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RdC – La fine dell’era Morleo – 29 dic

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Dopo sei anni e mezzo di matrimonio consumato sotto il tetto comune di Casteldebole, nei prossimi giorni Archimede Morleo porrà fine alla sua infinita avventura in rossoblù. Era diventato troppo invisibile per non accettare, a 33 anni, la chiamata in serie B del Bari.

Era il lontano luglio 2010, quando il Carmine Longo decise di acquistarlo in comproprietà con il Crotone, e da quel momento nessuno ricorda nemmeno un atteggiamento fuori dalle righe o una sola dichiarazione scomoda. Tutti ricordano, invece, la sua instancabile corsa e la sua velocità, che quasi superava la palla, il totale sacrificio verso compagni e la squadra, ma anche i suoi approssimativi e incerti cross. Il difensore esordì, con la maglia del Bologna, il 25 novembre del 2010, sotto la direzione di Alberto Malesani e , nelle 140 partite disputate in rossoblù, segnò un solo gol; peraltro impossibile da festeggiare dal momento che quello fu proprio il match che decise la retrocessione in serie B. Come sottolinea Massimo Vitali sul Resto del Carlino, nel 2013-2014, si guadagnò la fascia da capitano, che conservò in serie B, anche quando dovette fare spazio nel suo ruolo al giovane Adam Masina. Ha vissuto intensamente tutte le ere bolognesi, passando da uno scampato fallimento, da una retrocessione in B a una gloriosa risalita in massima serie. La notte del 9 giugno 2015, in gara due della finale playoff con il Pescara, fu lui a neutralizzare la furia scatenata di Politano. Morleo ha conosciuto sei presidenti ( Porcedda, Zanetti, Pavignani, Guaraldi, Tacopina e Saputo), nove allenatori (Colomba, Magnani, Malesani, Bisoli, Pioli, Ballardini, Lopez, Rossi e Donadoni) e cinque direttori sportivi ( Longo, Zanzi, Fusco, Corvino e Bigon).  Gli ultimi, e unici, minuti di partita giocati sono stati i 24 finali contro la Sampdoria, lo scorso 21 settembre al Dall’Ara.

 

Ormai siamo ai dettagli della trattiva, Donadoni gli sta risparmiando gli ultimi allenamenti, ma Morleo aspetterà la firma ufficiale prima di salutare i compagni. Ed ecco che si chiude un infinito capitolo rossoblù. 

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