Basket
Un inconsueto pareggio accontenta la Virtus Segafredo in trasferta a Le Mans: 74 – 74
LE MANS SARTHE – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 74 – 74 (21-24; 38-40; 55-59)
Le Mans: Hendrix 8, Eito, Bigote 25, Tarpe , Cornelie 2, Yeguete 8, Ray 21, Thompson, Clark 10, Dohou n.e. , Tabu. All. Bartecheky
Virtus Segafredo: Punter 6, Martin 6, Moreira 6, Pajola n.e., Taylor 13, Baldi Rossi 2, Cappelletti n.e., Kravic 11, Chalmers 7, Aradori 10, M’Baye 13, Cournooh. All. Sacripanti
Arbitri: Kozlovskis (LAT), Calatrava (SPA), Proc (POL)
Tiri liberi: LM 10/15; BO 16/24
Rimbalzi: LM 46; BO 35
Falli: LM 23; BO 16
Tiri da 2: LM 23/53; BO 23/40
Tiri da 3: LM 6/19; BO 4/21
Si scontrano, questa sera, all’Espace Antares di Le Mans, due formazioni sulla carta abbastanza equivalenti, con una leggera prevalenza della Virtus, sul piano statistico, sulla squadra di casa. Ogni trasferta europea è peraltro assai insidiosa, soprattutto ora che è avvenuta la scrematura delle qualificazioni alle top16 di Basketball Champions League. Le Mans in verità al proprio roster ha aggiunto da pochissimo Kendrick Ray, fratello minore di Allan, in prestito dal Maccabi, un giocatore in grado di mettere parecchio scompiglio tra le difese avversarie, ma va anche detto che i bolognesi avrebbero aggiunto al proprio arco una freccia potenzialmente letale, la stella NBA Mario Chalmers alla sua prima apparizione europea, per quanto, con alle spalle non più di un paio di allenamenti assieme ai compagni e almeno otto mesi di inattività, sarà tutto da verificare il contributo che riuscirà effettivamente a dare. In casa bolognese tiene banco pure la situazione societaria, al centro di voci insistenti su malesseri interni che potrebbero condurre all’uscita del DS Marco Martelli. Da sottolineare è anche che a questo punto della stagione si cominciano ad effettuare i primi bilanci, in vista degli ipotetici sviluppi futuri, in particolare se, come in casa Segafredo, la presente stagione è stata impostata come transizione verso una crescita abbastanza ambiziosa.
Per questo incontro la Virtus ha scelto di mandare in tribuna, per il turnover imposto dall’arrivo di Chalmers, il terzo centro Brian Qvale. In quintetto, con Taylor, Punter, Aradori e M’Baye, l’angolano Moreira. Le Mans invece comincia con Ray, Bigote, Yeguete, Thompson e Clark.
L’inizio è abbastanza contratto. Nei primi due minuti solo un canestro e un fallo per entrambe le strade. Un colpo di qua, uno di là mettono in luce soprattutto Taylor da una parte e Ray dall’altra. Poi a 3’16” dalla prima sirena entra Chalmers al posto di Taylor, sul 14 pari, assieme a Kravic e Martin al posto di Moreira e Punter. L’ingresso del “fenomeno” produce i suoi effetti: il gioco bolognese migliora sensibilmente e nonostante la grande energia dei francesi il primo quarto termina 21-24.
Il terzo assist di Chalmers serve Kravic per mantenere il +3, dopo il canestro di Hendrix ad avvio secondo periodo. Per la Virtus è una girandola di cambi; l’attacco si esalta ora con Kravic al suo ottavo punto con 4/4 per il 27-30, la difesa patisce a tratti le ormai ben note amnesie. Una schiacciata in contropiede di Martin dà il + 5 ai bianconeri, ma Bigote replica con una tripla che dice non molliamo. Per diversi minuti la difesa bolognese chiude ogni varco, tuttavia la Segafredo spreca il momento positivo con gli esterni, Punter e Aradori, che in attacco non ne azzeccano una e a 1’24” dall’intervallo si torna in parità, 36-36. Sulla sirena Chalmers replica la fine del primo quarto, sbagliando la tripla, e così alla sosta lunga il risultato è un 38-40 che conferma il sostanziale equilibrio visto fin qui. In doppia cifra sono già arrivati i francesi Bigote (12) e Ray (10), tra i virtussini i punteggi sono decisamente più distribuiti.
La ripresa vede la Segafredo costruire un piccolo vantaggio grazie ad una difesa molto più convinta, decisamente più reattiva sul pick’n’roll avversario, senza però riuscire ad andare via significativamente, con Bigote che tiene a galla i suoi con una prestazione personale di tutto rilievo, che sa di partita della vita. A 2’22” dall’ultima sosta si torna in parità, 53-53, con Bigote che ha già 20 punti e 6 rimbalzi. Tre liberi su quattro (due di Aradori, uno solo di M’Baye) danno un +3 estemporaneo che ancora Bigote ridimensiona; Kravic segna un bellissimo canestro e poi un libero su due per il +4 quando mancano 42” in cui non succede alcunché di produttivo. Ultima sosta sul 55-59: come essere pari, in pratica.
L’ultimo periodo parte con una prevalenza delle difese sugli attacchi, che ora sembrano perdere sensibilmente la lucidità delle fasi precedenti. La partita è sempre quella, con la Virtus un pelo avanti ma incapace di allungare per cui viene costantemente ripresa. Emblematico Aradori: segna un ottimo canestro e fallo subito prima di commettere un ingenuo antisportivo che concede ai francesi la giocata del -3 (61-64, al trentacinquesimo minuto). I liberi di Ray riportano Le Mans a -1; M’Baye fallisce la tripla, Ray no: +2 Le Mans a 4’15” dalla fine. M’Baye replica con un 2+1 di grande determinazione, poi errori di qua e di là prima dell’assist di Taylor per Moreira, che schiaccia. Il centro bianconero si guadagna, l’azione successiva, due liberi, ma questi proprio continuano ad essere la sua maledizione, punita da Yegete che riporta i suoi a -1. Martin assiste Punter che non può fallire il tiro da due metri e il libero aggiuntivo su fallo di Thompson, il quinto del play di casa. Bigoté servito da Ray riavvicina i suoi a Bologna. Torna il braccino corto bianconero: errori in attacco, sciocchezze in difesa, tre liberi per Ray che consegna ai suoi il +2, 74-72 a 22” dalla conclusione. Sacripanti sceglie di partire dalla propria metà campo dopo l’inevitabile timeout per cercare di tenere la palla fino alla fine. Punter fallisce la tripla che chiude l’azione ma Moreira in tap in segna il pareggio. Manca un secondo e mezzo, Le Mans esce dal proprio timeout con una rimessa in attacco, ma Ray non mette il tiro da almeno dieci metri. Finisce 74-74, non ci sono supplementari perché in coppa questo è solo un primo atto di una gara che si concluderà mercoledì prossimo a Bologna.
La Segafredo può dirsi, per il risultato, parzialmente soddisfatta; in ottica europea, l’esordio in trasferta in questa fase è positivo, sul piano del punteggio. In verità, quello che non convince è la sua ormai cronica incapacità di sfruttare a dovere i momenti favorevoli della partita, subendo di conseguenza il sistematico rientro degli avversari. Peccato, perché è come buttare alle ortiche una quantità esagerata di buon lavoro. Diciamo che il rientro a Bologna è comunque più dolce che amaro, arricchito dall’esordio di un Mario Chalmers che ha lasciato intravedere cosa potrà dare alla Virtus in termini sia di eleganza che di concretezza. Ma questo potrà essere verificato ancor meglio già domenica prossima nella trasferta di Cantù, se tutta la documentazione necessaria sarà depositata entro i termini richiesti. Un’ultima annotazione sui singoli, oltre a Chalmers: partita di spessore di Taylor, buona di Kravic e M’Baye, più che discreta di Moreira (9 rimbalzi) sul filo della sufficienza gli altri a parte Punter, stasera proprio in giornata no, come se l’arrivo della concorrenza di Chalmers avesse acceso Taylor e spento quello che fin qui è stato il cannoniere della squadra. Speriamo si sia trattato solo di un episodio, per quanto nell’ultimo periodo Punter sia apparso un lontano parente di quello visto fino a Natale.
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