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RdC – Una serata colorata di Verdi speranza – 5 mag

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Da stasera, calato il sipario su Juventus-Bologna, rimane ben poco, in termini di sostanza, al campionato rossoblù, con due recite “a soggetto” con due provinciali (Chievo e Udinese), che poco daranno in termini di valore aggiunto alla conclusione della stagione dei ragazzi di Mister Donadoni. E, sempre da stasera, si inizieranno a tirare le fila dell’annata rossoblù, con valutazioni che dovranno essere “moneta sonante” per il mercato che si aprirà dal 1 luglio e per cui non sono ancora scritte sentenze di alcun tipo. L’ultima vittoria sotto la Mole risale al febbraio 2011, ere geologiche fa, di cui però rimangono vividi i lampi del capocannoniere di allora, Marco Di Vaio, che adesso è il team manager della Società di Joey Saputo. Oggi il capocannoniere si chiama Simone Verdi e di mestiere non fa proprio l’attaccante puro: con 8 reti e 10 assist è comunque l’uomo faro conclamato dell’attacco felsineo, senza se e ma, con la possibilità che a giugno, chiuda la valigia e si trasferisca a Milano (sponda Inter), Roma  o Napoli, che già lo voleva in maglia azzurra in gennaio per la modica cifra di 25 milioni più bonus. E questa sera, suo buon grado, può comunque dare una mano al Napoli, rallentando o, addirittura, impendendo alla Vecchia Signora di prendere punti, sfornando una prestazione da par suo e prendendo per mano i compagni, decimati dagli infortuni e con davanti un’impresa titanica. Giocare di fronte alla difesa meno perforata del campionato dovrà essere ancora più stimolante, soprattutto se dai suoi piedi scaturiranno assist e goal, che bucheranno la porta di quel mostro sacro che al secolo fa Gigi Buffon. Giocare presumibilmente l’ultima in rossoblù contro una “grande” dovrà permettergli di sfoderare la “partita della vita”, per la riconoscenza che dovrà avere nei confronti di chi lo ha preso due anni fa e lo ha reso il campione di oggi, voluto e ricercato dalle big del nostro campionato. Poi però giugno è ancora lontano e alle volte volte i miracoli accadono, soprattutto quando Bologna (o una parte di essa) ti è entrata nel cuore in maniera profonda e definitiva e da lì, difficilmente, la farai uscire.

 

(Fonte Marcello Giordano – RdC – Photo Alessandro Sgarzi)

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