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Federico Albrizio di Calciomercato.com: “Milan? Serve una risposta forte in campionato per evitare crolli”

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Seconda parte d’intervista a Federico Albrizio, collega della redazione di Calciomercato.com, che ci illustra la situazione del Milan prima della sfida di martedì prossimo contro il Bologna (qui la prima parte).

 

La situazione attuale del Milan?

E’ sicuramente in linea con i piani di Elliott. Il quarto posto è esattamente l’obiettivo prefissato dalla società, a maggior ragione dopo l’eliminazione dall’Europa League e le decisioni dell’UEFA in tema di Fair Play Finanziario: centrare la qualificazione alla prossima Champions League è vitale per avviare un percorso di avvicinamento al pareggio di bilancio da raggiungere entro il 2021 e sostenere spese importanti come il riscatto di Higuain o l’acquisto di Lucas Paquetá. Senza dimenticare poi l’appeal del club: il glorioso passato aiuta fino a un certo punto, per convincere grandi giocatori bisogna mettere sul piatto la possibilità di giocarsi la più prestigiosa competizione europea. Ritengo, poi, sia in linea anche con le potenzialità della squadra. Vero che il quarto posto al momento si deve soprattutto alle difficoltà delle romane e a un’Atalanta partita a rilento, ma il Milan sta mantenendo un buon passo nonostante le defezioni, numerose e non banali: ha perso per tutta la stagione un uomo chiave per gli schemi di Gattuso come Bonaventura, ha vissuto una vera e propria emergenza in difesa con gli stop simultanei di Caldara, Musacchio e Romagnoli, e ha superato anche l’assenza contemporanea di Cutrone e Higuain. A pieno organico (e con qualche ritocco a gennaio) ha tutte le carte in regola per lottare fino alla fine per un posto in Champions”.

Sono tanti gli ex della sfida, da entrambe le parti, a partire da Mattia Destro.

“Destro? In casa Milan è un ex ben poco rimpianto: tifosi e società si aspettavano molto da lui, ma in sei mesi ha fatto meno di chi lo ha preceduto e di chi ha preso il suo posto. E a Bologna le cose non vanno meglio: dalla prima stagione in rossoblù ad oggi un costante declino… Poli non sarà invece il centrocampista di classe che strappa applausi, ma come in ogni squadra in cui ha militato si è sempre distinto per l’intensità e la professionalità messe in campo: e questo gli è sempre stato riconosciuto, anche al Milan ha lasciato un buon ricordo da questo punto di vista. I tifosi rossoneri si spaccano su Borini: chi apprezza il suo dinamismo, chi ritiene sia senza ruolo e privo di qualità, che non sia ‘da Milan’. Eppure ha fatto vedere cose positive in rossonero, più da subentrante che da titolare: proprio la sua duttilità e la sua intensità possono essere utili per spostare l’inerzia delle partite. Su Laxalt invece il mondo milanista è compatto: il suo impatto con il mondo rossonero è disarmante in negativo, non è che l’ombra di quello ammirato soprattutto a Genova. Gattuso fatica a trovargli giusta collocazione, l’uruguaiano non gli dà certo una mano: fumoso e poco concreto in possesso, disordinato in copertura. Il ritorno di Strinic può chiudergli ulteriormente gli spazi, uno dei più grandi punti interrogativi sul mercato di Leonardo e Maldini”.

Come valuti la guida tecnica di Gattuso?

“Ha fatto ampia gavetta in periferia, ma ovviamente non è ancora completo il suo percorso di maturazione. Importante il lavoro atletico per recuperare il tempo perso sotto la gestione Montella (si sentano le dichiarazioni dei giocatori rossoneri), ma dal punto di vista tattico si vede ancora qualche lettura sbagliata nei momenti delle partite: ultimo il cambio Cutrone-Laxalt contro l’Olympiacos, completamente errato per ammissione dello stesso Gattuso. Nel complesso però l’avventura di Rino sulla panchina rossonera è positiva, lo dicono i numeri: insediatosi il 27 novembre, nel primo anno ha tenuto la terza media punti in campionato (meglio Juventus e Napoli), e dall’inizio del 2018 ha conquistato 64 punti (prima del pareggio con il Torino), dietro solo ad Allegri. Solitamente si dice per i calciatori, ma anche per Gattuso vale la frase ‘ha ampi margini di miglioramento’: i dati sono tutti dalla sua parte”.

L’eliminazione dall’Europa League può essere una motivazione in più per dare il 100% in campionato?

“Indubbiamente. La sconfitta al Pireo è stata uno shock per tutto il mondo rossonero, anche per le modalità con cui è arrivata: il rigore inesistente concesso all’Olympiacos e l’atteggiamento anti-sportivo dei greci nel finale (palloni buttati continuamente in campo ad azione in corso) non sono un alibi per un percorso sotto al minimo sindacale in un girone abbondantemente alla portata. L’eliminazione crea danni economici e obbliga ancor di più a raggiungere il piazzamento Champions, ma soprattutto rischia di lasciare scorie sul morale del gruppo, che ha già dimostrato di avere nell’aspetto psicologico la sua più grande fragilità. Serve una risposta forte e immediata per evitare pericolosi crolli anche in Serie A, a Gattuso il difficile compito di trovare l’approccio migliore per risollevare il morale e motivare i giocatori: dovrà toccare i tasti giusti, magari pungendo nell’orgoglio quelli più esperti e talentuosi che ora stanno tradendo, Higuain e Calhanoglu su tutti”.

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