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Calcio

MLS: Che disfatta per Chicago ed Atalanta

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I playoff per decretare i campioni delle due rispettive Conference sono incominciati, e le prime sorprese non sono tardate ad arrivare.

 

Tutto facile per Vancouver, che stravince lo scontro diretto contro i San José per 5 reti a 0.

Match a senso unico, dove i padroni di casa annientano gli avversari senza grossi affanni. Si potrebbe parlare di partita perfetta; non una sbavatura per la compagine di coach Robinson.

La doppietta di Mezquida e le marcature di Montero, Waston e Techera, quest’ultimo in gol su punizione imparabile, non lasciano scampo agli Earthquakes, che riescono a contenere gli Whitecaps per 45 minuti, per poi sprofondare nell’ultima mezz’ora di gioco.

 

L’altra partita a senso unico è andata in scena a Chicago, ma questa volta lo scenario è stato totalmente diverso.

I New York Red Bulls, sulla carta nettamente svantaggiati, cancellano senza pietà tutti i sogni di gloria dei Fire; uno 0 a 4 che la franchigia dell’Illinois non scorderà facilmente.

Pronti via i visitanti si portano in doppio vantaggio grazie a Wright-Phillips e Kljestan.

I locali subiscono il colpo, e per tutto il resto dell’incontro non riescono mai a rendersi davvero pericolosi.

Nel finale la squadra di Paunovic prova la rimonta impossibile, ma la loro ambizione viene prontamente smorzata; Royer e Veron insaccano il pallone nella porta dei Chicago per la terza e quarta volta, eliminando incredibilmente una delle franchigie aspiranti al titolo.

 

Gli Houston sconfiggono di misura Kansas per 1 a 0.

Match abbastanza noioso, ma era prevedibile; gli Sporting hanno pensato più a difendersi che ad attaccare, come del resto hanno impostato il loro stile di gioco per tutta la stagione regolare.

Una tattica che sembrava essere funzionale; i primi 90 minuti finiscono a reti inviolate, ma la beffa arriva nel primo tempo supplementare, quando Ellis al minuto 94′ trafigge Dykstra, regalando così la meritata vittoria ai Dynamo.

 

Eccoci dunque alla partita più clamorosa di questa fase ad eliminazione diretta.

Atlanta vs Columbus era uno di quei match che si darebbe senza troppi giri di parole per scontato; per differenza tecnica, per tutte le operazioni di mercato fatte ad inizio campionato, senza contare l’impatto dei quasi 68mila spettatori al Mercedes-Benz Stadium, ma come spesso succede in questo sport basta un episodio per capovolgere tutti i ragionamenti che un tifoso può ponderare.

Questo episodio ha un nome e cognome, e si chiama Zackary Steffen.

Il numero uno dei Columbus è in giornata di grazia, e con una serie di autentiche prodezze difende la propria porta come meglio non si può.

I Crew tuttavia hanno parecchie opportunità per portarsi in vantaggio, soprattutto nel corso dei supplementari, ma tra pali, traverse ed un salvataggio sulla linea, il risultato del match verrà deciso ai calci di rigore.

Gressen e Gonzalez falliscono i primi due tiri dal dischetto per Atlanta; dalla parte opposta Higuain non sbaglia, mentre Manneh si vede respingere il proprio penalty da Guzan.

Villalba segna, ma sarà l’unico rigore messo a segno per Atalanta. Columbus si porta nuovamente in vantaggio con Hansen, e vede sempre più vicino il traguardo dopo che  Larentowicz colpisce il palo alla destra di Steffen.

Dagli undici metri si presenta Jahn: Guzan si tuffa a destra mentre la sfera si insacca alla sua sinistra.

Vince Columbus con merito, anche se una buona percentuale di colpe va attribuita a Tata Martino.

Pessima la gestione dei cambi; ancor più pessima la gestione dei calci di rigore.

Comprensibile il cambio di Asad, ma quello di Martinez è un vero e proprio suicidio, come lasciar calciare Almiron per ultimo, che di fatto neppure lo ha battuto.

Atlanta ha pagato a caro prezzo la propria presunzione.

 

Si chiude così il primo turno dei playoff.

 

Da questa settimana la faccenda inizia a farsi discretamente seria; non perdetevi la prossima rubrica.

 

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