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I nostri avversari – L’Inter di Frank De Boer – 24 set

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Il Bologna che è alla ricerca dei primi punti lontano dal Dall’Ara, ben tre vittorie sul campo amico, domenica alle ore 15:00 sarà ospite dell’Inter, una classica del calcio italiano. In quest’ultimo calciomercato, subito dopo la Juventus, la società a spendere di più in assoluto in quanto a rapporto tra entrate e uscite è stata l’Inter della nuova proprietà cinese di Suning che, nonostante le sanzioni imposte dall’Uefa per le violazioni al Financial Fair play, ha sborsato oltre 110 milioni. Alla corte dell’ex allenatore olandese dell’Ajax Frank De Boer sono arrivati Joao Mario, pagato allo Sporting Lisbona 40 milioni, l’attaccante brasiliano Gabigol, per il quale è stato versato al Santos un assegno di circa 30 milioni (inclusi i bonus). Acquisti che vanno ad aggiungersi a quelli di Candreva (22 milioni), di Ansaldi (7 milioni), Caprari (4,5 milioni) poi lasciato a Pescara, mentre dal mercato in uscita (Biraghi, l’ex bolognese Laxalt, Juan Jesus, Crisetig) sono stati ricavati circa tredici milioni. L’arrivo a parametro zero di Banega e l’aver mantenuto in rosa i big dello scorso torneo (Handanovic, Icardi, Perisic e Brozovic) pone il club nerazzurro in cima alla griglia della Serie A 2016/17. La solita Inter esterofila, ora più che mai sia dirigenziale che sulla panchina, in rosa conta solo 6 italiani su 29 giocatori: Andreolli, Berni, Santon, D’Ambrosio, Ranocchia, Candreva. La squadra nerazzurra ha vissuto una metamorfosi, dopo la figuraccia in Europa contro gli israeliani del Hapoel Be’er Sheva è stata capace di vincere con pieno merito contro i campioni in carica della Juventus, vittoria che non accadeva a San Siro dal 2010, interpretando una prestazione convincente, sia sotto il profilo del gioco e del carattere. Tre punti che moralmente potrebbero dare convinzione a tutto l’ambiente nerazzurro, come dimostrato nell’ultimo turno ad Empoli (due reti nei primi 17 minuti, del solito Icardi che ha già realizzato 6 reti in campionato, di cui 4 su colpo di testa), subito in partita, aggressiva, determinata, che può concedere dietro, vivendo ancora di lampi e fiammate con pause di gioco come nei primi 20 minuti della ripresa al Castellani, perdendo di intensità. Il tecnico olandese ha sempre prediletto la gestione della palla ed una conseguente spinta tramite densità di gioco ma contro la Juventus è stata la verticalizzazione verso Icardi, la dinamica tattica più eseguita, anche tramite lanci lunghi, gestiti da Medel e soprattutto Banega (ad Empoli ha giocato Kondogbia causa squalifica, successivamente sostituito dal giovane ivoriano Gnoukouri, a lungo seguito anche dal Bologna durante l’ultimo calciomercato).L’idea quindi si è focalizzata sul gioco tramite sponda, in modo da muovere gli esterni verso il centro e consentire o lo scarico sugli stessi tramite i passaggi di Banega o l’inserimento di Joao Mario, entrambi pronti a recuperare le seconde palle. Contro la Juventus, nell’ultimo impegno casalingo, l’Inter è riuscita ad imporre il proprio gioco fin da subito grazie ai tre uomini di centrocampo con il 4-3-3, modulo che il tecnico olandese sta proponendo. La gara di Banega, Joao Mario e Medel, è stata di totale equilibrio e controllo del gioco. La gestione ha trovato conferme grazie al recupero alto della palla (idem contro l’Empoli, come dimostra la seconda rete, quando Joao Mario- in costante crescita- ha rubato palla a Buchel e ha servito immediatamente Icardi in profondità), alle giocate di prima e allo scarico in verticale, tutte azioni derivate dalla gara dei tre nerazzurri che hanno fornito qualità e quantità. Serviva un prosieguo felice dopo la grande prestazione contro la Juventus, per capire se questo altalenante e discontinuo gruppo, specialità in casa Inter, sarebbe stato in grado di mandare un segnale al campionato. Da Empoli questo messaggio è arrivato, perché l’Inter sta crescendo. Da evidenziare lo stato di forma di diversi elementi fondamentali, come il capitano Icardi (sempre più decisivo e, soprattutto, prezioso anche in fase di non possesso), l’ex laziale Candreva e il giovane Campione d’Europa Joao Mario (classe ’93). Si potrebbero definire insostituibili in questa squadra, ma a dare equilibrio al reparto offensivo di De Boer è Medel, unico vero giocatore di rottura, d’interdizione della squadra. L’Inter non ha ancora subito rete nella prima frazione di gioco, in previsione della gara non sono da escludere alcuni cambi: ballottaggio tra Santon e Nagatomo sulla corsia sinistra in difesa, davanti a destra Eder potrebbe partire ancora dalla panchina come ad Empoli e giocare dall’inizio Candreva, il resto potrebbe essere confermato con Banega a riprendere il suo posto a centrocampo, l’ex Sochaux Perisic esterno sx mentre dietro, con la coppia di centrali sudamericani Miranda-Murillo, sulla corsia destra dovrebbe esordire ufficialmente in campionato l’ex Newell ‘s Ansaldi. Il Bologna, che in trasferta ha giocato bene solo i primi 20 minuti della ripresa a Napoli, subendo in totale 8 reti tra Torino e la squadra di Sarri, pare avere poche probabilità di fare risultato in terra lombarda, in special modo in questo momento in cui l’Inter pare abbia trovato convinzione e autostima. I ragazzi di Donadoni però hanno poco da perdere e il palcoscenico di San Siro è capace anche di saper trasformare squadre apparentemente più deboli in autentici leoni, che sia il caso del Bologna? Solo tre anni fa Gilardino fu uno di questi eroi quando nel Marzo 2013 decise la partita con una rete, era il Bologna di Pioli che a Milano dimostrò grandi capacità e valori, giocandosela a viso aperto, meritando i tre punti e la gloria (la stagione prima, Febbraio 2012, addirittura fu 0-3 con doppietta di Di Vaio e rete di Acquafresca, quel bel Bologna di Pioli si tolse belle soddisfazioni). Una vittoria sarebbe il massimo, una botta di adrenalina incredibile, ma anche un pareggio non sarebbe sgradito.

(foto Skysports.com)

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