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Fortitudo, tre probabili forfait con Imola. Boniciolli: “Mi aspetto risposte dai giocatori” – 18 mar

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Dopo la sconfitta con Ferrara, adesso la Fortitudo è attesa da un’altra gara casalinga. La Effe, però, arriva alla sfida con Imola con tre dubbi. Montano, Marchetti e Candi non sono al meglio e Boniciolli rischia di dover rinunciare a tutti e tre. «La settimana scorsa, per evitare che mi rinfacciassero eccessivi lamenti, non avevo detto che Gandini sarebbe stato fuori per un problema alla schiena», dice Boniciolli. «Questa volta, a scanso di equivoci, oltre all’assenza di Marchetti, potrebbero esserci anche quelle di Montano e Candi. Ieri in allenamento, Matteo è caduto mentre marcava Leonardo. In quella situazione ho perso due giocatori: Candi ha rimediato una distorsione alla caviglia, mentre Montano una botta alla schiena che lo fa camminare con difficoltà (per Montano si tratta di blocco lombare, ndr). Ad oggi siamo senza Montano, Candi e Marchetti. La speranza è che almeno quest’ultimo recuperi».

E la settimana che ha portato alla sfida con Imola, dal punto di vista emotivo, non è stata per nulla facile. Lo conferma lo stesso Boniciolli. «Abbiamo lavorato ancora una volta bene, ma è stata una settimana complessa, dal punto di vista della gestione emotiva. C’è la consapevolezza di aver sprecato l’occasione per essere la squadra con il miglior record vinte-perse (7-2). Quella con Ferrara è stata un’ingenuità collettiva non adeguata al livello della squadra. Non abbiamo giocato con la concentrazione vista in altre gare, ad esempio con quella avuta con Reggio Emilia in amichevole. Adesso, la speranza è che quella sconfitta abbia prodotto la rabbia sufficiente per giocare le ultime gare con il giusto atteggiamento. Quella con Imola è un’altra sfida contro una squadra che ha gli stessi punti di due squadre, Udine e Ferrata, che ci hanno battuto». E Boniciolli prova a fornire anche una chiave di lettura delle difficoltà della sua squadra. «Prima subivamo 69 punti nelle gare casalinghe ed è un dato molto vicino ai 68 dello scorso anno. Nelle ultime gare ne abbiamo subiti 74.5 di media ed è questa la chiave del problema. Stiamo offrendo ad un gruppo di giocatori giovani, per età o in termini di vissuto di alto livello, un’opportunità di crescita. Ma, in cambio, ci si aspetta che ci sia consapevolezza di questa opportunità. Se dovessimo disputare un Playoff importante, ma non dovessimo andare in A, è chiaro che questa politica del gruppo di giovani non può continuare in eterno. La consapevolezza di un mancato avanzamento ci porterebbe a cambiare qualcosa. La Virtus, ad esempio, ha una base di veterani molto solida, mentre noi abbiamo solo Mancinelli e Gandini. Non sto scaricando le responsabilità, anche perché quella di provare a vincere con un gruppo di giovani è stata una scelta mia, condivisa con la società. Ci sono nove persone che si occupano a tempo pieno di questa squadra e questo significa vivere una realtà che dal punto di vista strutturale è simile alle squadre che giocano le coppe europee. C’è tutto, ma adesso anche i giocatori devono metterci qualcosa. Quando ti viene data una chance devi coglierla, se non lo fai arriva un altro».

video Laura Tommasini – Sport Press

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