Bologna FC
Colpa di…tutti! – 8 gen
Dico subito una cosa: la sconfitta di Torino non è colpa di Donadoni, o almeno non solo. In campo si sono visti 11 giocatori, più 3 subentrati, totalmente fuori partita, mai con la testa sul campo, e sempre imprecisi con il pallone tra i piedi. I 27 passaggi sbagliati raccontano di errori tecnici continui dei rossoblù, che si sono dimostrati in calo dal punto di vista fisico e mentale.
Non è solo colpa di Donadoni perchè sarebbe troppo facile, e soprattutto non si può puntare il dito solo verso di lui perchè, come si dice spesso, in campo ci vanno i giocatori, e i passaggi li sbagliano loro, non il mister in panchina.
Contro i granata abbiamo visto due centrali spaesati in entrambe le fasi. Gonzalez ed Helander non ne hanno azzeccata una, ed è un campanello che era già suonato contro l’Udinese, in cui si erano viste parecchie crepe, fino ad allora sconosciute.
Oltre a loro c’era un Di Francesco troppo poco brillante, un Destro isolato e maldestro quando ha avuto la sua occasione, e purtroppo un Pulgar disastroso. Il cileno forse è stato il migliore fin qui, sicuramente quello che è cresciuto di più di rendimento rispetto alla passata stagione, ma contro il nuovo Toro di Mazzarri, Erick ha sbagliato praticamente tutto. Prima non chiude al meglio la zona in cui De Silvestri si butta per l’1 a 0, poi sbaglia il rigore, e infine regala la palla per il 2 a 0, facendosi saltare in seguito troppo facilmente da Niang.
Non mettiamo la croce addosso a Pulgar, non se lo merita visto il campionato che sta disputando, ma una cosa che non deve più succedere è il non-reagire dopo un errore. Contro il Napoli aveva spento la luce dopo la punizione “rubata” a Verdi, ieri uguale dopo l’errore dal dischetto. Non tirarti giù da solo Erick, su la testa!
E Donadoni quindi è senza colpe? Assolutamente no, come cita il titolo: “la colpa è di tutti”.
Il mister bergamasco ha osato troppo, forse, con il senno di poi è ancora più facile valutare. Mettere 4 giocatori offensivi era una mossa azzardata, e vista la scarsa condizione fisica degli stessi, si è rivelata un suicidio. Non siamo mai riusciti a formare un 4-4-1-1 in fase difensiva, ma andavamo sempre in inferiorità numerica in mezzo al campo. I 2 centrali non potevano usufruire del filtro del centrocampo, che si faceva sempre prendere alle spalle, e i due terzini hanno sofferto tanto, forse troppo, i due esterni avversari.
Il duello sempre perso però è stato quello tra Niang e i due centrali rossoblù. Soprattutto Helander faticava moltissimo a seguire la punta ex Milan, che lo saltava sempre: fronte o spalle alla porta.
Donadoni ha tantissime colpe, tra cui quella di non essere riuscito a scuotere una squadra in balia di un’avversario si motivato, ma pieno zeppi di assenti, e con un allenatore arrivato 2 giorni prima.
Ora non entreremo nella questione esonero si, esonero no, ma ritorniamo al concetto fondamentale espresso fino ad adesso: non puntiamo il dito SOLO sull’uomo in panchina, perchè la colpa è di tutti!
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