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Calcio

Premier League – 22esima giornata – 24 Gen

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La notizia principale di questa 22esima giornata di Premier League, è senza dubbio il colpaccio esterno dello Swansea a domicilio del Liverpool. Una sconfitta che costringe Klopp ad abbandonare definitivamente le ambizioni di gloria, consentendo al Chelsea targato Conte di proseguire la sua fuga solitaria. Passata la grande paura per la salute di Ryan Mason (rottura parziale del cranio dopo uno scontro aereo con Gary Cahill), i Blues stendono l’Hull City con un comodo due a zero.

Pochi gradini sotto è bagarre: finisce 2 a 2 il big match tra City e Tottenham, mentre rimontano nel finale sia l’Arsenal (gol vittoria al 98esimo!) che lo United (pareggio di Rooney al 94esimo).Bene in trasferta l’Everton (vittorioso nel sud di Londra) e soprattutto il West Ham, cinico nello strappare tre punti in quel di Middlesbrough.

Nei quartieri bassi è sempre più crisi per il Leicester (sconfitto anche al “St. Mary’s” dal Southampton) e per il Sunderland, ghigliottinato piuttosto facilmente al “The Hawthorns” dai Baggies di Tony Pulis.

Liverpool v. Swansea  2-3

(55’ – 69’ Firmino); ( 48’- 52’ Llorente, 74’ Sigurdsson)

Ad un primo tempo scialbo ed equilibrato, fa seguito una ripresa furente e ricca di spunti. Tra le mura del glorioso “Anfield Road” si giocano 45 minuti roboanti. Spettacolari. Al 48’ Llorente sblocca il match in mischia. Quattro minuti più tardi, è sempre l’ex juventino ad infilzare Mignolet con un poderoso stacco di testa sul preciso cross del nuovo acquisto Tom Carroll.

Al 55’, i Reds ruggiscono e trovano la rete con Firmino. Al 69’, è nuovamente il talento brasiliano ad insaccare il gol del pari con una straordinaria voleè di contro balzo.

Al 74’, quando tutto sembrava ormai apparecchiato per la rimonta finale dei padroni di casa, è l’islandese Sigurdsson in contropiede, a gelare le anime rosse di Liverpool trafiggendo il portiere belga per la terza ed ultima volta.

Al triplice fischio del signor Kevin Fried, gli Swans possono festeggiare una vittoria che rimarrà nella memoria dei tifosi gallesi per molto, molto tempo. Il “delitto perfetto” orchestrato da Paul Clement, rilancia i cigni di Swansea verso una salvezza che solo qualche mese fa sembrava impossibile e contestualmente costringe Jurgen Klopp a salutare il treno diretto verso lo scudetto.

WBA v.Sunderland  2-0

(30’ Fletcher,36’ Brunt)

Tutto facile per il WBA contro il finalino di coda Sunderland. I Baggies regolano i Black Cats nel giro di 6 minuti: apre i conti una gran girata di Fletcher al 30esimo. Chiude il discorso Brunt al 36’, in ribattuta dopo una clamorosa traversa centrata da Chadli.

Con questo successo, Tony Pulis si piazza all’ottavo posto della graduatoria confermando ancora una volta la sua grande sagacia manageriale.

Malissimo il Sunderland. La situazione – già drammatica di per sé – viene addirittura aggravata dall’orrendo completo “Away” di colore fucsia acceso. Non c’è proprio limite al peggio…

Bournemouth v. Watford  2-2

(48’ King, 82’ Afobe), (24’ Kabasele, 64’ Deeney)

Sul verde prato del piccolo “Dean court”, ciliegie e calabroni si dividono equamente la posta in palio. Al vantaggio ospite firmato dalla zuccata sotto misura di Kabasele, pareggia il piattone di King ad inizio ripresa. Al nuovo soprasso ospite segnato dal veterano Troy Deeney, risponde il definito timbro del pareggio siglato dalla bella percussione personale di Afobe.

Un punto a testa che spinge verso acque più tranquille la posizione di entrambe.

Middlesbrough v. West Ham   1-3

(27’ Stuani), (9’ – 43’ Carroll, 94’Calleri)

Bel colpo degli Hammers che saccheggiano l’intero bottino al “Riverside Stadium”. Una doppietta del sempre più spietato Andy Carroll, condita dalla zampata del misterioso Calleri consentono ai londinesi di tornare nell’ East End della City con un 3 punti fondamentali per chiudere il discorso salvezza. Da quando l’ariete inglese è tornato in forma (oggi al classico gol di testa ha fatto seguito un tap -in da predatore d’area), la formazione di Bilic ha cominciato a girare alla grande.

Situazione difficile invece per il ‘Boro, la squadra segna pochissimo (appena 2 gol nelle ultime 5 partite) e sembra in fase di regressione dal punto di vista del gioco. L’unica consolazione per i ragazzi guidati dal tecnico spagnolo Karanka, sono le pessime condizioni in cui versano le altre squadre invischiate nella zona calda.

Stoke City v. Manchester United  1-1

(19’ Mata O.G.), (95’ Rooney)

Allo United serve un incantesimo del vecchio Wayne Rooney, per uscire dal “Britannia Stadium” con almeno un punticino in tasca. All’autogol di Mata, risponde (a tempo ormai scaduto) un destro dolcissimo del tanto bistrattato “Wazza”. Una punizione aulica. Quasi divina. Una traiettoria dipinta d’interno piede che accarezza la parte bassa della traversa prima d’insaccarsi alle spalle di Lee Grant.

Una stregoneria che consente allo “special One” di proseguire la striscia di risultati postivi, alimentando una caccia alla zona Champions ormai non più tanto distante.

Crystal Palace v. Everton  0-1

(87’ Coleman)

Continua a vincere anche l’Everton di Koeman: a “Selhurst Park” decide una violenta sassata di Coleman sotto la traversa, al termine di un match interamente dominato dalla squadra di Liverpool.

Toffees che con questi 3 punti si confermano settima forza del campionato, aumentando i rimpianti per le tante occasioni perse ad inizio stagione.

Palace sempre peggio. Ormai superato anche dallo Swansea, i rossoblu adesso si trovano incredibilmente impantanati al penultimo posto.

Manchester City v. Tottenham   2-2

(49’ Sane, 54’ De Bruyne), ( 58’ Alli,77’ Min)

Spettacolo, emozioni e tanti errori nel “Big Match” di questa 22esima giornata. Fragorosi i due pasticci del solitamente attento Lloris, che regalano un doppio vantaggio agli skyblues di Guardiola. All’uscita sciagurata sul primo gol di Sane, ha fatto eco un maldestro riflesso con cui ha concesso a De Bruyne il via libera per un comodo appoggio a porta vuota.

Per fortuna di Pochettino, in quella che sicuramente è stata la peggior performance del portiere francese da quando difende i pali degli Spurs, a rimettere in piedi la baracca ci hanno pensato un’incursione aerea dell’infinito Dele Alli (11esimo gol in campionato) ed un preciso rasoterra del tiglioso coreano Min.

Un risultato riacciuffato con tanto cuore e molta intelligenza. Un punto che vale tantissimo per la crescita dei londinesi, ormai destinati inesorabilmente a diventare una grandissima del calcio anglosassone.

Southampton v. Leicester  3-0

(26’Ward Prowe,39’ Rodriguez, 79’Tadic)

Troppo Southampton per un Leicester praticamente impalpabile. Un sinistro ravvicinato di Rodriguez, preceduto dal destro chirurgico di Ward – Prowe, chiudono il discorso già nel primo tempo.

Di Tadic, su rigore, la terza banderilla infilzata nel collo del morente club campione d’Inghilterra.

Dalle parti dell’antico Filbert Street adesso cominciano a sentire il maleodorante odore della “relegation zone” (distante appena 5 punticini), dopo aver toccato il paradiso con un dito. Ranieri dovrà esser bravo, anzi molto bravo a cambiare la rotta dei suoi, prima che la situazione s’ingarbugli ulteriormente.

Arsenal v. Burnley  2-1

( 59’ Mustafi, 98’Sanchez), (94’ Gray)

Se ad “Anfield Road” è successo di tutto nella ripresa, qui all’Emirates è cambiato il punteggio per ben due volte addirittura nel giro dei 7 minuti di recupero. Fino al 93’ tutto bene, o meglio tutto nella norma. Con l’Arsenal che nonostante l’inferiorità numerica dovuta all’espulsione di Xhaka, guidava l’incontro grazie ad una capocciata ben indirizzata di Mustafi sul corner di Mezut Ozil. Sembrava cosa fatta, ma durante i minuti stabili come “additional time” dal signor Jonhatan Moss è successo un po’ di tutto.

Al 94’, Coquelin stende piuttosto ingenuamente Ashely Barnes dentro l’area. Rigore solare. Dal dischetto si presenta Andre Gray che batte Peter Cech per l’uno a uno. Il gol dei Maroons manda in paradiso il settore ospiti e Wenger negli spogliatoi anzi tempo a causa delle reiterate proteste contro il quarto uomo. Non è finita però. Al 98’, durante l’ultima palla disperatamente lanciata “In The Box” dai Gunners, Koscielny riceve una scarpata in pieno volto dallo scoordinato Mee e per l’arbitro è di nuovo calcio di rigore, ma stavolta in favore dei londinesi. Dagli undici metri, Sanchez opta per un cucchiaio inaspettato che supera Tom Heaton facendo esplodere tutto il quartiere di Finsbury Park.

Una vittoria al cardiopalma che spinge i biancorossi al secondo posto, appena un punto sopra i “cugini – nemici” del Tottenham.

Ancora applausi invece per Sean Dyche, a mio avviso uno dei manager emergenti più preparati di tutta la Premier.

Chelsea v. HullCity  2-0

(52’ Costa, 81’ Cahill)

Innanzitutto partiamo dalle condizioni di salute di Ryan Mason: il centrocampista dell’Hull City aveva riportato una parziale frattura del cranio dopo uno scontro aereo del tutto involontario con Gary Cahill. L’ex giocatore del Tottenham è stato operato d’urgenza e fortunatamente le sue condizioni al momento sembrano stabili. In Bocca al lupo, caro Ryan!

Sul campo, domina il Chelsea. I Blues schierano sin dall’inizio il figliol prodigo Diego Costa e lui contraccambia la fiducia con una zampata che al 52’ sposta il match in discesa per i londinesi. A raddoppiare ci pensa proprio Cahill, con una deviazione di testa sul tagliente traversone del ritrovato Fabregas a dieci minuti dal fischio finale.

Minimo sforzo, massima resa. I “Pensioners” di Conte si sbarazzano anche del piccolo Hull e continuano la loro fuga verso quello che potrebbe esser il sesto titolo nella storia del club di Stamford Bridge.

Classifica. 55 Chelsea, 47 Arsenal, 46 Tottenham, 45 Liverpool,  43 Man City, 42 Man United, 36 Everton, 32 WBA, 28 Stoke City – West Ham, 27 Southampton, 26 Bournemouth – Burnley, 24 Watford, 21 Leicester, 20 Middlesbrough, 18 Swansea, 16 Crystal Palace –  Hull City, 15 Sunderland

 

 

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