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STADIO: Bologna, i tre punti sono serviti – 13 mar

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Una vittoria serviva e una vittoria è arrivata nel “lunch match” di ieri contro un Sassuolo grigio come poche volte si è visto. Il Bologna, che come i neroverdi appartiene a quel nutrito gruppo di squadre ormai salve ma troppo lontane dai piazzamenti che contano, si impone con un gol di Mattia Destro che fa sorridere i cuori rossoblu presenti al MAPEI Stadium, ma la strada per ritrovare identità e convinzione appare ancora lunga. Come d’abitudine, “Corriere dello Sport – STADIO” in edicola quest’oggi analizza la sfida a 360°, dalla cronaca della gara alle parole del dopo-partita.

Tre punti a pranzo

Le squadre che si affrontano a Reggio Emilia nell’ora di pranzo domenicale non sono certo in formissima. Del Bologna sappiamo tutto, ma come sottolinea Furio Zara anche il Sassuolo ha le sue beghe: perde in casa da tre turni (e al 90° saranno quattro) e comunica come l’impressione che il ciclo di Di Francesco, durato cinque anni, sia arrivato alla conclusione. La gara che i neroverdi conducono infatti è volenterosa ma niente di più, con una gran percentuale di errori d’impostazione e decisamente poco coraggio. Il Bologna fa quel poco di più per portare a casa la vittoria, segnando a inizio ripresa il gol che svolta la gara: Di Francesco recupera un pallone su Aquilani e serve Dzemaili nello spazio, da questi un passaggio quasi alla cieca per Destro, piattone e gol liberatorio, gol scaccia-crisi, il sesto personale e che – si spera – favorirà una rinascita del bomber. Di Francesco, uno dei migliori in campo, segnerebbe anche il 2-0, annullato per un fuorigioco che le immagini dimostreranno non esserci, mentre nel finale il Sassuolo – pallida copia della squadra che lo scorso anno, a questo punto, era sesta in classifica – prova a trovare il pari con Acerbi, su cui si oppone alla grande Mirante. È la parata che evita l’ennesima beffa nel finale, è la parata che vale un gol e i tre punti.

Le pagelle

Antonio Mirante è, per l’inviato di “STADIO”, il migliore in campo per il Bologna: la sua è una parata che vale “quanto il gol di Destro” e gli fa meritare 7 nonostante altri 89 minuti di inattività. 6,5 invece a Mattia Destro, puntuale nel farsi trovare all’appuntamento con il gol, e Di Francesco, che sotto gli occhi dell’intera famiglia gioca una partita di sostanza e ha il pregio di ideare la rete decisiva. 6,5 anche a Roberto Donadoni, che può tirare un sospiro di sollievo, e a Filip Helander, uno che cresce e che promette bene. Per gli altri rossoblu protagonisti in campo ieri solo sufficienze, a eccezione di un pessimo 5 a Donsah, confusionario e destinato, a quanto pare, a tornare nei ranghi.

Destro, un gol liberatorio

Ma la sezione dedicata al Bologna, “STADIO” l’aveva inaugurata con le parole di Mattia Destro, numero 10 rossoblu e autore del gol che permette a lui e ai compagni di ritrovare la vittoria dopo ben sette battute a vuoto. Un lampo nel buio, quanto basta per i tre punti ma ancora poco per parlare di rinascita sportiva e di futuri radiosi, una rete da centravanti vero, di quelli bravi a farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. A fine gara lui risponde alle parole di Donadoni, che dice di averlo visto “agguerrito”, sottolineando come sia sempre “cattivo come atteggiamento”, una frase che vuole cambiare l’opinione di chi lo vede a volte un po’ abulico, fuori dal gioco. I bomber sono così, si illuminano solo quando serve, non sono onnipresenti: solo che i bomber segnano, e Mattia non segnava da un po’. Da qui la spiegazione per l’esultanza rabbiosa, la maglia sfilata che gli costa il cartellino giallo: “Nei momenti di digiuno un attaccante soffre”. Sperando che saranno più rari, questi momenti.

foto: gazzetta.it

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