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CorrBo – Un Bologna a due facce, analizzato tramite i numeri – 12 set

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Lo 0 a 3 contro il Napoli è certamente un risultato bugiardo e eccessivamente severo, ma il “solito” Bologna visto nell’ultima mezz’ora è da 2 in pagella per la capacità di rovinare con ingenuità anche le serate più efficaci. L’incapacità di rialzarsi dopo un evento negativo e provare a ribaltare il risultato è ormai un difetto che i rossoblu hanno dall’anno scorso, e per fare il salto di qualità tanto atteso qualcosa da questo punti di vista dovrà cambiare sicuramente. 

Una buona prova per 1 ora raccontata anche dai numeri. Fin dall’inizio si era notato qualcosa di diverso, e soprattutto questo qualcosa aveva messo in difficoltà il Napoli che nei primi 15 minuti ha avuto solo 2 minuti scarsi di possesso palla, contro i quasi 6 dei padroni di casa. Un’enormità visto che la qualità migliore degli azzurri è proprio quella di riconquistare velocemente la sfera e controllarla con sicurezza. 
Poi ovviamente il possesso è tornato a favore dei partenopei, ma quello del primo quarto d’ora è sicuramente un dato interessante per sottolineare l’approccio.

Un altro aspetto fondamentale è stato il saper essere aggressivi su ogni pallone. I rossoblu, come scrive Alessandro Mossini nel suo articolo odierno, hanno commesso 8 falli nella prima frazione, contro gli appena 2 della ripresa; e la percentuale di duelli vinti è calata vistosamente dal quasi 51% al 45%. 

Uno che nei contrasti non si è mai tirato indietro è Palacio, che è stato il primo giocatore per numero di duelli, e per falli subiti. Poi è fisiologicamente calato, fino al cambio al 77′.

Oltre al calo del Bologna, c’è da sottolineare il successivo miglioramento della manovra del Napoli che ha aumentato il numero dei passaggi (381, contro i 324 della prima frazione) e soprattutto nella precisione degli stessi (da 86% al 91%). 

Complice questi numeri il Bologna è affondato nei minuti finali, con uno 0 a 3 che ha messo in evidenza i soliti errori di gruppo e individuali. Ma si può comunque ricominciare a testa alta. 

 

(Fonte immagine: Corriere dello Sport)

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