Calcio
Il punto su Italia-Spagna 1 a 1 – 25 mar
Un’Italia aggressiva, tenace e, a tratti, spumeggiante contro una Spagna in tono minore. Questa, in sintesi, la cronaca in breve dell’incontro di ieri sera, giocato alla Dacia Arena di Udine. Finisce 1-1, ma il risultato di parità non esprime correttamente l’andamento della gara: sono solo maglie azzurre che comandano il gioco e chiunque vada in campo manda a memoria i meccanismi tattici di Mister Conte. Di fronte una Spagna, priva di Iniesta, Busquets e Diego Costa, che ha faticato e non poco a presentare una traccia di gioco concreta ed efficace, dove il solo Morata è sembrato in palla. Ma questa Spagna formato Bside non può togliere i meriti ai ragazzi di Mister Conte che ha lasciato soddisfatto lo Stadio friulano per la prova messa in campo dalla sua Nazionale.
Il primo tempo conferma le fondamenta del gioco del tecnico salentino: giro palla ragionato con improvvise accellerazioni che possano fare male agli avversari, con tagli centrali o per la boa Pellè o per le altri “incursori” azzurri che a turno si incuneano in area, con meccanismi ormai oliati e precisi: questo è il volere tattico di Conte e se il buongiorno si vede dal mattino…… Ieri sera, a volere essere precisi, la mediana di centrocampo, orfana del duo Marchisio- Verratti, era meno rapida e fantasiosa del solito, ma la diga Parolo-Motta è stata molto efficace a contrastare il centrocampo iberico, formato da due talenti quali Thiago Alcantara e Fabregas, che alla fine dei 90 regolamentari non risulteranno fra i migliori del match. In attacco meno performante del solito la prova di Eder, mentre ottimi Candreva, il Nostro Giaccherini e Pellè, con il primo autore di una prova maiuscola, capace di interpretare il doppio ruolo di attaccante-mediano che trasforma il 3-4-3 in 3-5-2. Dicevamo di Giaccherini: la Freccia di Talla gioca le due fasi con una intensità già vista sul prato del Dall’Ara e mette in campo una fase difensiva suntuosa. Molto bene Pellè, più ombre che luci invece per Eder che, non essendo un attaccante esterno, fatica nel ruolo disegnato nei primi 45 minuti da Conte, mentre gioca meglio quando mette i panni della seconda punta, centrale e libero di svariare in un attacco a due.
Il secondo tempo è il completamento del volere tattico di Conte: ad una Spagna che modifica la sua disposizione in campo, soprattutto in mediana con l’inserimento di Koke e con Alcantara trequartista (poi sostituito da Isco), e col risultato di alzare il baricentro, risponde un”Italia che si chiude bene e fa partire contropiedi che spaccano la difesa avversaria. Da raccontare quello al 23simo confenzionato dal trio Bernardeschi-Giaccherini-Insigne con i soliti tagli e il napoletano che entra in scivolata e segna al debutto con Conte. Il pareggio due minuti dopo, per una svista di Buffon e merito del suo compagno Morata che di testa avvia l’azione del goal.
E’ un Italia che non si arrende, che riparte e cerca profondità e manovre in maniera quasi ossessiva: Zaza entra per Pellè, Bernardeschi è inarrestabile e con Florenzi alle spalle, è devastante, mentre Insigne stacca di prepotenza, con una prova maiuscola, il pass per la Francia. Insomma ci prepariamo a vedere e godere un bello spettacolo dei nostri ragazzi al torneo continentale: ci permettiamo di suggerire di lasciare cadere le polemiche di questi giorni, perchè il post Francia 2016, momento in cui si dovranno serrare i ranghi per un cammino, quello della qualificazione mondiale a Russia 2018, che si preannuncia, aspro e molto complicato, non sarà dei più semplici e occorrerrà unità d’intenti e un ambiente compatto. Vero Presidente Tavecchio?
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