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Napoli vs Bologna 3 a 1: la cronaca del match – 18 set

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Il Napoli batte il Bologna. Al San Paolo è 3 a 1 in favore dei partenopei. La sconfitta dei felsinei era pronosticabile alla vigilia, ma certamente non ci si aspettava una prestazione così negativa degli uomini di Donadoni. Certamente l’assenza di Destro ha pesato sulla squadra rossoblù e così l’allenatore bolognese ha dato fiducia a Simone Verdi come falso nueve e ha schierato Di Francesco e Krejcí come frecce dell’arco offensivo emiliano. Per il resto tutto come da copione tra le file petroniane, a parte Torosidis sorprendentemente preferito a Masina, non in perfette condizioni fisiche. Fin dai primi minuti il Napoli attacca a pieno regime e dopo 180 secondi Insigne si accentra, un’azione tipica del napoletano, e calcia in porta ma trova Da Costa. Nonostante la partenza sprint degli uomini di Sarri, la prima palla gol dell’incontro capita ai rossoblù. Krejcí brucia sul posto Hisaj, crossa in mezzo dove trova la sponda di Verdi per Dzemaili che in acrobazia calcia a botta sicura, ma Reina vola e con un colpo di reni strozza in gola la gioia del gol allo svizzero. Sembrerebbe la base per un match epico, fatto di emozioni da una parte e dall’altra. Invece il primo tempo si trasforma in un monologo a tinte azzurre. All’ottavo minuto Callejon squilla con una botta centrale e di facile presa per Da Costa, in seguito ad una bella azione dell’ala napoletana. Quattro minuti dopo Insigne si rende pericoloso con un tiro dalla distanza a girare sul primo palo, controllato bene dal portiere bolognese. Il Napoli continua a premere e sembra un fiume in piena quando ha il controllo della palla e offende. I rossoblù non riescono a contenere la formazione campana e ogni volta che Nagy recupera palla dal pressing, poi il magiaro non riesce ad abbassarsi adeguatamente per reimpostare l’azione, come faceva Diawara nella passata stagione. Per giunta il centrocampo fatica a fare da collante con la difesa e finisce per sbilanciarsi pericolosamente in avanti come in occasione del primo gol del Napoli. La prima marcatura dei partenopei infatti arriva al 14′ in un’azione identica al gol degli uomini di Sarri contro il Palermo. Insigne sulla fascia si accentra, crossa con il destro a rientrare e trova Callejon che di testa fredda Da Costa, dimenticato dal distratto Torosidis. 1 a 0. Il gol dà fiducia ai partenopei che assediano l’area felsinea, invocando in Donadoni l’incubo del 6 a 0 della passata stagione. Il Bologna mette Dzemaili e Nagy a marcare stretto Jorginho, il perno della manovra azzurra, ma Sarri aveva già pronta la soluzione alternativa, la contromossa. L’azione passa tra i piedi di Hamsik, come si può notare al 19′. Marek dipinge per Insigne, il quale, lanciato in velocità sul filo del fuorigioco, calcia a botta sicura ma il numero uno petroniano para con i pugni. Cerca gloria anche Manolo Gabbiadini, preferito a Milik, con una sassata da fuori area, controllata in due tempi da Da Costa. Il Napoli vuole il raddoppio a tutti i costi e continua a premere. L’offensiva passa soprattutto dai piedi di Insigne che ci prova ancora al 25′ con un tiro da fuori. Ma l’attaccante di Frattamaggiore non è né preciso né fortunato e la sua intesa con Gabbiadini è pessima, al contrario della sintonia con Callejon. Forse per la scarsa armonia che regna nel reparto offensivo partenopeo, il Napoli non è riuscito ad affondare il colpo e a mettere ko un Bologna assolutamente poco dinamico e cattivo, per non dire quasi apatico. Il duplice fischio che sancisce la fine della prima frazione di gioco non porta con sé cambi tra le file emiliane. Tuttavia il quarto d’ora scarso dell’intervallo fa bene agli uomini di Donadoni che entrano in campo nel secondo tempo decisamente con un altro piglio. Il Napoli stavolta è tenuto lontano dall’area di rigore ospite e non può fare altro che tentare conclusioni dalla distanza. D’altro canto il Bfc fatica ad impostare manovre fluide come quelle messe in campo in casa contro Crotone e Cagliari. Certamente incide lo spessore dell’avversario, superiore in forza fisica grazie alla roccia Koulibalì. Tuttavia in molte circostanze i rossoblù hanno sbagliato l’ultimo tocco o l’ultimo appoggio, e questo ha ben poco a che vedere con l’assenza del bomber Destro. Anche perché il sostituto Simone Verdi, in un ruolo non suo, è autore di una prestazione maiuscola, fatta di tanto movimento tra le linee. In molte circostanze infatti l’abbiamo visto abbassarsi per ricevere palla dai centrocampisti bolognesi e poi ripartire palla al piede dove il numero 9 è imprendibile. Solo Verdi può cambiare la partita e infatti al 56′ Simone pareggia i conti. 1 a 1. Il gol dell’ex Carpi è un fulmine di destro dai trenta metri che si spegne sotto la traversa sorprendendo Reina. Per il Bologna è il momento giusto per risollevarsi, il gol ha dato fiducia ai rossoblù e così Donadoni toglie Nagy e inserisce Donsah per dare più muscoli al centrocampo emiliano. Ma allo stesso minuto, il 61′, Milik sostituisce Gabbiadini. Sarà la mossa decisiva dell’incontro. Dopo un ottimo break del Bologna, decisamente in un buon momento del match, con Krejcí, il Napoli gela il Bfc, trovando il sorpasso con Milik. Il polacco si incunea nella difesa rossoblù con un inserimento da urlo e viene assistito con un pallone chirurgico sulla corsa da Hamsik. Il numero 99 partenopeo scavalca con un pallonetto Da Costa e firma il 2 a 1 napoletano. Donadoni non la prende bene ma getta nella mischia Rizzo al posto di Krejcí: vuole agguantare il pareggio. La reazione del Bologna è ottima inizialmente e, nonostante qualche attacco dei campani, offende senza sosta i padroni di casa. Dzemaili ci prova pericolosamente al 71′ con una botta da fuori. A questo punto la sfida diventa bollente e al 76′ Insigne fallisce un’occasione ghiottissima. L’ala numero 20 era stata servita meravigliosamente da Callejon in un due contro due con la difesa petroniana, ma Lorenzo spara alto sopra la traversa a due passi dalla porta difesa da Da Costa. Neanche tempo di bere un buon caffè e il Bologna è già in avanti con Rizzo. Il numero 22 dribbla tre avversari favolosamente ma al momento della conclusione viene stoppato dalla scivolata di Allan. Il nuovo ribaltamento di fronte è stavolta fatale ai felsinei. La palla capita sui piedi di Milik, azione personale dell’ex Ajax che come un pistolero del West sfrutta la voragine creata da Gastaldello e Torosidis e spara la sua pallottola, troppo veloce e troppo potente per Da Costa, il quale non riesce a fare di più, nonostante la conclusione fosse sul suo palo. 3 a 1 e addio ai (brevi) sogni di gloria del Bologna. Negli ultimi minuti c’è solo tempo per l’espulsione, veramente contestabile, di Krafth, il quale con una spallata stende un Zielinski lanciato a fionda verso la porta ospite. Il Napoli prova a trovare il 4 a 1 ma il Bologna si chiude a riccio ed evita un risultato che sarebbe stato veramente ingiusto. Così Doveri fischia la fine: Napoli – Bologna 3 a 1. Questa sera abbiamo assistito ad un avversario certamente superiore sotto ogni punto di vista, ma era davvero impossibile fare di meglio? Probabilmente no, i primi 45 minuti sono stati giocati con superficialità e poca cattiveria e fortunatamente il Napoli non ha chiuso fin da subito i giochi. La magia di Verdi ha tenuto vive le speranze bolognesi, ma poi si è fatta sentire la differenza di organico tra le due squadre e il Bfc inevitabilmente è affondato. La manovra offensiva però convince ancora troppo poco, mentre i problemi maggiori provengono dalla mediana. In quel punto la squadra è troppo lunga e le qualità offensive avversarie vengono esaltate. La partita contro la Sampdoria sarà un ottimo test per il riscatto rossoblù.

Fonte foto: Corrieredellosport.it

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