Bologna FC
STADIO: Donadoni ne ha per tutti – 20 feb
“Donadoni accusa”, titola il “Corriere dello Sport – STADIO” in edicola oggi, che poi aggiunge in prima pagina – nella sua edizione bolognese: “Bologna KO al Dall’Ara anche con l’Inter, l’allenatore attacca i suoi e l’arbitro”. Proprio così, l’ennesima sconfitta, pur se giunta nel finale e contro una squadra nettamente più forte, proprio non va giù a Roberto Donadoni. Il suo Bologna cade nel “lunch match” della 25^ giornata della Serie A 2016/2017 e il tecnico non si da pace, accusando a fine gara in egual misura sia l’arbitraggio di Mazzoleni che certi errori individuali dei suoi.
La partita: Gabigol come Ronaldo
Alberto Polverosi ci racconta la sfida partendo dalla fine o quasi, e cioè dai cambi che ne decidono l’esito finale: siamo al 30′ del secondo tempo, manca quindi un quarto d’ora, quando Pioli fa alzare dalla panchina Banega e Gabigol per inserirli al posto di Candreva e Palacio, che fino a quel momento hanno girato a vuoto sbattendo contro la rabberciata difesa rossoblu, priva dei centrali titolari Gastaldello e Maietta. Il regista argentino si impossessa di un pallone, lo difende dall’intervento di Taider e lo smista su D’Ambrosio che crossa: qui arriva il giovane Gabigol, pagato 30 milioni e mai fino ad oggi convincente, che sigla il suo primo gol in Italia. Proprio contro il Bologna, la squadra dove segnò il suo primo gol da noi un certo Ronaldo. Corsi e ricorsi storici? Per ora si può soltanto parlare di caso, e Polverosi lo ammette: “sfidiamo le querele anche solo per questo dato statistico”. Fino a quel momento Bologna e Inter hanno giocato una gara bruttina, complici le tante assenze: nei rossoblu mancano Gastaldello, Maietta, Mirante e Destro, nell’Inter Brozovic, Kondogbia e un certo Mauro Icardi: logico aspettarsi poco spettacolo, logico che la differenza la facciano comunque i cambi, che nella panchina di un’Inter che sta trovando se stessa sono comunque di maggior qualità rispetto a quelli a disposizione di Donadoni. Eppure i padroni di casa possono recriminare per un rigore che c’era e che l’arbitro Mazzoleni non concede: nel secondo tempo Eder stende Dzemaili in area a due metri dal direttore di gara, sembra rigore, ma il fischietto non fischia. Poco dopo, una partita noiosissima viene risolta dai cambi citati in apertura. Il Bologna cade e recrimina, Donadoni ne ha per tutti. E il momento negativo continua…
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Colpa di Taider e Mazzoleni?
A fine partita Donadoni, come detto, ne ha per tutti. Le sue parole le raccoglie per “STADIO” ancora Alberto Polverosi, e sono parole pesanti: “Era calcio di rigore ed era un episodio che aveva il suo peso. Era un rigore clamoroso e l’arbitro si trovava a 4-5 metri…” Ripensando alle ultime sconfitte qualcosa da recriminare, indubbiamente, c’è: meritate quelle con Napoli e Milan, per carità, ma contro la Sampdoria non c’era il rigore per i blucerchiati, oggi c’era un rigore per i rossoblu. Donadoni lo sa e aggiunge: “Sugli arbitri e gli assistenti ho già detto tanto la settimana scorsa, divento una barzelletta se ogni domenica ne parlo.” Il problema è che tutto finisce lì, “il problema è che quando fai un’osservazione al direttore di gara e ti senti dire <l’arbitro ha visto così> è finita la discussione, vuol dire che l’arbitro non sbaglia mai.” Ma Donadoni ne ha anche per i suoi, per Taider in particolare, “reo” di aver perso il contrasto decisivo con Banega in occasione del gol che ha deciso la gara: “Non bisogna perdere il contrasto in quella zona del campo, e se lo perdi l’avversario va contrastato meglio. Sono errori che costano punti.” La sconfitta brucia, dunque, eppure qualcosa di buono si è visto: la squadra ha concesso poco e ha scoperto un buon Petkovic, che il mister giudica così: “Mi è piaciuto. Era la sua prima gara in uno stadio del genere e contro una squadra così forte, all’inizio era un po’ emozionato. Non è una prima punta e deve avere l’idea di finalizzare. Deve imparare le malizie che i difensori di Serie A usano, deve anticipare il movimento e prepararsi a gestire la palla. Ma è andato bene.”
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foto: www.goal.com
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