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STADIO: Il Bologna proprio non ce la fa – 10 apr

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Arriva l’ennesima sconfitta per il Bologna di Roberto Donadoni, arrivano nuovamente critiche pesanti. Perché se è vero che non era certo quello di ieri al Dall’Ara contro la Roma seconda in classifica l’appuntamento migliore per trovare vittoria, gol e convinzione, è altrettanto vero che quello che ha colpito è stato l’atteggiamento della squadra rossoblu, mai apparsa convinta di potersela anche solo giocare contro una squadra evidentemente più forte ma che così si è ritrovata la strada spianata. Come sempre, nei giorni successivi alle sfide di campionato, il “Corriere dello Sport – STADIO” si dedica esclusivamente al racconto del turno appena concluso.

Un Bologna che non ce la fa

La Roma arriva al Dall’Ara e sono in tanti a chiedersi quale volto mostrerà, se quello della squadra seconda soltanto alla Juventus e con il migliore attacco del campionato o quello della squadra ferita dalla fresca eliminazione in Coppa Italia, per giunta arrivata contro i cugini della Lazio e a un passo dalla finale. Guido D’Ubaldo, che ci racconta la gara, ci dice invece che è il Bologna a mostrare la solita faccia, quella di una squadra demotivata da un campionato anonimo e senza convinzione nei propri mezzi, un atteggiamento che chiaramente facilita la prestazione degli ospiti in modo eccessivo. Spalletti schiera due centrali, Rudiger e Juan Jesus, come terzini, e la cosa inizialmente crea qualche imbarazzo data la vivacità di Krejci e Verdi. Ma dura poco, pochissimo, meno di mezz’ora: al 25′ El Sharaawy pennella un corner che toccano prima De Rossi, poi Manolas e infine Fazio, che gonfia la rete per lo 0-1 che in pratica decide la gara. Già, alla prima vera azione la Roma passa e appare evidente che il Bologna non riuscirà a impensierire Szczsesny, vista la pochezza di spunti e idee mostrata nelle ultime giornate esclusa la sfida con il Chievo. Va proprio così, il Bologna giochicchia, la Roma non ne avrebbe bisogno ma chiude la gara al 41′, prima dell’intervallo, quando Salah si libera della disattenta marcatura di Masina e supera Mirante con un pallonetto. Nella ripresa Donadoni mette dentro Di Francesco per Verdi infortunato e la squadra pare riprendersi un minimo, coglie un palo, ma poi sfuma e viene imbrigliata da una Roma che si limita a controllare la gara e poi a chiuderla nel finale con lo 0-3 firmato da Dzeko su assist di Perotti. Un gol che blinda il secondo posto (a -6 dalla Juve prima) e riporta il bosniaco in testa alla classifica dei cannonieri: valori importanti, troppo per questo Bologna, che però dovrà cercare di capire come mai anche contro le più grandi non ci sia mai neanche il tentativo di giocarsela.

Destro è dentro il tunnel

Per Furio Zara c’è un momento, nella partita di ieri, che riassume la stagione di Mattia Destro: accade quando il tiro di Di Francesco, che coglie il palo, non ritorna in una zona utile a lui, come sarebbe accaduto nel 99% delle occasioni. Sarebbe arrivato un gol e magari un risveglio, invece arriva solo l’ennesima arrabbiatura di Mattia, che manda a quel paese Di Francesco (ma perché poi?) e poi, conclusa la gara, le critiche velate di Donadoni e Bigon. E questa è una novità. “Da Destro mi aspetto di più” chiosa il mister, raccontando di quanto sia giusto proteggere i propri giocatori ma allo stesso tempo sia altrettanto lecito chiedere loro qualcosa di più, soprattutto se possono darlo, e chiedere impegno, lotta, qualità che evidentemente Destro non ha dimostrato di avere. Colpa anche di un sogno che non è mai cominciato, come fa capire Bigon: “C’erano aspettative diverse da parte sua, della società e della piazza, non è riuscito fino ad ora a trovare la continuità che si aspettava, soffre la mancanza del gol” dice il DS, che conferma come i buoni crossatori e partner per Mattia non manchino, come le palle vengano create ma come allo stesso tempo non sia giusto ridurre il tutto al lungo momento-no di Destro. Sarebbe riduttivo, ma è giusto analizzare, come fa Furio Zara, la stagione negativa di un presunto bomber che è andato avanti solo a fiammate, a strappi, e che si sta trascinando da qui a fine campionato come se fosse già tutto scritto e niente potesse cambiare.

Le pagelle

“STADIO” come sempre esprime anche le sue pagelle sulla gara giocata dai rossoblu: nella Roma spiccano Fazio, autore dell’1-0 e di una gara senza sbavature in difesa, e Salah, che mette la firma sul 2-0 e prepara l’azione del 3-0 conclusivo. Prendono entrambi 7,5, un voto che ovviamente i giocatori del Bologna possono vedere soltanto con il binocolo: il migliore è Di Francesco, che entra e risveglia la gara cogliendo un palo e guadagnandosi un 6,5, mentre oltre il 6 di Verdi, che esce nell’intervallo per un risentimento muscolare, non c’è alcuna sufficienza in casa rossoblu. 5,5 a Mirante, Pulgar, Dzemaili e Krejci, autori di errori ma che almeno lottano con orgoglio, 5 al dinamico ma inutile Nagy, ai centrali Maietta e Gastaldello sempre in affanno, a un Petkovic che in mezz’ora si fa notare solo per un giallo per simulazione. 4,5 a Masina, che soffre Salah esattamente come all’andata senza aver imparato niente, 4 addirittura a Krafth, responsabile sia sul primo che sul terzo gol ospite, e a Destro: “partita esangue, priva di qualsiasi contenuto tecnico e agonistico”. Impietosa la critica anche a Donadoni, che prende 5 e non riesce a dare anima a questa squadra: il Bologna si scioglie contro tutte le grandi o medio-grandi, ed è giusto che in classifica stia dove si trova adesso, purtroppo.

foto: gazzetta.it

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