Bologna FC
Meteore Rossoblù – Ringrazia che t’ho fatto giocare!!! – 19 Ott
Non si erano lasciati proprio nel modo migliore Mazzone e Rossini dopo la stagione assieme sotto le due torri e, il tecnico, non perse l’occasione di ricordarglielo alla fine della partita tra Bologna e Sampdoria che condannò i rossoblu allo spareggio col Parma. L’allenatore si avvicinò alla punta e gli disse che si doveva vergognare, che aveva giocato con troppo veleno solo per vendicarsi di lui, che si capiva che ci voleva mandare in B e che avrebbe solo dovuto ringraziarlo di averlo fatto giocare l’anno precedente perché aveva fatto schifo e per colpa sua il Bologna rischiò la retrocessione. In effetti, la stagione in Rossoblù di Rossini non fu proprio delle migliori, ma certe frasi non andrebbero dette tra professionisti, oppure non dovrebbero essere rese pubbliche…
Nato a Grosseto il 2 marzo 1978, Fausto Rossini, è un ex attaccante e uno dei tanti frutti usciti dalle giovanili dell’Atalanta negli anni. Cresciuto nel Margine Coperta e nelle giovanili bergamasche, Rossini, esordisce in serie A il 15 maggio 1997 in Atalanta- Roma prima di passare in prestito al Nizza in Ligue 2. Dopo appena sei mesi in Francia torna a Bergamo dove, in sei stagioni, gioca 105 partite e segna 17 gol, tra cui il primo, segnato al Rigamonti di Brescia il 22 febbraio 1998 e una doppietta a San Siro contro il Milan che portò la propria squadra momentaneamente in vantaggio per 3 a 0.
Nell’estate del 2003 passa in comproprietà al Bologna dove, sotto la gestione Mazzone, in una stagione tra le peggiori della sua carriera, colleziona 13 presenze e un gol, di tacco, contro il Perugia, dopo però aver segnato un autogol di testa durante la stessa partita. Dopo essersi infortunato gravemente al ginocchio a febbraio, a fine stagione torna all’Atalanta che lo gira in prestito alla Sampdoria voluto a tutti i costi dall’allenatore Walter Novellino. In maglia blucerchiati gioca quasi sempre ma, le 31 presenze e i 2 gol non serviranno a fargli guadagnare la conferma infatti, a fine stagione, fa ritorno a Bergamo e viene girato, nuovamente in prestito, stavolta all’Udinese. Chiude l’annata in bianconero con zero gol all’attivo e, dopo il consueto passaggio estivo da Bergamo, finisce in prestito al neo promosso Catania dove segnerà il gol più importante della squadra siciliana, quello che sbloccò il risultato nella partita decisiva contro il Chievo giocata in campo neutro a Bologna e che condannerà i veronesi alla loro unica retrocessione in serie B.
Nel 2007 passa al Livorno a titolo definitivo dove in due stagioni scende in campo 44 volte e segna 10 gol, di cui 7 nella seconda (suo record personale) che però non gli valgono il rinnovo con la società toscana e si ritrova svincolato. Dopo sei mesi senza contratto viene ingaggiato, a gennaio 2010, dal Bellinzona dove, dopo 7 presenze, si infortunio nuovamente al ginocchio interrompendo anticipatamente la propria stagione. Si aggrega, nel luglio 2010 al Como in prova venendo poi ingaggiato poco prima dell’inizio del campionato ma, il 4 gennaio 2011, dopo 21 presenze e 7 gol rescinde il contratto e appende le scarpette al chiodo. Prova a rimanere nel mondo del calcio e, nell’estate del 2012 si siede sulla panchina degli Allievi regionali della Trevigliese ma lascia dopo sei mesi a causa di divergenze con la dirigenza e dà l’addio definitivo al mondo del calcio lanciandosi in una nuova avventura… diventa assistente di sua moglie Arianna Basso che, nel 2011 ha fondato un’azienda cosmetica con sedi in tutta Italia passando dal pallone agli smalti.
Mazzone quel giorno, dopo Bologna-Sampdoria, sfogò contro di lui tutta la frustrazione accumulata in quel campionato nonostante Rossini avesse fatto semplicemente il suo lavoro durante quella partita, a differenza di altri due ex che, se avrebbero potuto, avrebbero preso il pallone e lo avrebbero buttato direttamente nella loro porta pur di aiutare il Bologna a salvarsi…
Fonte fotografica: aicfoto.com
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