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L’Uomo della Domenica: La Curva Bulgarelli – 5 feb

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È difficile. Tremendamente. Mi duole l’orgoglio nonostante i miei soli 20 anni. Perché, di batoste così, seduto al mio posto allo Stadio, mai ne avevo viste. Oltre ad essere difficile fa male vedere con quanta poca convinzione la mia squadra del cuore sia scesa in campo ieri sera al cospetto di un Napoli sì, decisamente più forte, ma che ha avuto davvero la strada spianata sempre e in ogni occasione. Bel gioco, certamente, ma tutto diventa facile quando hai davanti 11 statuine che non provano in nessuna maniera a fermarti. 7 – 1 è un risultato tennistico che dovrebbe, me lo auguro, toccare l’orgoglio di tutti, dal titolarissimo al panchinaro, nessuno escluso. La gente di Bologna non merita di vedere certe cose.

E così la decisione è stata presa: in una partita del genere, senza né se né ma, caro Mister Donadoni, gli unici applausi li prendiamo Noi, o loro, che dir si voglia. Se li prende una curva che non ha mai fatto mancare il suo appoggio, una curva che, all’inizio delle partite è sempre la più fotografata a dimostrazione della bellezza e della forza che le coreografie trasmettono (o dovrebbero trasmettere, non mi è ancora chiaro); la stessa curva che popolava lo stadio quando, in tempi non troppo remoti, si ospitava in casa la Virtus Entella, contro la Ternana, contro la Virtus Lanciano. Ed erano tutti lì, sempre presenti, perché i giocatori possono anche passare, è fisiologico nel Calcio, ma quella splendida maglietta rossoblù resta, e resterà sempre, e ci deve essere qualcuno che la sostenga anche e soprattutto nei momenti bui quando, molti, decidono di sfilarsela.

E passino i cori su Diawara, ragazzino dispettoso che quest’estate ha bloccato il mercato del Bologna per lunghi tratti a causa di un capriccio adolescenziale. Passino, con tutte le giustificazioni del caso. E gli applausi a Giaccherini? Diversi. Giocatore che si è rilanciato grazie al Bologna (storia già sentita tra l’altro), che con l’aiuto del Bologna ha giocato gli Europei, che ha preferito i soldi azzurri al calore rossoblù, come molti altri avrebbero fatto. Pazienza, non è Lui, per molti, ad aver fatto infuriare tutti.

2 ore di cori, di sostegno continuo, di pioggia fine che, a momenti sì a momenti no, ti inzuppa tutta la cuffia. Sempre lì, mai una voce di meno, l’appoggio c’è stato e ci sarà sempre. Anche dopo aver subito sette reti, quando nessuno è rimasto ad assistere all’uscita dal campo dei giocatori, loro sono lì, a cantare per un Bologna che si ama.

Unica magra consolazione il vedere un unico giocatore che deve trascinare a forza la squadra sotto la curva per le scuse, dovute e meritate. un piccolo plauso è doveroso nei confronti dell’unico calciatore che, prestazione a parte, è riuscito a farsi dedicare un coro in una serata in cui non c’erano posto per dediche: Domenico Maietta.

E ricordate, si è tifosi del Nostro caro Bologna sia che si esca prima per evitare altri momenti imbarazzanti, sia che si rimanga fino alla fine, a sventolare bandiere e sciarpe. Ricordatelo sempre, cari lettori.

 

L’Uomo della Domenica per Bologna – Napoli è, e sarà sempre, la Curva Bulgarelli.

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