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Il Punto sul Bologna – Hey Joey

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La noia è una brutta bestia. Sei lì che guardi una partita e non vedi neanche una rovesciata col tacco. E allora è colpa di Donadoni. Di Delio Rossi. Di Ballardini. Di Lopez. Di un allenatore a caso.
Sì, la noia è una brutta cosa. Ognuno di noi è talmente abituato a divertirsi nella propria vita quotidiana che quando si arriva a guardare il Bologna, veniamo presi dallo sconforto: “Ma come è possibile? Saputo caccia la pilla! Basta, non faccio più l’abbonamento!”.
La noia è una malattia. E quando leggiamo le formazioni, già ci girano i maroni perché in campo non c’è quel giocatore che piace a noi. Basta! Aridatece i soldi!
Già, la noia. Hey Joey, do you know “noia”?
Dico la verità: essendo nato nel ’71, un Bologna vincente e divertente lo ricordo davvero poco. Ma sono più di quaranta anni che mi batte il cuore al solo sentir pronunciare il nome: Bologna FC 1909. Questo mi diverte.
Eppure, la noia si sta ingoiando gran parte di noi. Tanto che quando Pulgar, dopo il gol della vittoria contro il Sassuolo (fu Real), zittisce parte dei distinti, lo fa come a dire: “Anche io sono annoiato nel sentire le lamentele: come la mettiamo?”.
Perché la noia comanda e decide delle nostre azioni. E quando, per fare solo un esempio, come testata giornalistica accreditata (dagli utenti oltre che dal Tribunale), 1000cuorirossoblu esce in anticipo con la notizia dell’infortunio di Palacio, c’è il più annoiato di tutti che, ancor prima di verificare la notizia stessa, la bolla direttamente come fake-news. Perché? Perché la noia annebbia, confonde. Fa vedere tutte le cose uguali tra loro, anche se uguali non sono.
Insomma, se non fosse chiaro, i tifosi del Bologna (alcuni) si sentono annoiati. E i danni che derivano dalla noia si stanno beatamente palesando. Tanto che per qualcuno è preferibile ascoltare le proprie sciocchezze che le altrui verità.
Tuttavia, la noia non nasce per partenogenesi. Ci piomba addosso e ci contamina la critica: “Cacchio! Se non mi diverto ci sarà pure un motivo…”, ma da qualcosa nasce. E forse il fraintendimento primordiale sulle ambizioni del Bfc è la causa scatenante.
Hey Joey, do you know “noia”?
Per uscirne, ci vuole continuità di risultati. Bisogna fare uno “scalpo” alle “grandi”, ci si deve avvicinare il più possibile alle zone alte della classifica, quelle che profumano d’Europa. Bisogna vedere campioni che sbocciano, pedissequi a campioni che confermano le proprie qualità. Bisogna far valere le proprie ragioni in un mondo calcistico fatto, spesso ed esclusivamente, dal sordo potere.
Insomma, mister President, la pianificazione per il prossimo anno diventa un’occasione per uscire tutti da questo torpore che rende noi insopportabili ed i giocatori e la società vittime e colpevoli di questo stallo.
In fin dei conti, è solo un’esortazione: enJoey!

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