmettere subito tutte le nozioni conosciute, in modo da far accrescere, sin da giovane, il bagaglio tecnico e culturale del portiere, così come fece con Pazzagli, Cavalieri, Malgiogliolo ,Pagliuca ( dopo n.d.r.) tutta gente che ha fatto una buonissima carriera nei professionisti.
Battara e Persico sono stati i due preparatori che hanno fatto da apripista a tutti i preparatori dei portieri, come autentici pionieri !
1000CUORI: Dopo il settore giovanile e una esperienza a Imola in serie D, esordio in A a Perugia: come la ricordi?
ZINO: Ricordo perdemmo 3-1. Ma il mio debutto al posto di Memo soddisfò tutto l’ambiente, stampa compresa che mi diede pur subendo 3 gol ottime recensioni.
Ringrazio ancora oggi il mister di quella squadra che era Marino Perani !
1000CUORI: Marino e’ un amico di questo sito mi fai un assist citandolo e ti chiedo di descriverlo.
ZINO: Come allenatore aveva idee all’avanguardia già allora e, sebbene con noi non fu fortunato perche un sistema di gioco cosi nuovo era difficile da recepire allora, a Parma, dove vinse due campionati di fila, fece trovare la strada bella spianata a Sacchi avendo abituato alla zona già da tempo molti dei suoi giocatori.
Lui infatti a volte toglieva già il libero e faceva occupare a me quel ruolo, giocando praticamente il linea.
1000CUORI: 1980 e vai a fare il mundialito in Uruguay: mi spieghi come si diventa eroe di tutti i ragazzi di Bologna che potevano vantarsi così di poter dire ” anche noi abbiamo un nazionale”?
ZINO: E’ vero peccato che feci il terzo ma a avevo due autentici mostri sacri davanti come Zoff e Bordon e anzi scavalcai Galli e per me fu già tanto.
Fu una grande esperienza essere accanto a due portieri che erano considerati il top per il periodo; purtroppo me non giovarono, a livello di carriera, le retrocessioni col Bologna perché ai tempi se eri in categorie inferiori non venivi considerato.
1000CUORI: Quale erano le tue doti migliori di portiere? E dove eri più bravo?
ZINO: Mi difendevo bene sulle uscite e nelle palle alte, poi sulla tecnica ma ripeto grazie a Battara con cui ho lavorato tantissimo perché lui ci voleva completi un po’ ovunque limitando al massimo tutte le carenze!
Per intenderci c’era una tecnica per le palle alte, le uscite, le respinte, le palle basse e lavorando sodo il portiere aveva sempre tutte le “Conoscenza ” per poter fare la parata nel miglior modo possibile usando così la tecnica più adatta alla situazione. Gli stessi esercizi sono ancora attualissimi e li insegno tutt’ora dando così pieno risalto alla tecnica giusta da adottare in ogni singola e specifica parata.
1000CUORI: ZINO mi parli di Giuliano Fiorini che cerchiamo sempre di ricordare?
ZINO: Avevano appena aperto Casteldebole e siamo cresciuti assieme, una simpatia contagiosa e ricordo ancora dopo il suo esordio vincente con l’assist per Savoldi contro la fiorentina, tornammo a casteldebole con una 128 verde con Walter Bicocchi, detto il ” mago” per la capacità di scovare talenti dal settore giovanile, facendo una gran confusione ed enormi festeggiamenti .
Genio e sregolatezza erano i suoi marchi di fabbrica , talento e colpi di classi: questo era “Fiore”, nato per giocare a calcio!
1000CUORI: Di Marocchino cosa ricordi ?
ZINO: Veniva da un settore giovanile importante come la Juve, era anche lui un istrione, un ragazzo che amava fuori dal campo divertirsi, come poi facevamo tutti.
In campo era Marocchino fuori diventava “Domenico”!
1000CUORI: La Tua avventura bolognese finisce con Maifredi che prediligeva la zona e un portiere “libero” come Cusin, ma tu vai da Galeone ancor più zonaiolo convinto………
ZINO: Galeone era un grande allenatore,a Pescara e’ considerato un idolo, un mister che conosceva solo i l 433 spregiudicato dove Berlinghieri e Pagano stavano alle ali e Sliskovic in mezzo era l’unico schema ipotizzabile.
Anche qua un aneddoto: gli piacevano anche miei piedi, dei quali era molto interessato e spesso di un portiere non considerava solo la cifra tecnica in termini di parate, ma valutava essere qualità importante per un portiere avere due piedi “educati”.
1000CUORI: Quali trofei hai vinto in carriera?
ZINO: Una Coppa Italia con la Roma e ahimè ho perso una finale sempre con la Roma in finale di coppa UEFA contro l’Inter.
1000CUORI: Tantissimi anni con Ventura, lo hai seguito ovunque, ma mai sei stato vicino al Bologna?
ZINO: Si in un paio di occasioni sembrava fatta, io sarei tornato volentieri, ma poi il mister non ha chiuso la trattativa, ma mai dire mai….
1000CUORI: Com’e’ Torino?
ZINO: La città e’ bellissima, soprattutto dopo le ristrutturazioni olimpiche, e ha aumentato tantissimo anche il turismo, un centro veramente meraviglioso e tifosi unici e appassionatissimi sempre.
Sto veramente bene sia dal punto di vista lavorativo che ambientale!
1000CUORI: Parliamo un po’ di questa partita?
ZINO: Guarda e’ una partita come le altre, siamo ancora all’inizio non ci sono ancora particolari situazioni diciamo che possono far pensare a un incontro decisivo, di sicuro il Torino vuole vincere e il Bologna farà la sua partita e credo prevarrà chi sbaglia meno.
1000CUORI: Per salutarTi non posso non farti la domanda che quasi tutta Bologna si chiede e mi riferisco alla cessione di Gillet, giudicata dagli esperti la più nociva di tutto il calciomercato rossoblù.
ZINO: Guarda Gil rappresenta il prototipo di portiere che va a pennello per il nostro gioco, sicurissimo, un inizio di stagione straordinario come rendimento e in allenamento sempre con la continua volontà di perfezionarsi.
Ricordo che giunti a Bari gli chiesi come prima domanda quali fossero i suoi obiettivi e capii subito che insieme avremmo lavorato benissimo.
Nonostante l’altezza, e’ forte anche nelle uscite e molto più completo di quello che in prima battuta sembrerebbe.
Si è’ inserito subito benissimo e sta facendo una ottima stagione tutti noi siamo felicissimi dell’arrivo di Gil.
1000CUORI: Siamo ai saluto ZINO, tanti auguri per la tua carriera sperando domenica vada bene per i colori rossoblù almeno parzialmente, diciamo con un salomonico pari.
Chiudo con una domanda che leggerai a intervista ormai “postata” e non so come e se risponderai, domanda che mi suggerisce il nostro amico comune Matteo: ” Nello spogliatoio urli ancora SVEGLIAAAA???”
Grazie Zino ,per quella gran bella gioventù che mi hai regalato…..grazie di cuore!
Danieleang
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