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Alé Bulåggna: “Al pèr al batagliàn ed Mlèra”
La rubrica “Alé Bulåggna” esplora il dialetto bolognese e lo collega al calcio. “Al pèr al batagliàn ed Mlèra” è un ironico modo di dire che affonda le radici in un fatto storico
Rieccoci al nostro appuntamento con Alé Bulåggna, la rubrica dialettale che propone frasi tratte dal libro “La fantasia popolare nei modi di dire della parlata bolognese” di Gaetano Marchetti (edizione Officina Grafica Bolognese del 1977). Anche oggi cercheremo di utilizzare questo adagio in un contesto da stadio, sperando di darvi uno spunto per riscoprire e riutilizzare i modi di dire dei nostri avi. A questo link potete trovare le altre frasi già pubblicate oltre che i “vecchi” articoli di Alé Bulåggna, scritti da Federico Galloni nel 2013.
Al pèr al batagliàn ed Mlèra
Il significato letterale è “sembra il battaglione di Pietramellara”, ed è un riferimento decisamente forbito ma poco generoso della nostra cultura popolare, che ricorda il battaglione di giovani volontari guidato dal Marchese Pietro Pietramellara che tentò di difendere la Repubblica Romana (1849). In molti passano da viale Pietramellara, ma in pochi conoscono la storia del personaggio che è vissuto dietro quel nome, e della cui storia il dialetto si ricorda con questo motto leggermente sopra le righe.
Il detto fa riferimento al fatto che il Pietramellara per il proprio battaglione raccolse in tutta fretta volontari molto giovani, mal preparati e mal equipaggiati, che si trovarono ad affrontare un nemico decisamente non alla loro portata, tanto che su 900 volontari 770 rimasero uccisi in battaglia (tra cui lo stesso Pietramellara).
Ovviamente il detto sorvola sull’eroismo ed il cuore mostrato dai volontari morti per difendere un’ideale, contro soverchianti forze avversarie, e va a descrivere quindi quella che potrebbe essere anche definita in modo ancor più cattivo “un’accozzaglia” di persone, non adatte ad un ruolo troppo complesso ed importante.
In modo molto prosaico e con tutte le proporzioni del caso, e senza voler assolutamente mancare di rispetto per le persone che li hanno composti, possiamo dire che in passato il tifoso del Bologna ha dovuto spesso assistere alla scesa in campo di autentici “batagliàn ed Mlèra”, gruppi sicuramente affiatati ed a volte addirittura eroici, che però non erano preparati in modo consono per il compito loro destinato.
Su questo lato la società di Saputo, sta facendo un buon lavoro, anche se i tempi per vedere un vero e proprio “battaglione vincente” sono lunghi. Nel frattempo possiamo cercare di tirarci su il morale dicendo che quanto meno il nuovo Bologna non sembra “al batagliàn ed Mlèra>”.
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