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Rifondare il calcio italiano (anche) grazie a BFC365 – 19 Nov

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L’Italia è fuori dal Mondiale, Ventura è stato esonerato e Tavecchio, per restare in sella nonostante evidenti colpe personali, ha già promesso importanti novità; Malagò ha detto chiaramente che al posto di Tavecchio si sarebbe dimesso ed anche i politici si sono sentiti liberi di criticare il calcio ormai in declino in tanti sensi.

Pare finalmente che quasi tutti siano d’accordo: il calcio italiano è da rifondare.

Come si fa? Lasciando perdere il “vil ” denaro, che comunque è fondamentale e per la cui più equa redistribuzione il Bologna si sta battendo ormai da anni, in Germania e Spagna qualche idea l’hanno avuta: partendo da politiche completamente nuove nel Settore Giovanile.

Ed è qui che si inserisce il Bologna. E’ forse passato un po’ troppo in sordina (anche per colpa nostra), il progetto BFC365, un nuovo metodo di pensare ed interagire con il territorio da parte del Bologna F.C., che si inquadra alla perfezione nell’idea di rifondazione del calcio italiano.

La parte più interessante di BFC365, prevede l’affiancamento dello staff del Bologna a quello delle società che hanno deciso di fare parte di questo progetto (fortunatamente tante) che partirà a Dicembre. I tecnici e il personale Rossoblu aiuterà quindi a modificare e possibilmente a migliorare le metodologie di allenamento dei settori giovanili (intesi soprattutto ai livelli di età più bassi) in modo da avere un bacino di utenza che lavori in modo conforme a certi standard, migliorandosi vicendevolmente in uno scambio (che al momento è previsto triennale) fatto soprattutto di esperienze, in un rapporto stretto che non potrà che migliorare l’intero movimento calcistico bolognese.

La società presieduta da Saputo, in questo modo investe non solo nel proprio futuro, ma nel futuro delle giovanili del proprio territorio di riferimento.

Una delle cose che hanno lanciato il calcio spagnolo verso l’attuale eccellenza, sono non solo i metodi di allenamento ma soprattutto la mentalità. I Dirigenti del settore giovanile del Barcellona, per esempio, ricordano con grande semplicità che un buon settore giovanile, non è quello che vince, ma quello che insegna calcio, formando giocatori pronti per la prima squadra… Zi, perchè le due cose non coincidono necessariamente, soprattutto quando si parla di ragazzini di dieci anni. Non è un caso se in Spagna c’è una regola che da noi è solo un “consiglio”: quando si inizia a giocare ad 11, si deve tassativamente utilizzare il modulo 3-3-1-3, per permettere a tutti di imparare a gestire costantemente l’1 contro 1. Già in passato vi avevamo parlato delle similitudini tra il nuovo centro di Casteldebole e Monteboro (qui trovate l’articolo), il centro tecnico dell’Empoli, una delle società col settore giovanile più qualitativo e con mentalità simile a quelli esteri. Ora BFC365 si va ad inserire nel quadro di un miglioramento a tappeto dei settori giovanili dell’hinterland di Bologna ed è l’unico progetto di questo genere in Italia a parlare a tutte le squadre del territorio che non siano professionistiche (esistono infatti alcuni esempi similari ma tra società non dilettantistiche).

I tempi per fare rinascere il movimento saranno lunghi, ma il Bologna sembra aver imboccato la strada giusta (almeno dal punto di vista del metodo) e la FIGC, se davvero vuole rifondare il calcio italiano, dovrebbe prendere nota di questo tipo di iniziative e sovvenzionarle, rendendole una “best practice” invece che una singolarità.

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