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STADIO: Il momento di Petković, lo studente del gol – 22 feb

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Mattia Destro corre, ma contro il Genoa non ce la dovrebbe fare a scendere in campo. Serve un centravanti, serve per ripartire contro una squadra in difficoltà ma proprio per questo insidiosa. È il momento di Bruno Petković, e “Corriere dello Sport – STADIO” in edicola oggi ci spiega perché e soprattutto cosa aspettarsi dal ragazzo arrivato dal Trapani a gennaio.

Lo studente del gol

Quando il Bologna ha acquistato Bruno Petković sapeva che non acquistava un calciatore fatto e finito, ma un diamante da sgrezzare, un talento da rifinire e da trasformare in calciatore di Serie A. Perché se è vero com’è vero che il talento non si acquista al mercato, è anche vero che a Bologna c’è la ferma convinzione che lo staff a disposizione dei giocatori e gli strumenti presenti a Casteldebole possano migliorare un giovane talento e non di poco. Per questo è arrivato Bruno Petković, un milione il costo del suo cartellino e 300.000 € annui di stipendio. Un esperimento, un giovane inserito in una sorta di “corso di formazione per centravanti” che in società sono convinti darà i suoi frutti entro un paio d’anni. Lo racconta Furio Zara, che sottolinea anche come a Trapani il giovane giocasse esterno nel tridente pur avendo caratteristiche fisiche da centravanti vero: oltre 190 centimetri di altezza, quasi 90 chili di peso. Rimane un giocatore da adattare, che deve crescere ma che già ha scalzato Sadiq dal ruolo di vice-Destro. E con il numero 10 rossoblu ancora fermo ai box, a Genova toccherà a lui. Insomma, per Petković il futuro è adesso.

Invertire la rotta

Aiutandosi con i numeri, Furio Zara ci descrive il momento nero del Bologna di Donadoni, che non è allarmante solo perché dietro ci sono squadre già retrocesse ma che merita comunque più di una riflessione. Si tratta del peggior Donadoni allenatore, una media di 1,08 punti a partita che è ben lontana da quella di 1,29 della scorsa stagione, cifra che per giunta andava migliorata. Il Bologna ha fino ad ora mancato la crescita preventivata, e se in società c’è la tranquillità dovuta alla consapevolezza che la squadra è giovane e che certe battute d’arresto ci stanno, dall’altra le ultime quattro sconfitte consecutive hanno gettato i tifosi nello sconforto, oltre a dimostrare che contro le big il Bologna sparisce. Invertire la rotta si deve e si può, anche se non sarà facile contro un Genoa arrabbiato e con un allenatore nuovo, Mandorlini. Non sarà facile perché il Bologna “vanta” una capacità offensiva quasi assente: 23 gol in 25 partite, meno di uno a gara, con un Destro fermo a quota 5 e con Dzemaili capocannoniere. E in difesa le cose non vanno meglio: per necessità o per prova, Donadoni ha schierato 13 combinazioni difensive diverse fino ad oggi, e il risultato è che con 1,65 gol subiti a gara, e appena sei partite chiuse con la porta inviolata, quella rossoblu è la quinta peggior difesa del campionato. 

foto: fantamagazine.com

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