Seguici su

Bologna FC

I nostri avversari – La Lazio di Simone Inzaghi – 14 ott

Pubblicato

il

 

 

Il Bologna sarà atteso domenica prossima alla difficile trasferta di Roma in casa Lazio, partita in programma ore 15:00, rossoblu reduci dalla sconfitta casalinga subita contro il Genoa, un brusco stop per i ragazzi di Donadoni. Un’altra classica del Campionato Italiano, due club tra i più antichi d’Italia ( Lazio fondata nel 1900), rossoblu che nell’ultimo incontro in trasferta hanno ben figurato contro l’Inter (portando a casa un meritato pareggio), che, come la Lazio, in quel momento stava passando un grande stato di forma psicofisica, l’entusiasmo regnava, incantesimo rotto poi dal Bologna. La squadra guidata da Simone Inzaghi viene invece da due vittorie di fila: in casa contro l’Empoli per 2-0 e 0-3 a Udine nell’ultima giornata.

La Lazio dell’era Lotito è da sempre accompagnata dalle polemiche, non solo nell’ambiente biancoceleste, questa estate i tormentoni sono stati diversi: Bielsa si Bielsa no, poi il ritorno di Inzaghi che aveva chiuso bene la stagione scorsa, i tifosi in rivolta scesi in piazza ( nel primo giorno di campagna abbonamenti furono solo 11 tessere vendute, addirittura solo 4 nella prima ora! Sono circa 4000 le totali tessere..), la lite con Keita. Nonostante ciò la campagna acquisti /cessioni dell’ultima sessione di mercato è stata la più cara della gestione Lotito.  Il “tesoretto” Candreva -trasferimento per 22 milioni verso Milano sponda Inter- ha permesso, infatti, una plusvalenza che, insieme al risparmio d’ammortamento e a quello dello stipendio, copre gran parte dei colpi in entrata dei biancocelesti. Oltre l’ex granata Immobile sono giunti nella capitale Wallace (’94), Bastos (’91), il difensore esterno sinistro belga di origini congolesi Jordan Lukaku (’94, già visto protagonista con la maglia dell’Anderlecht al “Torneo di Viareggio” diverse stagioni fa, proveniente da famiglia di calciatori, il padre Roger Lukaku fu un calciatore della nazionale dello Zaire, successivamente si trasferì in Belgio nel corso della sua carriera, anche suo fratello maggiore, Romelu, e suo cugino più giovane, Boli Bolingoli-Mbombo, sono calciatori), Luis Alberto (’92) e l’ex Borussia Dortmund Leitner (’92), per una spesa complessiva di circa 35 milioni e un impatto a bilancio di quasi 24,2 milioni tra ammortamenti e stipendi. Il resto lo hanno fatto specialmente i contratti in scadenza dei vari Klose, Konko, Mauri, Braahfeid, Bisevac che hanno permesso un corposo risparmio sugli ingaggi (complessivamente intorno ai 9 milioni di euro lordi). Il bilancio dunque sorride nonostante i tanti acquisti, se poi arriveranno anche i risultati sarà da considerare un vero e proprio capolavoro gestionale, la qualità della rosa è di alto valore a mio giudizio e l’aquila potrebbe ricoprire il ruolo di autentica outsider per i piani alti della classifica. Rosa della Lazio composta solo da sei italiani, tanti giovani: contro l’Udinese nell’ultimo turno di campionato dall’inizio solo due italiani, l’ex Cesena Parolo e Immobile, i restanti a completare l’organico sono Cataldi (’94), Marchetti (’83), il centrocampista Murgia (’96) a mio avviso tra i migliori centrocampisti italiani della sua classe e Lombardi (’95). Lazio che prima della sosta ha raccolto 13 punti, frutto di 4 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte, nota di merito per il giovane tecnico Simone Inzaghi: l’ex mister della Primavera ha conquistato numeri molto significativi da quando siede sulla panca laziale, otto vittorie e un pareggio (cinque le sconfitte) per un totale di 25 punti. L’ex attaccante del Brescello ha una media di 1,78 punti a partita e, al momento, è il migliore dell’era Lotito. Reja, Petkovic e Pioli hanno medie più basse, chiaramente i tre predecessori hanno disputato più gare. Il tecnico capitolino è stato spesso accusato di non praticare un calcio spumeggiante, ma i risultati sono dalla sua parte. E’ pragmatico, si mette in discussione e sa cambiare la sua squadra a seconda degli avversari che incontra. Una situazione simile a quella vissuta dall’ex allenatore del Bologna Reja durante la sua esperienza in biancoceleste. Non a caso Reja è colui che detiene la media punti più alta subito alle spalle di Inzaghi: 188 punti in 112 gare, 1,67 punti a match. Lazio che sinora si può definire camaleontica dal punto di vista tattico, dopo diversi assetti proposti dal giovane allenatore, ad esempio il 4-3-3 con Atalanta e Chievo (una vittoria e un pareggio, 5 gol fatti e 4 subiti), il 3-4-3 nella sconfitta per 0-1 con la Juventus e il 3-5-2 nel successo per 3-0 con il Pescara, ora il tecnico pare aver puntato sul 4-3-3 come contro l’Udinese, in cui la Lazio ha stravinto e convinto, e a mio parere è il modulo che più si adatta alla squadra. Il 4-3-3 pare essere il più funzionale per sfruttare le doti dei migliori giocatori a disposizione, come negli 1 contro 1 sulle fasce dove Keita (contro l’Udinese tra i migliori in campo in assoluto) a sinistra, e Felipe Anderson ( poi il brasiliano spostatosi a sx, quando uscito Keita per Djordjevic, con inserimento di Lombardi a destra) a destra possono esprimersi al meglio delle loro potenzialità, mettendo in evidenza velocità, dribbling, rapidità nello stretto, e offrire assist importanti (oltre che reti), e dinamicità a centrocampo.  I moduli poi contano veramente poco, è fondamentale l’interpretazione, nella Lazio figurano poi tanti giovani di alta qualità, Keita (’95) e Felipe Anderson (’93) sono due ottimi elementi dal punto di vista tecnico, giovanissimi e di grandissima prospettiva, il futuro è nelle loro mani. Se Keita sta bene fisicamente, e mentalmente, può giocare 90 minuti a grandissimo livello, già la stagione precedente Inzaghi puntò molto sull’estro del giovane nazionale senegalese (presenze anche nella Rappresentativa della Catalogna, essendo nato in Spagna), ancora nessuno gli aveva fatto giocare sette partite consecutive. Sta crescendo di partita in partita aumentando la sua autonomia, prima entrava a gara in corso cercando di fare la differenza, come contro Chievo e Pescara, contro l’Udinese ha dimostrato di esserci davvero, anche con la testa. Una gara contro i friulani ( in cui la sconfitta ha pesato sul destino di Iachini, esonerato) tutta in discesa, reso tale anche per i demeriti di un’avversaria davvero in difficoltà, ma propiziato ancor più da un collettivo che pare aver trovato la propria identità, dando libero sfogo alle grandi potenzialità dei singoli. La Lazio in Friuli ha voluto strafare, una prestazione che può far tremare qualunque altro avversario: convincente sotto ogni aspetto, solida in difesa – reparto difensivo molto giovane, basti pensare a Strakosha in porta ( il portiere albanese già della Primavera, nelle due occasioni in cui è stato chiamato in causa si è ben disimpegnato senza far rimpiangere il titolare) classe ’95, sulla destra Patric (’93) che può giocare tranquillamente nei tre di difesa, a sinistra Lukaku (’94), centrali la coppia olandese De Vrij (’94) sul centro destra, tra i più positivi, e il granatiere mancino Hoedt (’94) centro sinistra – e cinica in avanti, il passaggio alla linea a quattro in difesa con Parolo direttore d’orchestra a centrocampo, ha saputo garantire equilibrio, ma con le geometrie necessarie per ottimizzare i movimenti di Keita, Felipe Anderson e Immobile (alla prima doppietta in maglia laziale in campionato, sono quattro sinora le reti realizzate), grande feeling tra i tre davanti. Il cuore, la duttilità, l’abnegazione tattica di Lulic che può essere schierato in più posizioni, tra le pedine fondamentali, esprime qualità, quantità con inserimenti e smarcamenti creando superiorità numerica e soluzioni. Una compagine che può giocare indifferentemente in più modi, forte della possibilità di poter contare su giocatori versatili, calciatori sia giovani e più maturi che possono interpretare bene la gara a prescindere dal modulo. 

Da temere in casa Lazio la rinascita del bomber Azzurro Ciro Immoblie che sta attraversando un momento di forma importante ( anche con la maglia della Nazionale, che gli aggiunge maggiore autostima e convinzione), le difficoltà patite in Germania e in Spagna sono ormai dimenticate. L’ex attaccante del Grosseto è tornato ad esprimersi ai livelli toccati già a Pescara e Torino, evidenziando corsa, intensità, grinta e determinazione, è un intoccabile di mister Inzaghi e la punta ha ripagato la fiducia che l’allenatore e la società hanno riposto in lui. Tare e Lotito hanno deciso di puntare tutto su di lui per sostituire un pezzo da novanta come era Miroslav Klose che per cinque anni si era caricato sulle spalle il peso dell’attacco laziale. Il bomber campano non era mai partito così forte in Serie A! Lazio che vanta il maggior numero di giocatori andati a segno sino a questo momento, con ben 9 giocatori.

Inutile nascondersi, al Bologna tocca una delle trasferte più complicate contro una squadra superiore sotto ogni punto di vista e che in questo momento sta vivendo un periodo felice, di gioco e risultati, che ha trovato sicurezze, ma il Bologna, che dovrà fare i conti con importanti assenze causa squalifica ed infortuni, ha nelle sue capacità anche il saper sorprendere positivamente grazie a giocatori che hanno le qualità per poter creare pericoli, a qualsiasi difesa, colpi che possono incidere. Le probabilità di uscire dall’Olimpico con risultato positivo non sono tante, ma la squadra ha il dovere di dare tutto, di onorare la maglia, giocare la partita con intensità, determinazione, organizzazione e attenzione, ed essere assistito soprattutto anche da una piccola dose di fortuna.

(Foto GazzettadelloSport.it)

Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *