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Le assenze non pesano. La Virtus passa a Capo d’Orlando – 28 Gen

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Prestazione convincente e lavoro di squadra valgono la vittoria per 69-86 (parziali: 13-26; 37-47; 51-64).

 

BETALAND CDO: Carlo Stella n.e., Alibegovic 6, Maynor 4, Ihring 2, Atsur 11, Kulboka 3, Laganà n.e., Delas 7, Campani n.e., Wojciechowski 9, Stojanovic 24, Ikovlev 3. All. Di Carlo.

SEGAFREDO BO: Jurkatamm n.e., Umeh 6, Pajola, Baldi Rossi 7, Ndoja n.e., Lafayette 19, Aradori 21, S. Gentile 12, Berti n.e., Lawson 10, Slaughter 11. All. Ramagli.

 

La Segafredo esce vittoriosa dalla trasferta più lunga della stagione, centrando un’importante successo che dà seguito al momento positivo dei bianconeri. Si alleggerisce, così, il peso delle assenze che, con l’infortunio patito da Ndoja, a cui si somma la squalifica di A. Gentile, grava sulle sorti di una Virtus la cui prestazione odierna è risultata quasi impeccabile. Sin dalla palla a due l’atteggiamento mostrato appare convincente. Gli ospiti bruciano la retina dalla distanza sull’asse Lafayette-Baldi Rossi, tentando l’allungo immediato. Capo d’Orlando prova a rispondere con i propri esterni, prima che gli otto punti in fila di Aradori aumentino il gap tra le compagini. Atsur è l’unico in grado di scardinare le difese bianconere, ma le sue iniziative vengono cancellate da quelle di Slaughter che costringono coach Di Carlo a rifugiarsi nel primo timeout a disposizione. La musica non cambia e Aradori continua nella propria sinfonia centrando la doppia cifra in meno di 9’ giocati. Ci pensa Stojanovic a rendere meno amaro il parziale, ma, al 10’, la Betaland è comunque doppiata (13-26). Il serbo colpisce nuovamente dalla distanza, prima che Lawson ed Umeh gli rispondano con la stessa moneta, ristabilendo le distanze. I padroni di casa continuano pazientemente ad avvicinarsi e questa volta è Ramagli a chiamare timeout per spezzare il momento favorevole ai siciliani. Al rientro in campo è la tripla di S. Gentile a consegnare nuova linfa ai suoi, riportando in doppia cifra il vantaggio bianconero (28-38). È ancora il tiro dalla distanza a fare male alla truppa di coach Di Carlo, costretta a subire i colpi in fila del tandem Aradori-Lafayette. Stojanovic, però, non ci sta e con altre due bombe (5/5 per lui) brucia la retina del canestro Segafredo. Alla pausa lunga Virtus avanti sul 37-47.

 

Il copione rimane invariato. All’indiavolato Stojanovic, bravo nel colpire a ripetizione tentando di riportare a contatto i suoi, gli ospiti rispondono sfruttando con incredibile costanza il tiro pesante. La Betaland trova energie anche da Ikovlev, ma non basta. La retroguardia bianconera alza un muro su cui si infrangono spesso le offensive siciliane, mentre sul fronte opposto Lawson segna punti importanti per la causa della Segafredo. A 2’40” dalla terza sirena fa notizia il primo errore di Stojanovic da oltre l’arco, costretto al riposo prima dello sprint finale. L’attacco bianconero continua nella propria marcia sotto la sapiente guida di S. Gentile e, al 30’, gli ospiti aumentano il divario sul 51-64. Occorre un antisportivo di Baldi Rossi per placare il furore agonistico del solito Stojanovic, che ringrazia segnando entrambi i liberi a disposizione. Gli ospiti non si scompongono e sfruttando ancora le giocate di Aradori e Lafayette si riportano a distanza di sicurezza (+15). La partita sembra ormai tingersi di bianconero sino al momento in cui il serbo viene costretto al forfait a seguito di uno scontro con l’incolpevole Slaughter. L’intero palazzo si surriscalda in un attimo e con il proprio calore spinge la Betaland sino al -10. Coach Ramagli si rifugia con sagacia nel timeout, per predicare calma e nervi saldi. Gli stessi che S. Gentile, di lì a poco, mostra di avere, segnando la tripla che taglia le gambe ai siciliani. I padroni di casa alzano bandiera bianca prima del tempo, lasciando strada alla Segafredo che può così esultare sul 69-86 finale.

 

Come evidenziato dalle parole di fine gara del proprio allenatore, la Virtus porta a casa una vittoria importante, frutto di una gara solida, ben giocata, nonostante qualche errore nel secondo quarto che ha ridotto il parziale. Successo che non era scontato alla vigilia, in considerazione delle assenze e del campo difficile. La squadra ha risposto presente, dimostrando buona dose di personalità a cui si aggiunge una precisione da oltre l’arco che ha certamente aiutato le Vu nere a mettere in discesa una gara comunque difficile. Tra una settimana al Paladozza arriverà Pesaro, sconfitta nel turno odierno per mano di Reggio Emilia. Servirà un’altra prestazione come questa per dare seguito al momento positivo, ricordando che sia Ndoja sia A. Gentile (la cui squalifica è stata ridotta di un turno) saranno nuovamente spettatori.

 

 

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