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L’analisi di Roma-Bologna – 8 nov

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Il Bologna torna dalla trasferta nella capitale con le ossa rotte e tanti punti di domanda, che squadra e allenatore si porteranno dietro fino alla ripresa del campionato, dopo la pausa per le nazionali.

La sfida andata in scena all’Olimpico ha visto i felsinei in balia dei giallorossi per quasi tutta la partita, certo le assenze si sono fatte sentire ed è una giustificazione più che un alibi, però le disattenzioni sono state tante e per certi versi imperdonabili per la massima serie.

Donadoni contro la Roma si affida ad un 4-3-3 atipico con Dzemaili nel tridente con compiti più di copertura e pressing che di attacco, utile a chiudere le linee internamente e cercare di non far partire l’azione con troppa semplicità. Le novità principali sono l’esordio di Ferrari e Viviani dal primo minuto, con quest’ultimo posizionato come vertice basso a centrocampo.

Come si può vedere nell’immagine la formazione rossoblu si è schierata molto compatta, con 4 giocatori ( Dzemaili, Nagy, Taider, Viviani) che si interscambiavano le posizioni in mezzo al campo, con il giocatore svizzero con il 31 sulle spalle ad agire dietro a Sadiq. Insieme all’attaccante nigeriano la carta offensiva di Donadoni è stata Krejci, che aveva il compito di dare profondità alla squadra con le sue sgroppate sulla sinistra.

E al minuto numero 2 è proprio il giocatore ceco a rendersi pericoloso:

Sul cross dalla destra di Taider, è molto bravo Krejci a posizionarsi alle spalle di Bruno Peres.

Il terzino della Roma in questo caso è mal posizionato perchè guarda solo il pallone non preoccupandosi del taglio al centro dell’avversario.

Il movimento dell’ala rossoblu è perfetto, togliendo il tempo a tutta la retroguardia capitolina, il piattone però termina la sua corsa a pochi centimetri dal palo alla sinistra di Szczęsny.

Dopo questa occasione, grossi patemi per il portiere polacco non ce ne sono stati; e al minuto 11 arriva la prima di una serie di opportunità per la Roma:

Sul pallone in verticale di Perotti la difesa rossoblu si fa trovare impreparata. Krafth e Ferrari escono incomprensibilmente in due ad attaccare il pallone, con nessuno a svolgere compiti di copertura. Entrambi sbagliano i tempi del pressing ed ecco che si prospetta un 2 contro 2 con interpreti Dzeko e Salah per la Roma, per il Bologna Helander e Masina. Sul prosieguo dell’azione l’attaccante bosniaco, dopo aver sterzato verso il centro dell’area, lascia partire un destro che finisce sul fondo di poco.

Al minuto 13′ ecco che arriva il gol del vantaggio giallorosso:

L’azione, come molto spesso è capitato nell’arco di tutti i 90 minuti, parte da sinistra e si conclude a destra.

In questo caso il pallone è tra i piedi di Perotti che è libero di puntare nell’1 contro 1 Ferrari, visto il mancato aiuto in raddoppio di Taider. Il difensore rossoblu oltre a commettere un errore di tempistiche di intervento, compie un sbaglio di concetto: contro un giocatore cosi bravo tecnicamente, la marcatura da compiere deve essere orientata per contenere l’avversario e non andare a cercare di rubare palla rischiando di essere lasciato sul posto, come poi è accaduto.

Il numero 8 di casa lasciato libero di mettere la palla in mezzo, sceglie l’opzione arretrata. La traiettoria di passaggio verso Salah non viene occupata da nessun giocatore felsineo, con Helander che non compie una buona lettura dell’azione. Il giocatore egiziano lascia partire un sinistro che trova come complice la scivolata di Masina che manda il pallone in rete, mettendo fuori causa un attento Da Costa che si stava apprestando alla parata a terra.

I pericoli verso la porta del Bologna si susseguono, al minuto 30 l’occasione capita tra i piedi di Nainggolan:

In questo fermo immagine si manifesta una situazione che si è venuta a creare parecchie volte, come vedremo, nel corso della partita. Masina quando l’azione si sviluppa sulla sinistra ha il compito di seguire Salah quasi a uomo, lasciando a Nagy il compito di coprire difensivamente. In questo caso la sovrapposizione di Bruno Peres sorprende il giocatore ungherese che si trova in palese ritardo rispetto al terzino romanista sul lancio lungo di De Rossi.

Helander viene chiamato a coprire l’avanzata di Bruno Peres, perchè Nagy non recupera. Cosi facendo però lascia lo scarico facile indieto verso il centrocampista belga, che tutto solo lascia partire un destro a botta sicura che fortunatamente non si insacca alle spalle di Da Costa.

Il raddoppio però arriva al 17′ del secondo tempo sempre con Mohamed Salah:

Sul pallone mal calibrato di Helander per Taider si avventa Strootman che anticipa il calciatore algerino proiettandosi verso le porta avversaria. La difesa petroniana, come troppo spesso accade, non è in linea, l’errore principale lo commette Ferrari rimanendo qualche metro indietro rispetto ai suo compagni di reparto non applicando la tattica del fuorigioco. Come si può notare dall’immagine il difensore under 21 non sale e non va sull’uomo, spianando la strada a Salah che appoggia il pallone in fondo al sacco, firmando il 2 a 0. Anche in questo caso Nagy si fa trovare come terzino dopo l’azione offensiva di Masina.

La tripletta personale per il calciatore nato a Basyoun non si fa attendere molto, e al minuto 71 si manifesta l’ennesima disattenzione:

Pulgar e Ferrari non vanno a chiudere tempestivamente su Dzeko che con un sinistro potente mette in seria difficoltà Da Costa. Il portiere più di cosi non può fare, sulla respinta non trova alcuna copertura e Salah a porta vuota appoggia in gol.

Quest’ultimo va molto vicino a servire il poker dieci minuti dopo:

Il pallone in verticale di Paredes viene raccolto da Nainggolan che di prima intenzione serve Salah al limite dell’area piccola. La difesa del Bologna ancora in ritardo e troppo distante dai diretti avversari: Masina lascia troppo spazio al belga ed Helander si trova colpevolmente dietro alla punta giallorossa che grazia i felsinei da un passivo molto più pesante calciando alto.

Per la squadra di Donadoni un pesante stop. Perdere all’Olimpico ci sta, eccome, ma alcuni giocatori sono apparsi spaesati e fuori contesto. Le note liete arrivano da un Sadiq pimpante e la conferma del “tuttocampista” Dzemaili.

I complimenti vanno tutti alla Roma di Luciano Spalletti che con una trama che alterna gioco corto e gioco lungo ha fatto ammattire la squadra avversaria, con un Perotti e soprattutto Salah superlativi.

Questa l’heat map dell’autore della tripletta in cui si nota anche la grande predispisizione al sacrificio.

 

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