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Forcing – Zazzaroni: “Il Bologna ha una febbre altissima, e le iniezioni devono arrivare dal mercato”

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In questo rush finale di mercato, di presentazione dello stadio e dell’importantissima sfida col Frosinone, siamo riusciti a rubare cinque minuti al direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni. Per l’occasione, gli abbiamo levato i panni del giornalista per vestire quelli del tifoso bolognese.

Sig. Zazzaroni, inizierei col chiedere come sta lei…e lo Zazzaroni tifoso del Bologna.
“Come sto io…ho il raffreddore. E come sta il Bologna…con una febbre altissima. Sta prendendo un sacco di paracetamolo, ma non basta perché servirebbero delle iniezioni di sangue nuovo”

E queste iniezioni possono arrivare dal mercato?
“No, non possono: devono. Manca una settimana, qualcosa è arrivato, qualcosa manca ancora. So che stanno cercando un terzino destro e un’ala destra. Aspettiamo di vedere se saranno iniezioni o innesti di qualità”

Sa meglio di me quanti e quali nomi sono stati fatti. Ma chi sono i più vicini?
“Quelli che so più vicini, li scrivo sul giornale. Chiaro che nell’ultima settimana molte cose sono cambiate, poi alcuni giocatori – come Spinazzola – hanno avuto dei blocchi. Può darsi che, nel caso si sbloccasse la trattativa di Benatia, poi loro vadano su Darmian e possano liberare l’esterno: è tutto molto collegato”

Sempre parlando di mercato, stamattina, nella rassegna stampa del “Corriere dello Sport”, c’era un articolo che parlava di Santander: ora non è più inamovibile. L’arrivo di Sansone può avere modificato gli equilibri?
“Innanzitutto, sembra che abbiamo visto – seriamente – per la prima volta il 4-3-3 a Ferrara, che mi sembra il modulo più congeniale con i giocatori che ha Inzaghi. Il fatto che loro cerchino un esterno destro basso e uno alto vuol dire che vogliono insistere su quel modulo, volendo avere un’alternativa a Orsolini e Mbaye. Poi abbiamo visto Palacio giocare centravanti, ma so che cercano anche una prima punta”

Ah, anche una punta.
“Se c’è la possibilità, si può fare anche la prima punta”

Di Vaio, Fenucci e Bigon come affrontano i prossimi sei mesi?
“Con grande preoccupazione, mi sembra evidente. Ma è anche una questione di sensibilità, siccome la salvezza è una cosa molto complicata e il loro lavoro è in discussione, come per tutti quelli che fanno calcio, quando mancano i risultati. Per cui, è chiaro che abbiano un fondo di preoccupazione, ma spero abbiano anche un fondo di fiducia su quello che hanno fatto”

E un fondo di fiducia potrebbe arrivare anche domani (oggi, ndr). Nel senso, ieri è arrivato Saputo che domani parlerà della questione-stadio. Cosa può portare questa struttura?
“Guarda, la prima cosa da fare è la squadra, poi lo stadio. In un bellissimo teatro con attori scarsi, la gente non va; in un teatro non tanto bello con attori ottimi, la gente comunque accorre. Chiaro che se riesci a coniugare lo stadio bello e una buona squadra, a quel punto hai fatto bingo. Lo stadio è una struttura importante, fondamentale, però devi mettere anche il contenuto, non solo lo scatolone di grande livello”

Speriamo che il livello si alzi già da domenica, nella sfida con il Frosinone.
“No, quella è decisiva. È evidente che se col Frosinone – mi tocco – dovesse andare male, per esempio un pareggio equivarrebbe a una sconfitta, allora dovrebbe essere messo in discussione tutto”.

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