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Bologna vs Hellas Verona 4 a 0: la cronaca del match – 2 dic

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Triplice fischio al Dall’Ara!
Il Bologna supera l’Hellas Verona per 4 reti a 0 e vola agli ottavi, dove incontrerà l’Inter dell’ex Pioli. Donadoni ha optato per il turnover della sua squadra, imbottendola di riserve, anche se si fa per dire dato che Oikonomou, Krafth, Nagy, Pulgar e Donsah sono rincalzi di lusso. Ma la sorpresa è la presenza in attacco di Mattia Destro. L’attaccante numero 10 ha bisogno di minutaggio per ritrovare gamba e fiducia. Anche Gastaldello è partito dal primo minuto, visto che nel match contro l’Udinese sarà squalificato. Le presenze del capitano e del bomber rossoblù sono però anche da attribuire al valore dell’avversario. I gialloblù comandano il campionato di Serie B, nonostante le due batoste subite contro Novara e Cittadella. La rosa dei veneti inoltre è di assoluto spessore e non ha nulla da invidiare alle squadre in lotta per la salvezza nel campionato di Serie A. E nonostante l’assenza di Pazzini, l’avvio della partita è stato tutto a favore dei veronesi. Il risultato infatti può lasciare intendere ad una passeggiata di salute, e invece i venti minuti iniziali sono stati solo brividi per i 7956 supporters felsinei, accorsi ad assistere il Bologna in questa gelida serata di dicembre. L’approccio dei petroniani è stato fin da subito troppo leggero e i ritmi di gioco si sono dimostrarti blandi. Per una squadra di B, abituata alla velocità elevatissima della serie cadetta, non si poteva profilare situazione migliore. Gli uomini di Pecchia (sì proprio l’ex rossoblù) hanno cercato immediatamente di sorprendere l’avversario con un pressing molto alto, ma soprattutto giocando la palla a due tocchi, se non addirittura di prima. Triangolazioni e uno-due hanno ben presto sgretolato l’addormentata difesa emiliana e hanno mandato su tutte le furie Donadoni, molto cupo in volto. E le occasioni per gli ospiti non hanno tardato ad arrivare. Al settimo minuto l’Hellas Verona ha per ben due volte la chance di sbloccare la sfida. Valoti si invola sulla fascia di competenza di Mbaye e serve un cross basso meraviglioso al centro dell’area, dove si precipita Ganz. Il centravanti figlio d’arte tocca col piattone sinistro e lascia di sasso Gomis. Ma la dea bendata questa sera ha la sciarpa rissoblù, e la conclusione si stampa sul palo, conservando la parità. Neanche trenta secondi e il Verona sfiora di nuovo il vantaggio. Una serie di fitte triangolazioni e passaggi di prima consente a Ganz di entrare in area minaccioso, dove però trova l’opposizione di Gastaldello, stasera peraltro in forma smagliante. La palla però carambola ancora sui piedi di un giocatore veneto, si tratta di Valoti, il quale ha l’opportunità di calciare a porta spalancata. Il suo tiro però viene stoppato sul nascere da una scivolata di Oikonomou leggendaria. E ancora una volta si rimane sullo 0 a 0. Il peggio è passato? Neanche per sogno. L’Hellas è entrato in campo molto aggressivo, con tanta voglia di far bene, proponendo un calcio semplice ma ad una intensità elevatissima. Il Bfc invece ha affrontato questa gara ancora con troppa sufficienza e in maniera passiva. Così all’11’ un’altra bellissima combinazione tra Bessa, Souprayen e Ganz mette i brividi al pubblico rossoblù, già infreddolito dal termometro che segna -3 gradi. Donadoni però non ci sta. Pretende una reazione dopo la sconfitta con l’Atalanta, la quarta in nove partite, dove i bolognesi hanno racimolato la miseria di sette punti. Di conseguenza l’allenatore ex Parma inizia a rimproverare duramente i suoi ragazzi per avere una reazione. Il feedback del Bologna è positivo e dal 20′ circa in poi, il Bfc inizia a macinare gioco. La difesa non traballa più grazie ai centrocampisti che scendono a dare manforte alla retroguardia. La mossa vincente però avviene in attacco. Destro prende in mano la squadra e svaria su tutto il fronte offensivo, cancellando ogni punto di riferimento alla difesa avversaria. La naturale conseguenza della grande corsa di Mattia è l’inserimento in campo aperto dei velocissimi Mounier e Di Francesco. Proprio per queste ragioni avviene la prima occasione per i padroni di casa intorno al 27′ minuto. Destro ruba palla con caparbietà a Maresca e serve Pulgar che ha le praterie davanti a sè. Il cileno però si trova in pessime condizioni atletiche e serve un impreciso pallone in profondità verso Mounier. Il francese si precipita sulla sfera in concomitanza con il portiere avversario, Ferdinando Coppola. Il transalpino non può fare nient’altro che provare un pallonetto che si spegne però sul fondo. Il Bologna però c’è e sta risalendo la china. La manovra rimane sempre molto macchinosa ma la squadra dà l’impressione di essere più compatta e corta. Di conseguenza si riducono gli spazi per gli ospiti e nello stretto escono fuori le maggiori qualità dei felsinei. Le occasioni da gol emiliane sono una logica conseguenza dei progressi effettuati. Al 30′ Coppola salva il risultato dopo una azione travolgente dei padroni di casa. Destro prende palla dalla sinistra, si accentra e scarica al limite dell’area per Di Francesco, il quale fa il velo per l’arrivo in corsa di Pulgar. Il mediano impatta il pallone con il mezzo collo esterno e non riesce così ad incrociare il suo tiro violento e quindi il lavoro per Coppola è meno difficile. Ma il gol è questione di minuti, prima arriva e più semplice sarà la strada verso il successo per i bolognesi. Gol che arriva al 32′ minuto grazie a Di Francesco. Corner pregevole di Mounier, ma viene neutralizzato dalla difesa veronese. Sulla ribattuta arriva come un proiettile il numero 14, che calcia violentemente. Il suo tiro subisce una leggera deviazione, ma decisiva per spiazzare il portiere gialloblù, ex della partita. Il Bologna passa dunque in vantaggio, forse un po’ a sorpresa, ma tutto sommato il risultato rispecchia quanto visto nella prima mezz’ora. Gli ospiti devono assolutamente reagire, e la squadra di Pecchia inizia di nuovo a mettere in campo un’intensità pregevole. Tuttavia il Bfc non si fa sorprendere e aspetta l’avversario in difesa senza troppa fretta e troppo affanno. E alla prima vera occasione, i rossoblù colpiscono di nuovo. Al 40′ Mbaye anticipa Troianiello (altro ex della partita) e cambia il gioco per Pulgar. Il centrocampista si accentra e verticalizza all’improvviso per Destro. Il bomber della città delle Due Torri punta l’avversario, rientra e anziché calciare sul palo più lontano, serve Mounier arrivato a rimorchio. Il numero 7 sfrutta il movimento di Di Francesco per smarcarlo e a porta vuota segna il raddoppio rossoblù. Bologna 2, Hellas Verona 0. Gli ospiti provano timidamente a reagire ma l’arbitro decreta la fine della prima frazione di gioco. L’intervallo serve solo per bere un bel thè caldo e scaldarsi un po’, visto che entrambi gli allenatori non effettuano cambi. La ripresa si dimostra una resa anticipata del Verona. Gli ospiti alzano bandiera bianca, come si può notare dai ritmi di gioco molto più blandi dei ragazzi di Pecchia. Addirittura il Bologna rischia subito di segnare il 3 a 0. Al 52′ infatti Destro trova l’uno-due con il bravo Di Francesco, ma la palla di ritorno è troppo forte anche se diventa un assist involontario per Mbaye. Il terzino tenta la conclusione, pericolosa per Coppola che devia di piede in angolo. Da questo momento in poi il Bologna cristallizza il match. Il Verona tenta varie soluzioni di gioco, anche se non impensierisce mai più di quel tanto la formazione di casa. È il gioco del gatto col topo. Quando l’Hellas si fa più insidioso Donadoni inserisce l’artiglieria pesante, formata da Dzemaili e Taider, due elementi di assoluto spessore per una sfida come questa. E alla fine il gatto mangia il topo, così come il Bologna sfrutta la stanchezza generale e colpisce ancora. Siamo all’85’ e Krafth tenta l’ennesima sgroppata sulla destra, ha energie per farla. Il suo cross è un invito a nozze per Mounier, il quale finge di andare sul primo palo e invece elude la marcatura restando all’altezza del dischetto. La sue posizione è perfetta e non può fare altro che impattare di testa il pallone del 3 a 0. In questa fredda serata magica di festa c’è posto anche per la prima gioia con la maglia rossoblù di Emil Krafth. Lo svedese sfrutta un impreciso rinvio di Coppola per arrotondare il risultato portandolo sul 4 a 0 nei minuti di recupero. Il suo diagonale è fatale e decreta la festa di un Bologna che trova fiducia e qualche certezza.
Il Bologna dunque supera anche lo scoglio Verona e si ritrova agli ottavi di finale di TIM Cup, evento che non accadeva dal lontano 2012. L’aspetto più positivo di stasera però è l’atteggiamento messo in campo. A parte i 20 minuti iniziali di black out, abbiamo assistito ad un Bologna finalmente solido e cinico, che bada di più alla sostanza che al gioco. Certamente l’avversario non era paragonabile ai livelli della Serie A e in campo c’erano solo riserve. Tuttavia l’atteggiamento deve rimanere sempre il medesimo, in ogni partita, in ogni competizione e in ogni circostanza. Solo così il Bologna potrà effettuare il salto di qualità ancora inespresso.

Fonte foto: it.eurosport.com

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