Bologna FC
L’analisi di Bologna-Napoli 0-3 – 12 set
Arriva la prima sconfitta della stagione, contro un Napoli che ha fatto però molta fatica a portare a casa i 3 punti dal Dall’Ara, per merito di un Bologna finalmente arcigno, deciso e ordinato, che ha messo in difficoltà gli azzurri per un’ora di gioco, prima di spegnersi definitivamente sotto i colpi di Callejon, Mertens e Zielinski.
Una partita giocata bene e a viso aperto da un Donadoni che ha scelto di inserire fin dal primo minuto i giocatori più talentuosi che ha in rosa: Verdi, Di Francesco, Palacio e Destro.
Per fare chiarezza su quella che è stata la partita del Bologna, e come i rossoblu hanno imbrigliato la macchina perfetta di Maurizio Sarri, ecco un’analisi tattica del match.
L’immagine a fianco mostra le posizioni medie dei rossoblu nella fase di possesso palla. A differenza del solito, come si può notare, Verdi e Di Francesco hanno invertito le posizioni, aspetto che comunque non cambia di tanto dal punto di vista della manovra, perchè come sappiamo, entrambi usano molto bene entrambi i piedi, quindi hanno la capacità sia di andare sul fondo e crossare, che di entrare dentro il campo per tagliare la difesa avversaria.
In fase di possesso quindi quello messo in campo da Donadoni era un 4-2-3-1 con Poli e Pulgar stretti in mezzo al campo. In avanti era ibrida la posizione di Palacio, che aveva il compito di farsi trovare pronto nella fase di primo sviluppo, e di appoggiare Destro in fase offensiva.
Quest’altra immagine invece rappresenta le posizioni medie in fase di non possesso. Verdi e Di Francesco (sono molto stretti perchè si cambiavano spesso le posizioni), andavano a coprire le fasce, andando a formare una sorta di 4-4-1-1 con a turno Palacio e Destro, che dovevano marcare la vera fonte di gioco napoletana: Jorginho.
Il vero capolavoro tattico di Donadoni, poi interpretato alla perfezione dai giocatori in campo, è stata la competezza tra i vari reparti. La squadra ha avuto una lunghezza media di 28,57 metri, che è un numero eccezionale, e soprattutto ha saputo chiudere tutte le linee di passaggio interne, con un Poli superlativo, che non ha lasciato spazio a un giocatore del calibro di Hamsik.
Dopo tutti questi discorsi andiamo a vedere le azioni più interessanti, e quelle che hanno deciso la partita.
La prima occasione è per Simone Verdi.
L’azione parte tra i piedi di Poli, che imposta il gioco e serve Di Francesco che viene dentro il campo per dare qualche fastidio sulla trequarti azzurra. Ed è qui che succede una cosa molto interessante che vedremo spesso: DiFra si accentra, attirando su di se il centrale (in questo caso Koulibaly), Palacio si butta avanti, non seguito da chi lo marcava inizialmente (Jorginho), ed ecco che si crea un 3 contro 3: cioè Verdi, Palacio e Destro, contro Hysaj, Chriches e Ghoulam. Federico serve Verdi con il sinistro, quest’ultimo punta giustamente il terzino napoletano e conclude di pochissimo a lato. Azione magistrale per i rossoblu, aiutati da un Napoli disattento, grazie ai movimenti di Di Francesco e Palacio.
Nei primi 15 minuti è dominio Bologna anche dal punto di vista del possesso palla. Pochi minuti dopo altra grande occasione per Verdi, questa vola su punizione.
La posizione per segnare era ottima e come spesso capita Simone lascia partire un destro straordinario a superare la barriera, che trova però un prontissimo Reina che con le punte delle dita manda il pallone sulla traversa e poi in angolo.
Il primo tempo prosegue poi in modo equilibrato, con il Napoli che si riappropria del possesso palla, ma senza creare grossi pericoli in area, tranne un tiro centrale di Hamsik, parato senza problemi da Mirante, e una conclusione di Callejon deviata da Pulgar.
Se all’inizio del secondo tempo ci si aspettava un Napoli arrembante, la sorpresa è la partenza sprint sempre dei rossoblu, che al 14′ vanno vicinissimi al vantaggio.
L’azione di contropiede prova a iniziarla Palacio che viene però fermato da Albiol. Sul pallone seguente ci va Destro, che serve in profondità Verdi e corre verso l’area. Simone dopo essersi sbarazzato di Hysaj, serve Destro in profondità che è bravissimo a buttarsi nello spazio sul primo palo, passando davanti ad un Albiol in ritardo. Il tiro di Mattia però non è dei migliori e viene fermato da Reina col piede. Il rimpallo successivo su Albiol poteva scaturire un clamoroso autogol ma Koulibaly è attento e spazza via.
E’ il 66° e si materializza l’episodio che cambia risultato e volto alla partita.
Gli azzurri mettono in mostra la loro solita azione: con Insigne accentrato e Callejon a tagliare dietro alle spalle del terzino di riferimento. In questo caso Masina compie un errore che ha ripetuto più di una volta anche l’anno passato, cioè la diagonale senza mai guardare l’avversario. Come si può vedere Adam controlla con lo sguardo solo il pallone, senza mai guardare la posizione di Callejon. Masina valuta male la potenza della sfera, che lo supera impietosamente e lo spagnolo sigla lo 0 a 1. Mirante qui poteva uscire per far suo il pallone, anche se la palla calciata di Insigne aveva un giro molto largo, quindi era difficile da leggere.
Da lì in avanti la luce si spegne, e il Bologna non si rialza più, incappando in quell’incapacità di reagire alle difficoltà che la stagione passata è costata tanti punti.
Dopo una punizione calciata altissima da Pulgar, “rubata” allo specialista Verdi, il cileno si innervosisce e esce dalla partita, propiziando il raddoppio napoletano.
Su questo gol c’è ben poco da dire, visto che Pulgar ha controllato male e ingenuamente un pallone sulla trequarti con il sempre attentissimo Mertens nei paraggi. Il belga ruba la sfera a Erik e si invola verso Mirante, bucandolo sotto le gambe, chiudendo di fatto al partita.
Dopo il secondo, arriva anche il terzo grazie al talento azzurro Zielinski.
La retroguardia bolognese si perde il taglio di Ghoulam, che controlla in area e dopo aver superato Masina, serve Callejon tutto solo. L’esterno non si fa ingolosire e serve Zielinski al centro che deve solo appoggiare in porta la palla del KO.
Ripartiamo da qui, non dall’ultima mezz’ora, che ha visto le solite disattenzione, ma dai primi 65 minuti, in cui in campo si è visto uno splendido Bologna, ordinato e grintoso. A Firenze probabilmente Donadoni confermerà il modulo con Palacio dietro a Destro, sperando che la punta si sblocchi.
(Fonte immagini: Quotidiano.net e LegaSerieA)
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