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Pescara vs Bologna 0 a 3: la cronaca del match – 18 dic

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Pescara – Bologna era una partita da nervi tesissimi, assolutamente vietata ai deboli di cuore. Gli uomini di Oddo sono stati duramente contestati in settimana e non potevano più sbagliare. I felsinei invece sono in un momento difficile, che rischia di diventare crisi. Dunque chi perde affonda e fortunatamente tocca agli abruzzesi passare guai seri. I rossoblù passeggiano in trasferta, imponendosi per tre reti a zero. Ma la vittoria emiliana è un regalo di Natale dei padroni di casa che commettono un suicidio collettivo disputando una gara davvero indegna.
Già dai primi minuti l’atteggiamento del Pescara è negativo. Gli uomini di Oddo interpretano la partita con sufficienza, giocando con ritmi davvero bassissimi. Donadoni conferma la stessa formazione del disastroso match con l’Empoli. Ma i petroniani mettono in campo più cattiveria agonistica dei rivali, con la determinazione di battere l’avversario centimetro su centimetro, contrasto su contrasto, pallone su pallone. I rossoblù sembrano undici macchine da guerra che sorprendono in velocità i biancoazzurri. La differenza di celerità tra le due formazioni è l’arma vincente per sorprendere Oddo e i suoi. Il Bologna si proietta in avanti senza concedere respiro al Pescara e senza troppi schemi. L’importante è ottenere i tre punti, non conta il bel gioco. Per questa serie di motivi, i primi minuti si giocano nell’area pescarese. Gli ospiti vincono ogni contrasto e ogni duello individuale. Il gol è quindi la normale conseguenza della differenza di qualità e impegno tra le due fazioni. Al sesto minuto Krejcí serve in area un pallone invitante per Mattia Destro, anticipato però dal colpo di tacco di Biraghi, il quale rischia la clamorosa autorete. Neanche sessanta secondi dopo e arriva il vantaggio bolognese. Calcio di punizione affidato a Viviani, il quale pennella sul secondo palo dove Masina, tutto solo, ha il tempo per insaccare in rete. Uno a zero e pubblico abruzzese infuriato. Il Bologna è più determinato oltre che più bravo. Il Pescara invece si rintana in difesa, in attesa di un guizzo di un suo calciatore. I rossoblù però prendono ancora più coraggio e riducono ulteriormente gli spazi ai padroni di casa. Si assiste sostanzialmente ad un match impari e senza storia, dove Oddo e i suoi non ci capiscono più nulla, mentre gli emiliani si esaltano per la facilità delle giocate. E al 12′ soffre di nuovo il tifo del Pescara: altro invito a nozze di Viviani in area e Torosidis risponde presente. Le qualità del terzino però non sono eccelse sui colpi di testa sotto porta, dunque la sfera termina sul fondo. Il Pescara tenta disperatamente di ritrovare la bussola, ma il Bfc ha preso fiducia e consapevolezza. La brutta partenza pescarese pesa e i biancoazzurri devono assolutamente reagire. Ma come tante volte accade in queste situazioni di tensione, la reazione dei padroni di casa è la peggiore di tutte. Il Pescara prova ad usare la foga ma paga a caro prezzo. Al 15′ Verre entra scomposto con il piede a martello su Mounier, convinto di acchiappare la palla. E invece tocca solo la caviglia. Rocchi non può fare nient’altro che estrarre il cartellino rosso e gettare il Pescara nella crisi più nera. Sotto di una rete, in inferiorità numerica e con il tifo furioso, la rimonta si fa un’impresa titanica. Il Bologna lo sa e vuole sfruttare il buon momento: piovono occasioni da gol. Al 20′ Mounier prova a servire Destro in area, ma il bomber felsineo viene anticipato dal caparbio Bizzarri. Proprio il portiere biancoazzurro prova a tenere in partita la sua squadra in tutte le maniere. Il Bologna infatti non ci va molto per il sottile e pur di trovare il secondo gol, tenta le conclusioni dalla distanza, impegnando l’estremo difensore avversario. È quello che accade al 25′ quando Dzemaili va al tiro ma viene murato dalla difesa del Pescara. Sul ribattuta ci va Viviani, ma viene anticipato da Campagnaro. La sfera torna ancora a Blerim che non si fa molti scrupoli a ritentare la botta. Il tiro dello svizzero stavolta passa verso la porta, ma Bizzarri si supera e devia lateralmente il siluro. Sempre il portiere dei padroni di casa si oppone al raddoppio bolognese un minuto dopo, quando vola a neutralizzare la bordata di Masina. In casa Bologna tutto fila liscio come l’olio, ma è necessario chiudere il primo tempo in vantaggio di due lunghezze. La storia ha insegnato a questo Bologna che la beffa è sempre dietro l’angolo e questa sfida non va assolutamente né persa né sottovalutata. Quasi come una ammonizione, alla mezzora si fa male Maietta, il quale viene sostituito da Krafth. Il ruolo dell’ex Verona però viene ricoperto in maniera inedita da Torosidis, di nuovo vicino al gol qualche istante prima. Gli uomini di Donadoni fiutano forse il pericolo e aumentano vertiginosamente i giri del proprio motore su un Pescara impaurito e in coma. I rossoblù però affrontano un muro a maglie biancoazzurre è l’unica soluzione rimane il tiro da fuori. “Aiutati che il ciel t’aiuta” e proprio la dea bendata aiuta i felsinei al 41′. In una delle tante avanzate bolognesi, Dzemaili punta la difesa abruzzese. Lo svizzero si trova senza soluzioni e tenta la conclusione con il suo sinistro, comunque potente. Il tiro, abbastanza forte, è deviato da un difensore e diventa un pallonetto fatale all’incolpevole Bizzarri. Due a zero. Il risultato rimane invariato fino alla fine dei primi 45 minuti, con le due squadre che rientrano negli spogliatoi.
Oddo prova a scuotere i suoi ma anche lui è consapevole di come la situazione sia ormai compromessa. Donadoni invece vuole concentrazione, ma allo stesso tempo desidera risparmiare energie attraverso il possesso palla, sfruttando la superiorità numerica.
Il secondo tempo segue lo spartito proprio dell’allenatore petroniano. Il Pescara prova a reagire, entrando con piglio diverso, anche se non troppo. Tuttavia il Bfc imbriglia la formazione neopromossa con un possesso palla abbastanza veloce. Viviani ha pane per i suoi denti mentre Nagy fa il diavolo per quattro e crea sempre un movimento per suggerire la giocata semplice. Dzemaili aggredisce altissimo e fa da cursore centrale. Ma è soprattutto il gioco per vie laterali a creare grandissimi problemi ai pescaresi. Nonostante la superiorità emiliana, gli uomini di Donadoni non affondano mai il colpo decisivo, consapevoli che alla distanza il Pescara crollerà. E così succederà. Al 53′ ci prova Viviani con un bellissimo destro dai 35 metri che viene neutralizzato dal sempre bravo Bizzarri. Al 54′ Destro gioca con Dzemaili un uno due nello stretto. L’attaccante numero 10 si presenta al tiro in totale solitudine ma Crescenzi si trasforma in kamikaze e abbatte Mattia: calcio di rigore. Il Pescara ha già ceduto di nervi e la partita è ormai persa: si tratta di una resa. Tocca a Krejcí fare da boia e realizzare il tre a zero, poiché Destro è rimasto contuso dal contrasto con Crescenzi. La partita a questo punto ha già raccontato tutto, si tratta solamente di aspettare il triplice fischio per sancire il ritorno alla vittoria in trasferta del Bologna e la caduta del Pescara in una crisi nerissima. Solamente Biraghi e Pettinari provano a dare un senso alla presenza in campo degli abruzzesi. Il primo mette i brividi al popolo rossoblù con una bella punizione a scendere, ma che termina alta sopra la traversa. Il secondo invece sorprende Gastaldello all’88’ minuto con un bel movimento, la sua conclusione però viene parata da Mirante, che può così sporcare i guanti. Tra le uniche due occasioni pescaresi ci sono due grandi chance felsinee per arrotondare il risultato. Al 74′ la manovra ospite si sviluppa sulla destra dove Krafth va al cross. L’assist dello svedese viene mancato da Mounier ma viene invece raccolto da Krejcí. Il numero 11 dimostra i suoi perenni problemi con il gol: sotto porta calcia a botta sicura con il sinistro, ma la sua conclusione non è abbastanza centrale e colpisce in piena fronte un super Bizzarri, che sventa il pericolo. Al 75′ tocca invece a Viviani impegnare il portiere ex Lazio con un bel tiro potente e centrale, deviato in angolo sopra la traversa. Il risultato rimane dunque invariato e non c’è più molto da raccontare. Il Bologna passa a Pescara con un rotondo tre a zero.
L’ultimo successo rossoblù fuori dal prato del Dall’Ara risaliva alla vittoria del Friuli nel giorno di San Valentino, grazie alla prodezza di Destro. Da allora solo delusioni fuori dalla dolce Bologna. Fino a oggi, ultima partita del 2016, visto che la sfida con il Milan è stata rinviata al 2017. Certamente non è stata una brutta prestazione quella messa in campo dai bolognesi. È difficile però stabilire quest’oggi quali siano stati i reali meriti del Bfc. Il Pescara infatti è entrato in campo preoccupato e timoroso, disputando una performance incolore e del tutto negativa. La poca determinazione e l’inferiorità tecnica dei padroni di casa ha di fatto spianato la strada alla vittoria per gli emiliani. L’impegno dei felsinei per questo 2017 che verrà, sarà però quello di mantenere in tutte le partite l’atteggiamento messo in campo oggi. Corsa, determinazione e aggressività saranno le armi principali dei rossoblù, e solo con il tempo arriverà il bel gioco. Fare i punti in ogni modo, non importa se il Bologna sarà bello o brutto da vedere, ma conterà arrivare a quota 40 il prima possibile per costruire qualcosa di importante. Bigon farà il suo lavoro sul mercato per puntellare questa rosa, ma il Bologna ha giovani di grande prospettiva, e solo attraverso un atteggiamento costantemente positivo in campo si potranno raggiungere grandi traguardi. Forza Bologna, sempre!

Fonte immagine di copertina: ilrestodelcarlino.it

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