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RdC – #BfcChievo: sarà la partita di Simone e Mattia? – 9 mag

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Un girone fa, eravamo in odore di Natale, al Bentegodi di Verona contro il Chievo, il numero 10 e il numero 9 rossoblù firmarono una bellissima tripletta, con assist reciproci, che portarono i tifosi a pensare che in attacco il Bologna poteva togliersi tante soddisfazioni. Quel 22 di dicembre i ragazzi di mister Donadoni diedero vita ad una partita splendida, con tantissime emozioni e la ciliegina sulla torta del goal di Destro, dopo la clownesca scivolata di Cacciatore, che aveva dato il via all’azione del terzo goal e della vittoria dei felsinei in terra clivense. Da allora, sulla coppia, le luci della ribalta si sono andate affievolendosi, per poi spegnersi. Il nove ha continuato a macinare gioco, assist e goal (gliene manca uno per andare in doppia cifra), regalando alla città il migliore complimento possibile, col diniego al suo ex maestro Sarri, il dieci ha iniziato ad accomodarsi sempre più spesso in panchina, quasi a voler significare il rapporto non “sereno” col Mister, che gli ha preferito prima il più esperto Palacio poi, in ultimo, il giovane ma inesperto Avenatti, a segnalare che le gerarchie in attacco erano totalmente cambiate dall’estate di due anni fa quando l’attaccante ascolano arrivo in stazione, fra il tripudio dei tifosi in festa. Eppure la coppia, quando lo è stata di fatto, ha funzionato bene (si ricordano episodi con la Sampdoria,Milan e Chievo all’andata e col Benevento al ritorno) e poteva essere un percorso tattico su cui ribadire in alcuni momenti della stagione agonistica. Così non è stato, non almeno come poteva essere secondo gli auspici: e #BfcChievo potrebbe essere anche l’ultima volta che la coppia giocherà insieme sul manto erboso del Dall’Ara, perché il destino chiamato “mercato” potrebbe portarli lontano dalle due torri a partire da luglio. Per questo, al di là dei desiderata andati delusi, domenica applaudiamo due giocatori che hanno vestito i nostri colori: potrebbe essere che, fra qualche tempo, li andremo rimpiangere, perché non sempre è facile sostituire degli ottimi giocatori con “rimpiazzi” che siano alla loro altezza.

 

(Fonte Massimo Vitali – RdC – Photo Alessandro Sgarzi)

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