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Ramagli: “Controllo dei rimbalzi e fluidità di manovra. Queste le chiavi del match di domani” – 4 Mag

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Ramagli in conferenza stampa. Vigilia di gara 3 del primo turno playoff.

 

È un Ramagli concentrato e disposto al dialogo quello che si presenta quest’oggi in conferenza stampa, alla vigilia della partenza per la trasferta a Casale Monferrato dove domani la Virtus sarà impegnata nella delicata gara 3. “La realizzazione dello sforzo a rimbalzo difensivo sarà il primo obiettivo per noi, da perseguire con costanza e perseveranza”.

 Queste le prime parole del coach bianconero che ha poi continuato spiegando meglio il concetto. “Disputare partite dal basso punteggio significa condizionare l’avversario nel giocare possessi complicati, da cui è imperativo uscirne con un rimbalzo difensivo. In caso contrario, come accaduto in gara 2, si lasciano troppe doppie chance offensive che acquisiscono una valenza maggiore in match in cui il numero totale di possessi giocati non risulta particolarmente elevato”.

Il controllo difensivo del pitturato garantisce l’opportunità di innalzare tale numero, evitando così di rimanere schierato in ripiegamento difensivo per diverse azioni consecutive. Per questo dovremo essere bravi nel recuperare tutti i palloni che cadranno soprattutto nella zona di campo tra lo smile e la linea dei tre punti”.

 “Considero questa la chiave della partita, a cui dobbiamo aggiungere la capacità di continuare a macinare il nostro gioco, qualunque sia la tipologia difensiva che presenterà Casale. Disponiamo di soluzioni che sono, e sono state, efficienti e per questo dovremo sfruttarle a pieno. Sono questi i due aspetti principali che ci sono mancati particolarmente martedì sera”.

 

Ramagli ha poi proseguito, analizzando anche gli aspetti che hanno portato alla sconfitta nel secondo match contro i piemontesi. “Ci è mancata la durezza nel catturare tutti quei palloni vaganti che troppo spesso sono finiti nelle loro mani, soprattutto a seguito di un importante sforzo difensivo prodotto. Non siamo stati bravi nel farlo. Loro hanno saputo approfittare di una miriade di rimbalzi conquistati in situazioni in cui non vi erano mismatch nel tagliafuori, mentre noi non abbiamo posto bene il corpo tra canestro e avversario. Siamo stati energici, come lo siamo sempre. Dovremo necessariamente diventare molto più duri e cattivi, però, nel gettarci sul pallone”.

 “Nel secondo match, l’inizio di gara è stato dettato più dal nostro impatto difensivo che ci ha permesso di alzare il ritmo offensivo. Loro hanno saputo proteggere bene l’area e tenere duramente l’1vs1, rimanendo forse un po’ scoperti nel contenerci spalle a canestro. Sono stati bravi a mutare anche questo aspetto nel finale di partita, quando hanno schierato cinque esterni in campo. Noi abbiamo fatto scelte precise. Un blocco sulla palla per ricercare vantaggi mandando un nostro lungo a giocare nel pitturato contro un piccolo, pur sapendo che Casale avrebbe cambiato sistematicamente. Qui, però, non è stato bravo lui (Lawson) nel farsi trovare pronto, così come noi nel coinvolgerlo e questo ci è costato la partita”.

 

Capitolo critiche. Giusto arrivino quando si perde e si commettono errori, ma bisogna saper scindere tutte situazioni e valutare bene. Risponde così il coach livornese: “quando vengono fatte con criterio e fini positivi, le critiche fanno bene e vanno ascoltate con equilibrio. Il resto non lo ascoltiamo. Siamo tutti bravi a parlare dopo, ma è durante il momento in cui si compiono le scelte che faranno la differenza. In Gara 1 ho preso decisioni che sono risultate vincenti e ci hanno portato al successo, purtroppo in Gara 2 non ho avuto ragione. L’andamento di queste due partite mi ha portato a fare determinate valutazioni che mi porteranno a compiere le giuste scelte per e in Gara 3”.

 “Gentile poco impiegato? Vista da dentro dico che un giocatore che arriva il venerdì e si trova a dover disputare due gare di playoff, si deve togliere un briciolo di ruggine agonistica. Inoltre deve ricercare da subito la sintonia con i compagni che a loro volta devono imparare a conoscerlo. Nella prima partita la gestione del suo minutaggio è stata corretta, lui ha rispettato pienamente le consegne nonostante nel momento cruciale sono stati altri a spingere e prendersi le responsabilità che poi ci hanno permesso di agguantare il successo. Non nascondo che, tornassi indietro, in Gara 2 lo impiegherei maggiormente. Nel primo giro non è stato efficiente, ma nella seconda parte del match è sceso in campo con serietà e probabilmente sarebbe stato corretto farlo giocare di più nel finale. Ma ripeto, si fa 13 il lunedì dopo aver giocato la schedina, non prima. Questo non è un rammarico anche perché non scherziamo: io faccio le mie valutazioni da persona seria e onesta, dando a voi una risposta altrettanto seria e onesta. Se lo siete anche voi, dovreste riconoscere che non abbiamo la controprova che con in campo lui avremmo vinto la partita”.

 

Chiosa finale, ferma e diretta.

Pressione? Fossimo stati sul 2-0 sarebbe minore, ma è chiaramente presente con peso maggiore poiché siamo consci dell’importanza di questa partita. È un vero sparti acque per il proseguo della serie, solo questo. Non accresce di certo per motivi esterni. Come già detto le critiche si accettano, ma le cattiverie non le ascolto perché le ritengo tempo perso. In questi momenti si dispone di una memoria molto corta, mi sembra inutile e inopportuno rivendicare la nostra stagione prima di una gara come quella di domani sera”.

 “Chi ha occhi per vedere, lo fa col giusto equilibrio e progettualità. Ciò che viene sprifferato verso di me deve rimanere tale e non coinvolgere la squadra. Sarebbe pericoloso. Il gruppo deve vivere il momento con grande serenità e concentrazione, sapendo che siamo arrivati sino a qui con le nostre forze. Non abbiamo trovato nessuna tavola apparecchiata, lo abbiamo fatto da soli e vorremmo gustarci questo pasto.

Questi momenti fanno parte del mestiere, bisogna lasciare che passino”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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