Il Punto sul Bologna – Fire and Bulàgna!

Improvvisa e corroborante. La vittoria d’autorità contro la Roma ha risollevato un ambiente (tutti compresi, dai dirigenti ai tifosi) che possiamo almeno definire fin lì preoccupato. Ma la cavalcata di Santander come “un giovane puledro che appena liberato il freno mordesse la rotaia con muscoli d’acciaio”, come cantava Guccini, è stata la più bella cosa vista quest’anno dai ragazzi con la maglia del Bologna. Ciò che fa risollevare la serenità, però, è che si è visto mettere in atto ciò che solo alcuni avevano individuato tra le potenzialità del Bologna. Ovvero, quella voglia di fare bene a tutti i costi, anche laddove si riscontrano delle peculiarità non del tutto positive. Che in parole povere, vorrebbe dire: non ci sono qualità abnormi? Non importa, ci mettiamo la grinta.
Perché una cosa che comincia a intravedersi è “l’inzaghite”: l’allenatore rossoblù è indubbio che abbia portato quella voglia costante di migliorarsi che ha caratterizzato tutta la carriera dell’ex bomber di Milan e Juventus. A proposito di questi ultimi: mercoledì sera sarà comunque complicata. I bianconeri probabilmente ancora non sono al massimo ma ciò non gli impedisce di continuare a vincere e a trovarsi già con tre punti di vantaggio sul Napoli, al momento unica inseguitrice. E se è stata difficile la partita con la Roma, figuriamoci contro le gobbe zebrate.
Ma a Bologna quell’identità che si sta creando tra la squadra e il proprio mister potrebbe essere un valore aggiunto: anche se, come molto probabile, sarà difficile portarsi via punti allo Stadium, il “Fire and desire” che mister Pippo sta insinuando nelle menti dei propri (e nostri) giocatori, può diventare una nostra carta vincente. Se non domani, sarà dopo domani.
Ultima chiosa dedicata ai tifosi che in numero copioso sono andati a sostenere i ragazzi a Casteldebole, prima della gara contro la Roma. Ancora una volta, la nostra città espone in bella mostra il suo bel vivere civile. E potrebbe essere il nuovo slogan: Fire and Bologna. Forse è questo il fattore determinante che fa amare la città ai nuovi arrivi. Oltre al Centro tecnico di Casteldebole, ovviamente.

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