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STADIO: Bologna alla ricerca di un budget: nessuno è incedibile – 10 mag

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In un’edizione che è logicamente improntata sull’impresa della Juventus nuovamente in finale di Champions League e sull’esonero di Stefano Pioli da allenatore dell’Inter, “Il Corriere dello Sport – STADIO” in edicola quest’oggi offre comunque due pagine interessanti e ricche di informazioni per i tifosi del Bologna: si parla dell’obbiettivo da qui a fine stagione, ovvero superare i 42 punti ottenuti nella scorsa, ma l’apertura della sezione rossoblu parla di calciomercato, di chi potrebbe partire nonostante una buona annata e un futuro promettente. 

Da Verdi a Pulgar, nessuno è incedibile

Il calciomercato, per ogni tifoso, è difficile da accettare. Ognuno di noi infatti vorrebbe vedere partire soltanto giocatori considerati non più buoni e gradirebbe al contrario accogliere soltanto campioni, ma la verità è che le società di calcio moderne (salvo rare eccezioni) hanno un bilancio da rispettare e dunque bisogna sempre fare i conti con la domanda e l’offerta, oltre che con mille altri fattori. Furio Zara parte da questa considerazione quando parla del Bologna che verrà, che non avrà come annunciato Dzemaili tra i suoi (ufficiale ieri il passaggio al Montreal) e che avrà un budget limitato e che il chairman ha già annunciato essere immutabile. Dunque il Bologna farà con quel che ha, e se vorrà entrate extra per rincorrere i tanti obbiettivi segnati da Bigon e il suo staff dovrà per forza di cose ricorrere a qualche cessione più o meno dolorosa. Chi potrebbe partire? Zara indica tra i nomi quello noto di Oikonomou, già da due stagioni in partenza e mai affermatosi titolare, e quelli di Rizzo e Donsah, che però difficilmente troveranno compratori disposti a pagarli quello che li pagò Corvino, e cioè rispettivamente 4,5 e 6 milioni di euro. Ecco allora che si potrebbe parlare di cessioni più pesanti, come quelle che riguarderebbero Mattia Destro, Simone Verdi o Adam Masina: per il primo resta da vedere se qualcuno tirerà fuori una decina di milioni e se ne dovesse valere poi la pena, il secondo è stato pagato 1,5 milioni e oggi ne vale almeno 10 (noi diciamo anche 15) ma il 20% di una cessione andrà al Milan, il terzo è un prodotto del vivaio, rappresenta il futuro, sarebbe forse la partenza più dolorosa. Attenzione anche a Pulgar, che ha convinto ma che proprio per questo potrebbe interessare a più di un club. Pur prendendo con le pinze le teorie di Zara, la cessione di Dzemaili indica che nel Bologna i conti vengono fatti: non rimane che vedere cosa accadrà…

Obbiettivo 43 punti

Quello di oggi è un Bologna senza obbiettivi? Forse no, forse c’è ancora un obbiettivo da inseguire a tre giornate dal termine: fare meglio dei 42 punti ottenuti nella scorsa stagione, centrare quota 43 e quindi segnare un pur lieve miglioramento rispetto alla prima stagione in A della gestione-Saputo. Possibile? Sulla carta non è facilissimo: servono almeno 5 punti (il Bologna è oggi a 38) e andranno ottenuti contro Pescara, Milan e Juventus. Battere gli abruzzesi, già sconfitti all’andata con facilità, è come dice Furio Zara “un obbligo morale”, quindi ci sarà da affrontare i rossoneri che corrono per l’Europa League – e che all’andata sconfissero in nove contro undici il Bologna al Dall’Ara – e all’ultima una Juventus che al 99% avrà già fatto suo il sesto Scudetto di fila e sarà concentrata sulla finale di Champions di Cardiff raggiunta ieri sera. Dunque l’obbiettivo 43 punti non è impossibile: il Pescara è già retrocesso, il Milan a San Siro sarà cliente ostico – ma non sta tenendo un ritmo indiavolato, a onor del vero – e la Juventus all’ultima potrebbe essere appagata e con la pancia piena, pur restando sempre la Juventus. Vediamo come andranno le cose, a cominciare dalla prima, fondamentale, sfida con il Pescara di Zeman.

foto: Getty/Gazzetta.it

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