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Radio Filadelfia – Il Torino visto da Walter Panero (1 Puntata)- 16 ago

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Ritorna il campionato e ritorna “Giro D’Italia”, con tutte le squadre avversarie del Bologna rappresentate da giornalisti o capi tifosi delle tifoserie ospiti che parlano al nostro microfono, rappresentandoci il momento storico della squadra e società, parlando di mercato e di modulo della squadra, plasmato dal loro allenatore. Oggi partiamo, come calendario vuole, dal Torino e chi meglio di Walter Panero poteva essere il miglior “Cicerone” per traghettarci all’interno del mondo granata, parlandoci di società e del suo presidente, Urbano Cairo, e del mercato fin qui fatto?. Nella puntata di venerdì prossimo parleremo di moduli e di giocatori e dell’assetto tattico del suo condottiero, Sinisa Mihajlovic.

 
Conosco Walter da pochi mesi, grazie alle strade “social” che si intersecano nel web, ma leggendolo e rileggendolo (oltre che di calcio è un grandissimo appassionato ed eccellente scrittore di ciclismo) è come se fossimo stati vicini di Stadio da sempre, solo che con casacche differenti. Profondo e attento conoscitore del territorio torinista, Walter è un vecchio tifoso del Torino, a cui è mancata solo l’epopea del grande Torino. Da oltre 40 anni vive il granata con intensa passione, saggio uomo di Curva Maratona, tenendo per diverso tempo una rubrica su Toronews.it; poi, dal 2012, segue attivamente la fondazione di Toro.it, che con il sopracitato Toronews, si contendono oggi la palma dei siti  a maggiore diffusione, la cui mission è parlare e fare focus sulla società di Urbano Cairo.
E quando mi approccio al nome dell’attuale Presidente, Walter si rabbuia ed esprime tutto il suo pensiero:”A Cairo vanno sicuramente riconosciuti moltissimi meriti in ambito finanziario, che esprimono in maniera compiuta il grande manager che è: i fiori all’occhiello del suo impero finanziario (prima la conquista de La 7 e poi di RCS Group) dimostrano in pieno le sue capacità di imprenditore. Peccato che anche per il Torino l’approccio sia quello puramente manageriale e non passionale (Cairo non è tifoso del Toro, ndr), come magari eravamo stati abituati da Presidenti-mecenati nel passato”. Mi fermo e rifletto sul parallelismo Cairo-Saputo, back ground differenti ma stesso approccio pragmatico sulla materia “calcio”; poi, prima che possa chiederlo, mi esemplifica lui stesso quanto poc’anzi detto:”Vi faccio il classico esempio: vedete il tifoso torinista,si aspetterebbe che il Presidente investisse nella squadra quanto il mercato della passata stagione (2016/17, ndr) aveva fruttato; le cessioni di Maksimovic e Bruno Peres avevano portato in dote un “tesoretto” di circa 40 milioni di euro che, ad oggi, sono stati solo molto parzialmente reinvestiti, disattendendo moltissime aspettative dei supporter granata. E in molti casi il Presidente (da 12 anni alla guida della società granata) si difende portando ad esempio di come, prima del suo avvento, il Torino fosse in situazioni economico finanziarie tragiche e che, solo dopo il suo arrivo, la situazione della società sia notevolmente migliorata, condizionando in positivo la squadra”.
Le cifre citate da Walter sono per noi bolognesi da capogiro (solamente Diawarà negli ultimi anni aveva fruttato 14 milioni), e gli chiedo se, comunque, ad oggi il tifoso granata può dirsi soddisfatto del mercato odierno della società granata:”La notizia, che viene venduta come “il grande colpo di mercato del Torino” sarebbe la non cessione di Belotti, Io stesso mi sono battuto per questo con articoli ed iniziative che sono state riportate dai giornali, Ma usiamo il condizionale perché il mercato è ancora aperto e non sarebbe la prima volta che, a poche ore dalla chiusura della sessione estiva, il Presidente Cairo  disillude i suoi tifosi, come nel 2014. In quell’anno, seppur qualificati per l’Europa League (causa il fallimento del Parma) eclatanti furono  le cessioni estive di  Immobile e Cerci, quest’ultimo, addirittura, venduto il 30 agosto all’Atletico Madrid, ad un soffio dalla chiusura della sessione estiva di mercato, sostituito da Amauri. Tornando all’oggi, Belotti deve restare: non c’è più il tempo materiale per sostituire, adeguatamente il “Gallo” e, nonostante le promesse di Cairo che assicurano di non voler vendere l’attaccante ex Palermo quest’anno, noi tifosi stiamo sul chi vive, paventando una cessione sul fil di lana.(e l’arrivo di Sadiq dalla Roma può essere considerato solo come una mera riserva del numero 9 e non il suo sostituto). 
Ultima considerazione che riguarda la scorsa stagione,: la squadra ha avuto nell’attacco il suo punto forte,con nomi come Iago Falque, Belotti e Ljaic. I reparti con carenze erano il centrocampo e, soprattutto, la difesa. Oggi, con l’acquisto di Rincon e il probabile arrivo di Donsah, il centrocampo a due (modulo con cui molto probabilmente giocherà in questa stagione il Toro di Mihajlovic) sarà assolutamente ben presidiato (Rincon- Baselli i titolari, Donsah, Valdifiori e Obi le riserve). Rimangono i dubbi i difesa e in particolare modo nel pacchetto dei centrali: N’Koulou, Lyanko e Bonifazi (la stellina del pacchetto arretrato della Spal neo promossa) sono ottimi giocatori, ma con zero minuti alle spalle di serie A e il solo Moretti (Rossettini è dato partente verso il Genoa) rimane come elemento esperto del pacchetto dei centrali, pur se con 37 berrette alle spalle”.
Walter mi appiccica questo dubbio, quello di una difesa sperimentale, capace di incassare un goal dal Trapani (squadra di Lega Pro), nonostante la goleada inflitta nel turno di Coppa Italia. E mentre mi appresto a chiedere un paio di approfondimenti, arriva Paoletta a reclamare il suo papà, perché la notte incombe.
Caro Walter per il modulo di Sinisa e la formazione ideale abbiamo tempo venerdì prossimo. E allora saremo a sole 48 ore dal match che aprirà, per entrambi, la nuova stagione.
(Photo Engage)

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