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Calcio

MLS: Montreal, dalla disfatta si può ritornare grandi già dal prossimo anno

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Nel weekend gli Impact hanno subito l’ennesima sconfitta.

Questa volta a prevalere sui canadesi sono stati i modesti Colorado Rapids, che col minimo sforzo hanno portato a casa i tre punti, vincendo fra le mura amiche per 2 a 1.

A nulla è servito il bel gol di Matteo Mancosu, che a trenta minuti dal termine aveva ristabilito la parità.

 

La corsa dei Montreal molto probabilmente finisce qui. 

Quattro punti da recuperare sui New York Red Bulls è solo due partite da giocare, ma con i newyorkesi che devono oltretutto recuperare una gara.

A meno di un vero e proprio miracolo sportivo, la squadra di coach Biello è tagliata fuori dai playoff.

Ipotesi che sarà sicuramente stata già presa in considerazione pure dalla società, che inizierà quindi anzitempo a  valutare come lavorare in vista della prossima stagione.

 

In questo momento i canadesi sono al settimo posto a quota 39 punti, come New England, Philadelphia e Orlando.

È brutto da dire ma chiudere al settimo posto è molto più controproducente che finire al penultimo posto, attualmente occupando dagli Orlando.

 

La MLS è strutturata grosso modo come la NBA; per tenere alto il livello di competitività, chi finisce il campionato nelle ultime posizioni l’anno seguente ha diverse agevolazioni per ricostruire la squadra e renderla più competitiva.

Essere quindi al settimo posto non porta grandi vantaggi.

 

Prima di evidenziare questi benefici bisogna però fare un resoconto sull’attuale roster canadese, e valutare dove e come si può fare mercato.

Portieri: Bush è una sicurezza, uno dei pochi a salvarsi quest’anno. Per tornare a volare in alto è importante avere un numero uno all’altezza della situazione, ed Evan lo è assolutamente.

Crepeau e Kroberg come riserve vanno più che bene.

 

Difensori: probabilmente il reparto con più problemi non è questo, anche se ci si aspettava molto di più.

Ciman non è stato in grado di guidare i propri compagni di reparto; Duvall e Fisher non hanno dato grosse garanzie, come del resto Camara, Cabrera ed Oyongo. Boldor e Francis hanno disputato appena 4 partite, quindi è difficile capire quanto possano migliorare il pacchetto difensivo dei Montreal, soprattutto il secondo.

Bisognerà investire qualcosa, ma è ovvio che non si può pensare di rifare completamente tutto il reparto.

Ciò che potrebbe servire è un difensore centrale capace di dare ordine alla linea difensiva; se poi ha pure il senso del gol non sarebbe male, visto che quest’anno solo tre reti sono state segnate complessivamente dal reparto arretrato.

 

Centrocampisti: la mediana canadese va rivalutata con estrema attenzione. 

Dzemaili è una certezza, come lo è Ignacio Piatti e Samuel Piette; tutto il resto è sacrificabile.

Bernier e Donadel non sono più dei ragazzini, e le loro prestazioni incominciano ad essere sempre più sottotono, anche quando subentrano a partita in corso.

Da Bernardiello ci si aspettava qualcosa di più, a livello di marcature soprattutto: 21 presenze e nessuna rete segnata finora; buona tutto sommato la stagione di Ballou, che per la sua giovanissima età ha dato segnali più che positivi.

Se venissero acquistati un paio di calciatori di media fascia capaci di  far rifiatare i titolari, ed in grado di dare un buon apporto alla fase di costruzione del gioco, sarebbe perfetto.

 

Attaccanti: le note dolenti arrivano da questo reparto.

Dzemaili trequartista, Piatti seconda punta. L’idea di Biello sicuramente non era questa ad inizio anno.

L’ex Bologna avrebbe dovuto giocare più arretrato, mentre il capitano argentino avrebbe agito dietro le punte.

Così non è stato o meglio, non è stato possibile farlo. Mancosu ed Oduro hanno letteralmente sbagliato stagione; Salzar e Romero quando sono stati chiamati in causa non hanno mai inciso.

Da Jackson-Hamel è arrivata l’unica nota positiva; la punta canadese, partita come riserva, si è ritagliata pian piano il suo posto da titolare, ribaltando nel corso della stagione le gerarchie della squadra.

È in questo reparto che la società dovrà trovare un attaccante capace di fare la differenza, e perché no utilizzare la terza casella riservata ai Designated Player.

Oduro su tutti può essere tranquillamente ceduto senza troppi rimpianti.

 

Tornando quindi al discorso dei benefici che gli Impact riceverebbero se ipoteticamente a fine stagione arrivassero penultimi, i discorsi e le considerazioni da fare sono le seguenti: 

Migliore scelta per Super Draft ed Allocation process. 

In pratica, chi è arrivato più in basso nel campionato precedente ha la possibilità di scegliere per primo i giocatori uscenti dai college e tesserare giocatori americani che arrivano dall’estero e vogliono tornare in patria.

Ovviamente ogni squadra ha le proprie strategie di mercato, e volendo questi slot possono anche essere ceduti ad altre squadre per poi arrivare ad altri tipi di giocatori.

 

Montreal ha abbastanza tempo per incominciare a guardarsi attorno e cercare le migliori soluzioni e tornare perlomeno a competere senza grossi affanni per un posto tra le prime sei squadre della Eastern Conference.

I tifosi naturalmente si aspettano un mercato importante, ed il pensiero di rivivere una stagione come quella di quest’anno non verrà neppure preso in considerazione.

 

In pratica, vietato sbagliare.

 

 

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