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E’ sempre Calciomercato: Ipotesi Palladino – 23 mag
Quando la notizia è giunta in Redazione, abbiamo voluto attendere qualche ora per capire se la stessa trovava riscontri o era una bufala di inizio mercato. Al di là del valore tecnico attuale di Raffaele, che in questa sede non ci permettiamo di giudicare, ci pare che la vicenda ricalchi, largo circa, le mosse del mercato di febbraio, con un imprinting “Donadoniano”: la ricerca dell’usato sicuro, magari con anni di esperienza nella massima categoria, agli antipodi dal progetto “made in Corvino”, tutto giovani da lanciare, in ricerca di possibili plusvalenze.
Chi è Palladino – Raffaele nasce il 17 aprile 1984, tesserato giovanissimo dal Benevento, viene notato da emissari della Juventus, che lo acquistano per giocare con la Primavera, dove gioca due campionati ad altissimo livello (con 20 e 21 reti, rispettivamente, come score personale). La società bianconera decide, nella stagione 2004/2005 di mandarlo a giocare in prestito in serie B, per fargli acquisire esperienza. E’ la stagione della Salernitana di Angelo Gregucci, suo primo importante mentore, squadra in cui disputerà 39 partita, con 15 marcature al suo attivo. A fine stagione, finito il prestito, la Juventus decide di fargli fare un’esperienza nella massima categoria a Livorno, non ritenendolo ancora pronto per aggregarlo alla prima squadra bianconera. Raffaele incontra per la prima volta, nella sua carriera, Roberto Donadoni, alla sua seconda stagione in amaranto, che ne apprezza le sue qualità fin dall’inizio di attaccante esterno, ala o seconda punta, dal dribbling secco e dotato di grande tecnica e velocità con la palla al piede, capace di conclusioni velenose dalla distanza. Palladino giocherà spesso come seconda punta, al fianco di Cristiano Lucarelli, nel 3 5 2 voluto dall’allenatore bergamasco. A fine stagione torna alla Juventus di Didier Deschamps, ma il campionato è quello cadetto. La stagione successiva, la 2007/8 con Ranieri in panchina, soffre la concorrenza di tre mostri sacri come Del Piero, Iaquinta e Trezeguet e spesso è costretto ad accomodarsi in panchina. Per questo, a luglio 2008, passa al Genoa in comproprietà. Quelli di Genoa non saranno anni semplici, costellati da infortuni seri (al ginocchio durante la prima stagione) e infezione virale (nella seconda stagione) che ne condizionano la continuità di presenze, pur essendo apprezzato da Gasperini e dalla società del Grifone. Nel gennaio del 2011 passa in prestito al Parma, per poi essere riscattato in giugno dalla società ducale. Nel 2012, e per le tre stagioni successive, Palladino ritrova Donadoni, fino alla sfortunata stagione 2014/15 che culminerà col fallimento della società di Ghirardi. In queste tre stagioni, sotto la guida del mister di Cisano Bergamasco, gioca 55 partite, di cui 23 e 24 nelle ultime due, segno di una particolare stima che Donadoni riponeva nel ragazzo e nella sua duttilità. Col fallimento Raffaele si svincola dal Parma e rimane senza squadra.
Crotone e la ritrovata serie A – A novembre la chiamata del Crotone di Djuric, lo riporta sui campi da gioco della serie B, con un contratto di un anno più l’opzione per il secondo. Suo il goal su rigore contro il Modena che sancirà la storica promozione dei calabresi nella massima serie A. Ma da Crotone, che non dovrebbe esercitare l’opzione del secondo anno nonstante la promozione, danno per fatto l’accordo fra il giocatore campano e la società felsinea, con un contratto biennale, per cui attenderemo le conferme di rito.
Riteniamo, se fosse confermata la notizia, che la volontà di Donadoni sia stata la causa scatenante dell’accordo, vista la conoscenza e stima profonda che il tecnico ha del giocatore, augurandoci, comunque, che la società sia ancora in cerca della punta da “goal in doppia cifra”, ritenendo Palladino, classica punta di movimento, funzionale al gioco del Mister rossoblù, ma non quella punta così prolifica come oggi la tifoseria si aspetterebbe, viste le problematiche che il reparto di attacco ha avuto nella scorsa stagione, dopo l’assenza forzata di Destro.
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