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Radio Filadelfia – Il Torino visto da Walter Panero (2 Puntata)- 19 ago

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Questa è la seconda puntata di presentazione del Torino e dell’universo granata, raccontato da Walter Panero, collaboratore e rubricista per anni dei più importanti siti tornisti  tifoso storico del Torino. Walter sarà con Noi anche in Radio (dopo la partita alle ore 23.30 circa sui 105 in Fm di Punto Radio) per coloro che vorranno porgli delle domande sui nostri avversari e in generale sul mondo granata.
 

E’ sabato sera, ventiquattro ore all’esordio di campionato, contro un’avversario (Il Toro)  da prendere “per le corna” altrimenti corriamo seri rischi di essere matati noi. E poi la tifoseria chi la sente? Chiamo Walter, perché ho bisogno di capire e di conoscere meglio il personaggio Mihajlovic e come gioca il Torino di Sinisa, quasi ad esorcizzare la paura di questa “prima”, delicatissima  per il Bologna, in questa fase iniziale della stagione.

Sinisa non unisce esattamente tutto il popolo granata,” principia Walter e mi predispongo al racconto” c’è una parte della tifoseria torinista che era ed è innamorato di Giampiero Ventura e il personaggio Mihajlovic è esattamente all’opposto dell’attuale Ct della Nazionale, sia come modo di porsi ma anche come modo di disporre la squadra in campo. L’allenatore serbo,  nella scorsa stagione,ha molto impostato il suo modulo di gioco sull’attacco, reparto ricco di talento e fantasia, che “trainava” il resto della squadra o meglio gli altri due reparti, non così ricchi della stessa qualità del reparto avanzato. Per molti tifosi granata quindi Mihajlovic rappresenta, seppur alla lontana, quello che Arpino chiamava il “tremendismo”, vocabolo di derivazione sudamericana, che esprimeva ed esprime  come un giocatore, una squadra, pur se non estremamente vincenti, possano essere un osso duro per chiunque, per la voglia di lottare e di sacrificarsi, piena di orgoglio e di aggressività agonistica. Sinisa, per me, incarna molto questo spirito, battagliero e schietto, determinato e con la voglia di non arrendersi mai, insomma lo spirito Toro. Purtroppo le lacune in difesa (e le partite perse di conseguenza, da novembre in poi ndr)  della scorsa stagione sono state ascritte a lui, creandogli un nutrito seguito di detrattori che non apprezzavano il suo stile di gioco”. Nelle parole di Walter colgo un senso di piena ammirazione per l’allenatore di Vukovar e mi chiedo ( e gli chiedo) se questo rapporto di stima e fiducia con i suoi ragazzi, abbia permesso, in particolare modo, a qualcuno dei suoi giocatori di crescere e sbocciare compiutamente: “La personalità del Mister serbo ha fatto crescere molto la squadra in termini di autostima e determinazione e, in particolare modo, Belotti (diventato poi capitano a suon di goal, vera anima della squadra) e  Baselli che è cresciuto esponenzialmente, dopo le sonore reprimende che proprio il Mister gli aveva propinato in Sala Stampa l’anno scorso”. Baselli non giocherà domenica sera, complice un ginocchio malmesso, e al suo posto giocherà Obi, a fianco di Rincon, neo acquisto proveniente dagli “odiati” cugini. Il mio animo di tifoso sussulta alla notizia di questa importante defezione e, gioco forza per finire la nostra chiacchierata, gli chiedo la probabile formazione per la prima di campionato al Dall’Ara. “Ci provo, ma da qui a domani sera le cose potrebbero cambiare: in porta SiriguZappacosta e Molinaro sulle corsie laterali, mentre difensori centrali saranno (probabilmente) N’Koulou e Moretti. A centrocampo (ricordiamo che Mihajlovic gioca con 4 2 3 1, che molto ricorda gli ultimi esperimenti tattici estivi di Donadoni), Rincon e Obi a formare la diga davanti alla difesa, mentre in avanti Ljaic, con ai fianchi Berenguer e Iago Falque, saranno a supporto dell’unica punta Belotti“. Walter si ferma e colgo nel suo silenzio una punta di compiacimento nell’avere enunciato una formazione che, sulla carta, si presenta più forte del mio Bologna; una formazione che può fare vivere forti emozioni per chi la segue da tifoso. Poi il silenzio viene rotto da alcune sagge considerazioni, sulla tenuta dei nuovi giocatori al battesimo dei primi novanta minuti in serie A (N’Koulou, Lyanco, Bonifazi, Berenguer e lo stesso Sirigu che viene da un campionato dove ha più spesso abitato la panchina che l’area di rigore) e la telefonata volge al termine, con una promessa: di vederci per il ritorno allo Stadio Grande Torino. Sempre per Unire e Mai per Dividere.
 
(Photo Torcida Granata)

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