Basket
Udine batte una Fortitudo mai in partita. Finisce 66-72 – 29 dic
Meno 2. Meno 2 non sono i punti che ha perso la truppa della Kontatto Fortitudo, ma le gare che alla vigilia di questo incontro mancavano prima del tanto acclamato derby. Il primo impegno è stato archiaviato questa sera dagli uomini di Boniciolli nel peggiore dei modi, con una sconfitta. Udine, dopo aver battuto la capolista Treviso nello scorso turno, si è ripetuta al PalaDozza. I protagonisti più attesi sono stati, come si poteva immaginare, Okoye e Ray.
Cronaca dell’incontro (14-21; 27-34; 46-53; 66-72): Boniciolli schiera dal primo minuto Nikolic, Mancinelli, Ruzzier, Campogrande e Knox, Lardo risponde con Okoye, Zacchetti, Traini, Ferrari e Ray.
E’ una Effe sprecona quella vista nei primi minuti: l’esempio più significante è la prima azione, dove prima Nikolic e successivamente Campogrande provano a siglare i primi punti della partita, ma invano. Non perdona invece Udine, con il suo uomo chiave Okoye che, oltre a sbloccare il match dopo pochissimi istanti, a metà del periodo ha già messo in cassaforte la bellezza di 11 punti. Stonano, sembra strano a dirlo, la tripla messa a segno da Zacchetti, i 5 punti di Ray e i due liberi di Nobile poco prima della sirena.
A tenere a galla la Fortitudo ci pensano Justin Knox, vero asso nella manica della squadra locale e Matteo Montano entrato dalla panchina, che però non riescono a ribaltare le sorti iniziali. Il primo quarto termina 14-21 per gli ospiti.
Ci vogliono cinque lunghissimi minuti per vedere all’opera il gruppo di casa, che riesce a trovare il suono leggero e pulito della retina solamente dalla lunetta; sono di Mancinelli i liberi andati a segno come primo acuto biancoblu. Anche in questo caso Udine ha trovato la via del canestro molto prima, con l’impalpabile Truccolo. Il trend negativo della truppa del capitano Mancinelli continua per tutto il secondo quarto, nonostante i lampi di fulmine di Italiano. I tentativi della Fortitudo sbattono contro il muro di Udine, il primo tempo si conclude con il punteggio di 27-34. La Fortitudo, all’intervallo, viene penalizzata dai tiri da 2 punti; infatti i padroni di casa viaggiano ad una media di 4/21.
Montano e il sopracitato Italiano cercano, nel tratto iniziale del terzo quarto, di portare il pallino del gioco dalla propria parte, ma Udine dimostra di essere in forma. In netta crescita, è altresì l’ex Virtus Allan Ray, che si prende la scena per una manciata di minuti, prima di essere stoppato dalla grinta di Mancinelli e del classe ’97 Leonardo Candi. A meno di 120 secondi dal termine, la Fortitudo si impone 46-50, ma il quarto finisce 46-53, per merito della bomba di Ray, frutto di una gran circolazione di palla.
Le due contendenti si affrontano a viso aperto, i primi secondi dell’ultimo spicchio di partita sono ricchi di emozioni, ma specialmente di punti. Si infuoca l’incontro. Senza dubbio, ne trova vantaggio il gruppo di Lardo, essendo in vantaggio. Conclusa questa mini-frazione di gioco, la partita torna sugli standard precedenti, con molti errori sotto canestro. Dall’arco di tre punti però, comanda solo il gruppo ospite. L’unico fortitudino in partita è Matteo Montano, capace di rubare due palloni in pochi istanti di gara che riportano l’incontro in piedi, sul meno 3 a pochi sgoccioli dal punto esclamativo del tempo regolamentare. I due liberi andati in porto da Ray fanno respirare Udine, che ottiene un’altra vittoria importantissima, d’oro. Finisce 66-72 per i bianconeri.
Il prossimo ostacolo che sarà ospitato tra le mura amiche del PalaDozza sarà la Proger Chieti (03/01 – 20:30), che attualmente naviga nei bassi fondi della classifica. Con questa sconfitta, la Fortitudo è matematicamente fuori dalle Final Eight di Coppa Italia.
MVP – Okoye
Tabellini:
Fortitudo Kontatto: Nikolic 5, Mancinelli 9, Candi 10, Costanzelli n.e., Ruzzier, Montanari n.e., Campogrande 7, Montano 21, Gandini, Raucci, Knox 9, Italiano 5. All. Boniciolli
G.S.A. Udine: Diop 2, Gatto 2, Okoye 28, Zacchetti 6, Truccolo 3, Nobile 5, Cuccarolo, Traini, Pinton 8, Ferrari 2, Chiti n.e., Ray 16. All. Lardo.
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