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Bologna vs Milan 0 a 1: la cronaca del match – 9 feb

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Delusione, delusione e ancora delusione. Da questo Bologna-Milan terminato 1 a 0 in favore dei rossoneri non emerge nient’altro che incredulità e sconcerto. Questa sconfitta paradossalmente risulta più dolorosa di quel 7 a 1 con il Napoli, tant’è che la reazione della Curva Bulgarelli è stata all’opposto di quella avuta quattro giorni fa. Per i giocatori felsinei non ci sono più gli applausi di incoraggiamento, ma solamente fischi rabbiosi e tristi di tifosi che gridano “vergogna”.
Proprio la vergogna doveva essere la miccia per alzare la testa e reagire dopo il blackout con i campani. Ma così non è stato.
La partita inizia con un Milan arrembante che prova a sorprendere in intensità il Bfc. Nonostante il 7 a 1 richieda un inizio di partita molto più aggressivo, i rossoblù si fanno schiacciare dai milanisti. Dopo cinque minuti capita già una chance agli ospiti ma né Deulofeu né Pasalic riescono a sbloccare il match. La squadra di Donadoni però riesce a prendere campo e coraggio, avvicinandosi più volte all’area avversaria. Le occasioni tardano ad arrivare però e le offensive bolognesi avvengono grazie alle incursioni di Krejcí e Dzemaili, gli unici che tentano di dare una svolta a questa partita. Il ceco sfiora addirittura il gol al 21′, se non fosse per Donnarumma che con una uscita impeccabile ma rischiosa evita guai seri alla retroguardia milanista. Lo svizzero invece ruba palla al 37′, salta secco Paletta e viene steso dal centrale, peraltro già ammonito. Scatta il secondo giallo e di conseguenza l’espulsione dell’ex Atalanta e Parma. Milan in 10, nonostante Doveri non fosse circondato di buona fama dai bolognesi. Il Bologna capisce che finalmente il vento ha iniziato a girare a proprio favore e comincia a creare qualche grattacapo agli uomini di Montella.
Il primo tempo però termina a reti bianche, anche se ci sono ancora ben 45 minuti da giocare con un uomo in più. Ci si aspetta un secondo tempo molto importante dei padroni di casa, costituito da grande intensità e velocità di manovra, sfruttando magari la rapidità palla al piede di Krejcí e i colpi di genio di Verdi, per non parlare del ritorno di Destro.
La ripresa sarà esattamente l’opposto, un inferno se paragonato alle aspettative. I bolognesi sono statici in campo e mantengono per di più le loro posizioni, senza invece sfruttare con la corsa quegli enormi spazi a disposizione. Sembrerebbe quasi che i rossoblù siano convinti di portare a casa i tre punti, certi che il gol arriverà. Purtroppo i petroniani si rendono pericolosi solo con Nagy e anzi rischiano di subire il tracollo in più circostanze, per colpa delle giocate di Deulofeu, neoacquisto rossonero dotato di una capacità polmonare alla Fausto Coppi e di una tecnica niente male. Sentiremo ancora parlare di lui…
Nonostante il francese, la dea bendata tifa apertamente per il Bologna. È là in Curva, con la sciarpa al collo. È l’unica spiegazione perché al 59′ viene espulso Kucka, per somma di ammonizioni dopo un fallo su Nagy. Il Bologna ha oltre un’ora da giocare in 11 contro 9: sarà un aiuto? Inizialmente la squadra di Donadoni si mostra intraprendente e al 65′ Dzemaili va sul fondo per servire un pallone sul dischetto a Krejcí. L’ala ci va con il mancino ma Donnarumma mantiene la posizione e neutralizza in maniera spettacolare il tiro dell’esterno offensivo. Dopo questa chance però il Bfc torna ad avere l’atteggiamento di inizio ripresa. Gli emiliani sentono di avere già in pugno la partita e proprio in quel momento tornano a soffrire. Pasalic sfiora il gol dopo un contropiede milanista fulminante, agevolato ovviamente da una difesa rossoblù mal posizionata. Neanche il tempo di mandare accidenti a Maietta&Co. che Poli colpisce la traversa da calcio d’angolo. Ma non c’è niente da fare: la Fortuna tifa proprio Bologna, è là a tenere il bandierone in Curva. Infatti si fa male Poli ma Montella ha finito i cambi: sarà un 8 contro 11. Tre uomini in più sono un vantaggio troppo enorme per non essere sfruttato. Per questo motivo i rossoblù hanno fretta di archiviare la pratica ma si sa: la premura non è mai una buona consigliera. Così gli attacchi bolognesi si fanno confusi e troppo standard. Non c’è nessuno che provi a saltare l’uomo, salvo Verdi e il neo entrato Petkovic, i quali però perdono un numero spropositato di palloni tendente a infinito. Manca la lucidità necessaria a tutta la squadra e non è un buon segnale. E infatti all’89’ si consuma il psicodramma: Deulofeu si invola in velocità sulla destra, da solo contro quattro avversari. È possibile che uno contro quattro abbia la meglio? La risposta è sì se i quattro si chiamano Maietta, Torosidis, Krafth e Viviani. Il transalpino salta Mimmo mette in mezzo il pallone che viene raccolto da Pasalic, il quale insacca la rete, marcato dal presepe rossoblù. 1 a 0 Milan e tutti a casa, ma stavolta coperti dai fischi. Donadoni va su tutte le furie ma in conferenza stampa si assume ogni responsabilità.
L’allenatore bolognese è certamente uno dei colpevoli di queste vergognose prestazioni, ma non più di quanto lo siano i giocatori e ovviamente chi ha formato la squadra. Quando si perde lo si fa tutti insieme ma c’è modo e modo di uscire sconfitti. Il problema è l’atteggiamento. Prendiamo ad esempio Erik Pulgar, autore di una brutta prova e soprattutto del mancato abbraccio con il proprio allenatore durante l’uscita dal campo. Il cileno, come tutto il resto della squadra, è apparso poco lucido, quasi distratto dal contesto. Se pensiamo che il suo numero 5 fu indossato da uno come Francelino Matuzalem, ci rendiamo conto della differenza di carattere tra i due mediani e al tempo stesso tra le due squadre. Il brasiliano arrivò al punto di giocare la finale di playoff contro il Pescara con uno strappo di tre centimetri alla coscia e tanti antidolorifici. Contro ogni parere medico scese in campo pronto a rischiare la propria carriera pur di portare i colori rossoblù dove meritavano di stare: in Serie A. Ora riflettiamo un poco: quanti giocatori dell’attuale Bfc danno davvero tutto come fece Matuzalem?
Il paragone con Matu non è oggetto di critica nei confronti degli attuali giocatori rossoblù, ma serve per far capire come occorrano ancora quegli occhi della tigre e quella determinazione per invertire la tendenza e rialzare finalmente la testa dopo queste batoste.
Forza Bologna più che mai! Soprattutto in questo momento buio.

BOLOGNA-MILAN 0-1
(primo tempo 0-0)
MARCATORE: Pasalic al 44′ s.t.
BOLOGNA (4-3-3): Da Costa; Krafth, Maietta, Gastaldello (dal 17′ s.t. Petkovic), Mbaye (dal 32′ s.t. Torosidis) ; Dzemaili, Pulgar (dal 35′ s.t. Viviani), Nagy; Krejci, Destro, Verdi. (Ravaglia, Sarr, Helander, Oikonomou, Donsah, Taider, Izzo, Sadiq, Di Francesco). All. Donadoni.
MILAN (4-3-3): Donnarumma; Abate, Paletta, Romagnoli (dal 31′ p.t. Zapata), Vangioni; Kucka, Locatelli (dal 1′ s.t. Gomez), Pasalic; Suso, Bacca (dal 17′ s.t. Poli), Deulofeu (Plizzari, Storari, Bertolacci, Honda, Mati Fernandez, Cutrone, Lapadula, Ocampos). All. Montella.
ARBITRO: Doveri di Roma.
NOTE: espulsi Paletta (M) e Kucka (M) per doppia ammonizione; ammoniti Mbaye (B) per c.n.r.; Abate (M), Gastaldello (B), Verdi (B), Vangioni (M), Nagy (B) per gioco scorretto; Dzemaili (B) per proteste.
 
Fonte tabellino partita: Gazzetta.it
Fonte immagine di copertina: Tuttosport.com

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