Bologna FC
Il Resto del Carlino – Prandelli: “Col Bologna non c’è stato nessun contatto”
Mezzogiorno in famiglia in casa Prandelli, anche se “i nipotini si aspettano di poterci rivedere insieme alla partita, e invece non potranno”, afferma papà/nonno Cesare. I parenti, per quanto importanti sicuramente siano, rispecchiano però uno dei problemi minori per quanto riguarda la partita di domenica, quando Bologna e Genova non giocheranno una partita decisiva, ma comunque sarebbero tre punti molto pesanti.
Il figlio Nicolò, come sanno tutti, lavora come preparatore atletico nei rossoblù emiliani e si potrà “ricongiungere” col padre, sul terreno di gioco, dopo le fatiche in simbiosi con la Nazionale: “Ci sentiremo tutti i giorni, magari faremo qualche battuta per stemperare la tensione di una situazione nuova per entrambi”.
Sicuramente, Cesare non andrà a chiedere informazioni sugli avversari, visto che ha potuto già “studiarli” nel corso dell’anno: “Essendo libero, andavo alle partite di Fiorentina e Bologna per vedere mio figlio. Solo che, come sempre, sono partite le voci: vi posso assicurare che non c’è stato neanche un contatto”.
Inzaghi, eppure, è stato esonerato e al suo posto è arrivato Mihajlovic: “Diciamo che il successo con l’Inter ha dato una carica fantastica, al Bologna e alla piazza. In fondo, il fascino del calcio è questo: troveremo una squadra carica, non sarà facile”.
Allo stesso modo, anche i liguri saranno carichi, con un Piatek in meno ma con un Sanabria in più: “Sanabria è talentuoso, è venuto in Italia molto giovane e ora ha voglia d dimostrare a tutti che se lo meritava. In più, lui e Santander sono la coppia del Paraguay, si stimano: un altro motivo bello di questa partita”.
Sotto le Due Torri, tuttavia, non troverà solo Nicolò, bensì anche amici di vecchia data: “Ho avuto Claudio Fenucci ai tempi di Lecce e penso sia un grande dirigente. Riccardo Bigon è una persona capace che non ama urlare. Marco Di Vaio l’ho avuto come giocatore al Parma, prima che andasse alla Juve”.
Dopo lo stand-by, Prandelli è riuscito a ripartire in quarta, cosa che non ha fatto Ventura: “A me mancava, avevo proprio voglia di tornare in gioco. In Italia ho ritrovato l’adrenalina e la pressione di tutti i giorni. A volte anche troppa, ma è l’ambiente di cui ho fatto parte tutta la vita. E poi sono in una società speciale, la più antica d’Italia, con un grande stadio e una cultura”.
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