Bologna FC
Auguri Rossoblù: Raffaele Sansone – 20 set
E dire che Sansone, uno dei più forti calciatori dell’ante guerra, non doveva neanche venirci a Bologna: già perché ai tempi la Fiorentina, che in attacco poteva contare sul fuoriclasse Pedro Petone, uruguaiano di nascita ma toscano d’adozione, decise di puntare fortemente sul connazionale del loro centravanti tanto da offrir lui un ingaggio monstre per i tempi. Raffaele, che al Penarol giocava e segnava, non poteva vivere di solo Calcio e così decise di lavorare al porto come scaricatore: arrivata l’offerta del club gigliato non ci pensò su due volte e, anche grazie al papà Pantaleone (originario di Cosenza), si preparava per partire. Alt, fermi tutti: arriva il console italiano che, come fosse nulla di che, spiega al giocatore che non si trasferirà alla Fiorentina, bensì al Bologna, senza differenze d’ingaggio. A Bologna, contemporaneamente, un certo Hermann Felsner stava facendo in modo di costruire una squadra competitiva capace di vincere su più fronti e far tremare le grandi potenze calcistiche italiane. Arrivato a Bologna, dove lo accolse il connazionale Francisco Fedullo, già bravo a parlare alla dirigenza felsinea del neo acquisto, mise subito in mostra le sue doti da dribblatore magnifico in un’amichevole durante la quale ubriacò l’avversario di turno. Non ci volle molto tempo prima che anche allo Stadio si poté ammirare quella mezzala giunta da lontano che, con la casacca del Bologna indosso, conquistò e fece conquistare alla sua squadra un numero incredibile di titoli, sia nazionali che europei, diventando in brevissimo tempo uno degli idoli dei tifosi. Un’intelligenza calcistica fuori dal comune, un’abilità tecnica raffinata e la continua bravura nel cercare, insieme all’amico Fedullo, quel fenomeno che giocava davanti a loro, capace di laurearsi più volte capocannoniere: Angelo Schiavio. Curiosa poi la questione legata al rinnovo del contratto: una discussione lo portò a lasciare la capitale emiliana per tornare in Uruguay, dove poté dare sfogo alla nostalgia accumulata in quegli anni. Il Presidentissimo Dall’Ara, nominato nel 1934, seppe risolvere la questione con un robusto aumento d’ingaggio facendo in modo che il fenomeno uruguaiano rimanesse in Emilia ancora per un po’. Oggi, tantissimi anni fa (1910) nasceva Faele, rimasto nei cuori di tutti gli irriducibili bolognesi che, nonostante non lo abbiano mai visto, sanno perfettamente che tipo di giocatore era; oggi, nel giorno del tuo compleanno, ricordiamo te, Raffaele, grande giocatore e fenomeno sul campo!
Consultazione Collezione Luca e Lamberto Bertozzi
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