Bologna FC
Il Punto sul Bologna: Le piccole cose – 16 mag
E così, anche questa è fatta. La stagione calcistica 2015-2016 passa ora in archivio e lascia spazio al tempo delle analisi e delle critiche. Soprattutto queste ultime. Critiche che, evidenziando le negatività passate, serviranno a dare spunto prospettico sugli errori da non commettere più. Critiche giuste, quando assennate. Tuttavia, in questo bailamme di rimproveri e capi scossi, mi piacerebbe che non si dimenticassero le piccole cose. Buone cose che, purtroppo, difficilmente assurgeranno al clamore dell’informazione nazionale. Piccole cose, non grandi. A volte, impercettibili. Quelle piccole cose che ti fanno ricordare, ad esempio, tutti i cinni che hanno esordito in serie A quest’anno: da Diawara a Masina, da Ferrari a Tabacchi. Il mondo si è accorto del primo ma, per quel che mi riguarda, un euro sul futuro dell’ultimo citato io ce lo metterei. E, probabilmente, lo farà anche il Bologna. Una piccola cosa. Una cosa importante. Come è anche una piccola cosa, il fatto che il Bfc, abbia preso solo un gol nei primi quarti d’ora di partita (tra l’altro del “nostro” Gabbiadini nel giorno dell’asfaltata di Napoli). Anch’essa è una cosa piccola che però mette in risalto un fattore importante: l’approccio, quanto meno quello, è sempre stato corretto. E, visto che buona parte della squadra, come detto prima, era fatta di esordienti, è certamente un valore. Una piccola cosa è anche il fatto che tre son salite dalla serie B e che due ci sono tornate. Tra loro, non il Bologna. In fin dei conti, non è così da buttare questa piccola cosa. Perché, a volte, diamo un po’ tutto per scontato. Un’altra piccola cosa è il fatto che dopo le prime dieci giornate di campionato il Bologna era terzultimo (dunque virtualmente in B) con 6 punti; 5 ne aveva il Carpi, 3 il Verona e addirittura 10 il Frosinone (all’epoca stra-salvo). Eppure, nelle 28 partite restanti il Bfc ha conquistato 36 punti contro i 33 del Carpi (retrocesso), appena 21 il Frosinone (retrocesso) e 25 il Verona (retrocesso). Non male, come piccola cosa. Ma non solo. Oggi tutti noi guardiamo quelle più in alto in classifica, lamentandoci del fatto che Chievo, Empoli, Genoa, Torino e Atalanta sono arrivate prima di noi. Vero, verissimo. Ma è altrettanto vero che queste squadre non han dovuto ricostruire così come il Bologna. E a ben analizzare, il decimo posto dell’Empoli è a quota 46 punti. Quattro più del Bologna, una partita e mezzo di distacco quindi. Non mi sembra così tanto. In realtà, ribaltando il gioco, mi piace sottolineare il fatto che si sia arrivati sopra a Udinese, Palermo e Sampdoria. E questo, non era prevedibile prima che iniziasse il campionato. O no? Ma questi sono solo numeri, roba da esperti e sapienti. Non per me, che faccio anche fatica a dare dei voti in pagella. Tra le piccole cose mi piace anche mettere la presenza di Giaccherini nella truppa italica che disputerà i prossimi campionati europei. Ci sarà un nostro rappresentante, tra l’altro con l’alta possibilità di fare parte dell’undici titolare. Anche questo non sembra essere male per una neopromossa. Ma altri tre nomi hanno in qualche modo odorato la maglia azzurra. Mirante, Destro e Masina hanno fatto parte dei papabili, secondo fonti nazionali come la Gazzetta dello Sport o Sky. Ed anche questo fattore è giusto sommare agli altri. Anche se è una piccola cosa. E non fa battere i tamburi dell’attenzione. Quando si parla di stadio nuovo, poi, nei media nazionali, Bologna non viene quasi mai citata. Certo, siamo una piccola cosa. Talmente piccola che vive dei tempi lunghi della burocrazia, apparentemente più in sofferenza che da altre parti. Ma non importa, è una piccola cosa. Come è una piccola cosa, anche il nostro tifo capace di far della beneficenza nei confronti di chi soffre e di presentare, comunque, uno striscione che farebbe rabbrividire la torcida di tante, tantissime altre squadre. Ma siamo una piccola cosa, anche quando si va in 600 e sotto il diluvio universale a vedere una partita che non conta più niente. E a cantare come se non ci fosse un domani. Ecco, dunque. Bologna è una piccola cosa. Ce lo dicono spesso, facendo diventare il silenzio una mancata informazione. Ma, giusto per ricordare, quando nasceva nella nostra città l’Università più antica del mondo occidentale, da altre parti pascolavano le pecore. Ecco, forse questa non è proprio una “piccola cosa” per chi così viene considerato.
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