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Calcio

Rivoluzione in Serie A: arrivano le rose “registrate” – 04 lug

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La regola è tale dallo scorso novembre, quando fu decisa in Consiglio Federale come già del resto annunciato da Carlo Tavecchio nel momento del suo insediamento come Presidente della FIGC: dalla stagione 2015/2016, cioè dal campionato che va ad iniziare adesso, non sarà più possibile schierare qualsiasi giocatore purché sia appartenente alla società, ma dovranno essere seguiti rigidi criteri di registrazione della rosa come già accade in Inghilterra e Spagna e nelle competizioni UEFA. Ogni società potrà infatti registrare una rosa di massimo 25 giocatori da utilizzare nel corso del campionato, e nella detta lista andranno compresi 4 giocatori cresciuti nel proprio vivaio di club e almeno altri 4 giocatori cresciuti in un vivaio italiano: per “cresciuto nel vivaio” si intende un giocatore che ha trascorso entro i 21 anni almeno tre stagioni in un determinato club. Così Tavecchio e la FIGC pensano di risolvere il problema sullo scarso utilizzo dei giocatori nostrani e dei giovani in massima serie, un modo per aiutare anche la Nazionale e l’intero movimento calcistico italiano: infatti se per qualsiasi motivo una squadra dovesse trovarsi senza abbastanza giocatori potrà ricorrere agli “Under-21”, che a differenza degli altri calciatori non andranno registrati e potranno essere utilizzati liberamente. Chi si trovasse nell’impossibilità di registrare un giocatore che rispetti i parametri dovrà lasciare uno spazio vuoto, registrando di fatto un giocatore in meno. Un regolamento che premia chi da fiducia ai giovani e chi cura il vivaio, virtù che da noi fino ad oggi sono state di pertinenza principalmente dei piccoli club mentre società “big” come Roma, Milan, Juventus e Inter per esempio pur potendo vantare settori giovanili di tutto rispetto raramente arrivano a completare il passaggio in prima squadra che adesso sarà senz’altro facilitato. Va notato che questa regola frenerà il dilagare di rose oceaniche senza né capo né coda e darà un limite anche alle spese relative agli ingaggi, scongiurando quindi (o almeno si spera) casi come quello del Parma nell’ultima stagione. Cambia infine anche la regola sugli extracomunitari: ogni società italiana di A potrà ingaggiarne 2 a stagione, ma di questi solo uno potrà arrivare liberamente mentre per il secondo si dovrà prima aver ceduto uno degli extracomunitari in rosa. Il limite varrà soltanto per gli extracomunitari in arrivo da fuori i confini italiani. Anche l’acquisto dell’altro calciatore extracomunitario avrà dei limiti: il soggetto dovrà aver giocato almeno 2 gare in Nazionale nell’anno precedente o 5 in totale in carriera, una sorta di “Curriculum Vitae” che dovrebbe garantirne la qualità. Logico conseguire che questo insieme di regole nuove condizionerà anche il mercato appena iniziato, con diversi Direttori Sportivi che dovranno pensare anche a sfoltire rose al momento non registrabili. Questa nuova serie di regole, unite all’abolizione della comproprietà, svecchia in un colpo il calcio italiano equiparandolo ai maggiori campionati stranieri.

Ecco le regole riassunte!

– Ogni squadra dovrà registrare, a mercato concluso, una rosa di massimo 25 giocatori che potrà utilizzare nel corso del campionato: essa dovrà contenere almeno 8 giocatori cresciuti in vivai italiani, e di questi almeno 4 dovranno essere cresciuti nel proprio vivaio. Il calciatore non dovrà necessariamente essere italiano, ma cresciuto nel nostro sistema calcistico.

– Chi non avrà giocatori che rispettino i parametri dovrà lasciare uno spazio vuoto che non potrà essere colmato.

– Dalla lista sono esclusi i giocatori che al momento della registrazione non avranno compiuto i 21 anni di età.

– Ogni società potrà tesserare dall’estero solo due extracomunitari, calciatori che abbiano già giocato in Nazionale ed abbiano conseguentemente un “curriculum” tale da far pensare che portino qualcosa in più al nostro calcio. Di questi solo uno sarà acquistabile liberamente, mentre l’altro potrà arrivare solo in seguito alla cessione dello stesso club di un altro giocatore extracomunitario.

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