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Il Punto sul Bologna – Dal grappolo all’uva – 20 dic

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Probabilmente, se l’anno scorso ci avessero detto che a questo punto del campionato, saremmo stati più o meno all’altezza del Sassuolo, ne saremmo stati tutti felici. Tuttavia, l’annata dei neroverdi al momento non sembra essere così esaltante e così, per molti tifosi, i venti punti conquistati dal Bologna paiono poca cosa. Forse è così; ed il dato più fastidioso, è quello che riguarda le vittorie sin qui ottenute: appena cinque.

Perché su 17 incontri sin qui disputati, abbiamo prevalso solo 5 volte: con Crotone, Cagliari, Sampdoria, Palermo e l’ultima in casa del Pescara (nonché prima trasferta vittoriosa per i nostri colori). Di queste, in classifica ci è sopra solo la Sampdoria, ma di appena due punti, ottenuti grazie ad una vittoria in più del Bologna ed un pareggio in meno.

Occasioni per fare meglio di così, comunque, ci sono state ma i punti che ci hanno strappato negli ultimi secondi (vedi contro la Lazio) pesano tantissimo nel computo di questo mezzo campionato. Perché se avessimo avuto quei quattro o cinque punti in più, sarebbe stato del tutto legittimo, come sottolineato dallo stesso Donadoni. Ma soprattutto avremmo passato un Natale decisamente più soddisfacente. A quote più vicine alle nostre aspettative.

Attenzione, però, non voglio fare un ragionamento sui “se” e sui “ma”: si tratta più semplicemente di quello che abbiamo visto della nostra squadra in queste diciassette partite ed i punti in classifica non raccontano del tutto la nostra vicenda.

Perché la doppia uscita di Giaccherini e Diawara (tra i migliori nella passata stagione) ci avevano convinti che non saremmo riusciti a rimpiazzarli. E forse è stato così. Ma, quest’anno, abbiamo la fortuna, ad esempio, di vedere Nagy e Dzemaili le cui prestazioni ci rassicurano ad ogni partita e li rimpiangiamo se non li vediamo in campo. Abbiamo anche visto un inizio molto confortante da parte di Taider, che ora ci saluta per andare a fare la Coppa d’Africa. Abbiamo visto l’intercambiabilità dei nostri portieroni che ci rassicurano chiunque dei due scenda in campo. Abbiamo visto un fenomeno pagato due spicci e divenuto nel giro di poco tempo un vero e proprio idolo. E se la sfortuna non lo avesse temporaneamente fermato, Simone Verdi avrebbe dato io suo validissimo contributo per fare un ulteriore passo in avanti. Abbiamo visto il piglio un po’ più energico di Mattia Destro, purtroppo fermato anche lui troppo spesso da acciacchi ed infortuni. Così come accaduto per l’imprescindibile Mimmo Maietta, fresco tra l’altro di rinnovo in abiti rossoblu. 

Abbiamo assaggiato le potenzialità di Di Francesco e la buona gamba di Krejcì e stiamo vedendo la recentissima crescita di “Bum Bum” Viviani nel ruolo di regista (oltre che pericoloso cecchino sui calci piazzati).

Ma abbiamo anche avuto la fortuna di vedere una delle più belle curve d’Italia che sostiene la propria squadra perché la ama ed ama il suo Presidente che tiene il Bfc fuori dai guai e concede a noi tutti una speranza che pensavamo di aver perso definitivamente.

Tutto questo, per continuare a sostenere che il Bologna di quest’anno continua a sembrarmi più forte dell’anno scorso e che la strada intrapresa dalla dirigenza rossoblu continua a farmi credere che qui le cose si fanno con la mentalità giusta e la necessaria ambizione prospettica. Su quest’ultimo aspetto, si anche veda l’incremento patrimoniale con la recente acquisizione del Centro tecnico.

Questa mia serenità diffusa, tuttavia, non ci fa crescere nel computo delle vittorie sin qui ottenute che rimangono cinque. Ma questo è un ambito riservato a chi ha delle competenze vere e Donadoni ha le capacità per instillare nei ragazzi quella volontà di fare meglio. E soprattutto con quella continuità che ci potrà permettere di fare “un po’ meglio dell’anno scorso” come ha recentemente ribadito il nostro chairman.

 

In conclusione, dal grappolo al bicchiere di vino qualche giorno deve passare per forza. ma non moriremo assetati 

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