Calcio
Il Grillo Pensante – Proposte da Centroavanti – 22 gen
Il vento del cambiamento spira dai Paesi Bassi dove il Cigno di Utrecht, all’anagrafe Marco Van Basten, in un freddo giorno di Gennaio decide di catalizzare tutta l’attenzione del panorama calcistico mondiale con una fragorosa intervista rilasciata alla Bild; facendo pesare i propri galloni da Responsabile dell’innovazione tecnologica della FIFA, quello che probabilmente è stato il più sopraffino centravanti della storia ha illustrato in otto punti quelle che sono le sue proposte per la modernizzazione del regolamento del gioco del calcio: abolizione del fuorigioco, sostituzione dei cartellini sanzionatori con espulsioni a tempo, shoot-out al posto dei calci di rigore, esclusività per il solo capitano di interloquire con il direttore di gara, aumento del numero delle sostituzioni e con modalità “volante”, diminuzione del numero di partite annuali, introduzione del concetto di tempo effettivo negli ultimi 10 minuti di gara, variazione del numero di giocatori e delle dimensioni del campo di gioco per campionati giovanili ed over 45 (quindi senza impattare le competizioni professionistiche). Considerando l’evoluzione del gioco del calcio negli ultimi 15-20 anni alcune proposte appaiono opportune o addirittura necessarie per adeguare il regolamento alle mutazioni che hanno prodotto l’attuale calcio moderno: la componente fisica dei calciatori, molto più prestanti per via di allenamenti sempre più intensi e finalizzati all’aumento consistente di rapidità e forza muscolare, ha generato gare di un livello agonistico sempre più esasperato e con un contestuale aumento degli infortuni sia traumatici che da usura; in quest’ottica la diminuzione del numero di partite tenderebbe a concentrare la spettacolarità, fattore tutt’ora diluito a causa del logorìo fisico di stagioni eccessivamente affollate di impegni. Nella stessa direzione è interpretabile l’aumento del numero di sostituzioni, anche se sarà tutta da verificare l’eventualità di applicazione della modalità “volante” dove, presumibilmente, diventerebbe centrale il ruolo del quarto uomo.
Anche l’introduzione del tempo effettivo degli ultimi 10 minuti di gioco potrebbe rivelarsi azzeccata, al fine di limitare i troppi finali di partita che si trasformano in una stucchevole sequenza di sceneggiate fittizie e riprese di gioco decelerate da squadre protese a difendere il risultato acquisito.
Il punto che contempla nel solo capitano la figura adibita a confronti verbali con l’arbitro suona più come una sottolineatura ad una regola già nota che non ad una reale novità.
La scenografia di fondo relativa a tali proposte dovrebbe avere come fattor comune il “progresso”, ovvero far progredire e quindi migliorare l’attuale regolamento affinchè frutti partite più spettacolari e godibili. Alcuni punti toccato da Van Basten sbalordiscono perché tendono a snaturare il gioco del calcio trasportandolo su terreni appartenenti a sport lontani sia come habitat che come concetti: l’abolizione del fuorigioco, con ispirazione all’hockey, produrrebbe tipologie di partite mai viste prima, con la probabile vaporizzazione dei ruoli di centrocampo ed il condensamento di giocatori nelle due aree di porta; in questo modo un’enorme fetta delle attuali strategie tattiche, tra cui (ad esempio) le basilari distanze tra i reparti e il pressing, verrebbero spazzate via di colpo lasciando spazio all’incontrastata predominanza di tecnica e forza fisica. In sintesi l’organizzazione collettiva dovrebbe essere ripensata con un ruolo molto più marginale, ed in un gioco di squadra come il calcio è difficilmente concepibile.
L’abolizione dei calci di rigore a favore degli shoot-out appare come una minestra riscaldata (e non piaciuta) già vista nella Major League americana e dove non si riesce ad identificare un qualsivoglia beneficio. Discorso più complesso per il ripensamento delle sanzioni disciplinari, dove l’introduzione delle espulsioni a tempo (modello Rugby) potrebbe avere una sua logica nel caso in cui venissero chiaramente disciplinati gli eventi per i quali possa venire applicato ed individuare l’equo minutaggio a cui assoggettare ogni tipologia di sanzione; tutto ciò mantenendo però anche le ammonizioni per le infrazioni meno gravi e le espulsioni per i più indisciplinati.
In linea generale si percepisce l’esigenza di dover introdurre alcune modifiche per adeguare le normative relative al calcio praticato attualmente nei principali campionati professionistici, ma appare altrettanto nitido un altro aspetto da considerare attentamente: le novità introdotte dovranno essere dettagli mirati alla valorizzazione di un’opera d’arte già provvista di consolidata identità, evitando quindi modifiche strutturali che andrebbero ad intaccare pericolosamente una tradizione sportiva che sopravvive da oltre un secolo.
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