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Sandy Flash Back – Un brutto esordio – 27 Apr

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Nell’estate del 2011 il Bologna cedette Britos al Napoli per 9 milioni dopo tre buone stagioni in maglia rossoblù. Acquistato da Salvadori nel 2008 dopo la promozione in serie A, l’uruguaiano venne lanciato definitivamente da Mihajlovic durante la sua permanenza sulla panchina del Bologna  divenendone uno dei punti fermi della difesa, inanellando ottime prestazioni e le lusinghe da parte di molti club, tanto che il Napoli provò in ogni modo a strapparlo il prima possibile  ma Carmine Longo si oppose in ogni modo, facendogli finire la stagione sotto le due torri. Nei suoi tre anni nel capoluogo emiliano ebbe una crescita costante fino a farlo diventare il miglior difensore della squadra ma, se ripensiamo al suo esordio da titolare, non si può dire che fu proprio esaltante.

 

Era il 24 settembre 2008 e, allo stadio Dall’Ara, il Bologna guidato da Arrigoni affrontava l’Udinese nel quarto turno di campionato. I rossoblu, dopo la vittoria a San Siro contro il Milan la prima giornata, venivano da due sconfitte consecutive, contro Atalanta e Fiorentina e, quella sera, davanti al proprio pubblico, avrebbero voluto riscattarsi dopo le deludenti prestazioni, ma non andò affatto così. 

I rossoblu quasi non scesero in campo, Marazzina non era più quello dell’anno prima, la scelta di tenere in panchina Di Vaio fino al cinquantunesimo non si rivelò affatto azzeccata e Rodriguez e Britos… beh, il primo si dice sia rimasto in campo tutta la partita nonostante non furono in molti ad accorgersene, mentre il secondo, al tredicesimo minuto si fece espellere per fallo da ultimo uomo franando su Floro Flores lanciato a rete regalando ai friulani il rigore, poi trasformato dal “sogno proibito del Real Madrid” D’Agostino, col quale passarono in vantaggio 1 a 0 e lasciando i suoi in dieci per quasi ottanta minuti. 

Il Bologna ebbe l’occasione di pareggiare appena due minuti dopo con Marchini che, sbucato alle spalle di Isla, stoppò un pallone lanciato da Lanna e, solo davanti ad Handanovic, colpì il palo. 

La partita felsinea finì praticamente in questo momento e,  da qui in poi, fu semplicemente uno show friulano con Floro Flores che, perfettamente lanciato da D’Agostino, raddoppiò al ventunesimo e Alexis Sanchez che andò più volte vicino al terzo gol.

 

Come detto prima, nel secondo tempo Arrigoni decise di far entrar Di Vaio al fianco di Marazzina per dar più peso all’attacco, ma la partita non cambiò di una virgola, con l’Udinese che continuò il suo assalto e con Sanchez che, indemoniato, andò vicinissimo al gol in altre tre occasioni. Gol che arrivò al settantaquattresimo con Pepe dopo un perfetto contropiede che portò quattro giocatori friulani a presentarsi al limite dell’area rossoblù difesa da soltanto due giocatori bolognesi. Da qui alla fine solo altre due occasioni degne di nota, D’Agostino che, servito da un errore di Terzi, andò vicino alla sua personale doppietta tirando fuori di poco e Mingazzini che, provando una semirovesciata, lisciò la palla a due metri dalla porta.

La partita finì, il Bologna non riuscì a rifarsi dopo le ultime deludenti prestazioni ma, sopratutto, per la terza gara a fila concluse l’incontro senza segnare un gol.

 

Il suo esordio Britos l’avrebbe immaginato molto diverso, purtroppo sbagliò, e alla grande, finendo poi quasi nel dimenticatoio e venendo etichettato come bidone prima di essere riesumato da Mihajlovic che lo rilanciò e gli diede modo di dimostrare il suo valore, dimostrando che quella partita non fu altro che un brutto esordio…

 

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