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Il Punto sul Bologna – La lunga notte

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Ha da passa’ ‘a nuttata, diceva Eduardo De Filippo in una delle sue più celebri piece teatrali. Deve passare la notte, prima di rivedere la luce. Prendendo spunto da ciò, verrebbe da chiedersi quanto buio c’è ancora da sopportare per il tifoso bolognese. All’arrivo di Saputo la maggioranza di noi pensò che già quella fosse la luce, dopo i travagli sopportati nella precedente gestione finita con la serie B. Ma così, ahinoi, non è stato. O meglio: la differenza radicale tra il passato e il presente è che nel passato non avremmo dato ulteriore credito alle promesse. Oggi, invece, siamo qui ad aspettare che forma prenderanno quelle di mister Saputo, elargite nel post Bologna-Frosinone di fine gennaio.
Nel frattempo, in città il nome di Sabatini e la conferma di Mihajlovic sono le ambizioni che hanno maggiore frequenza nelle menti rossoblù. Due ambizioni strettamente legate all’aspetto sportivo, perché la vera fame del tifoso è lì: su quel pallone che rotola su di un manto erboso. Se queste ambizioni fossero confermate nei fatti, sarebbe sicuramente un passo avanti nel futuro. Dopo vari tentativi (Corvino, l’attuale Bigon, Delio Rossi, Donadoni e Inzaghi), potrebbe essere questa la quadratura del cerchio. Da aggiungere: una figura operativa da affiancare a Sabatini e gli investimenti da farsi nella costruzione della squadra.
Dunque, più o meno, il percorso sembra delineato. Nel mezzo, tuttavia, ancora un pesantissimo mese da passare e cinque gare da disputare: praticamente, “‘a nuttata” di cui si diceva prima. Sabato, il Bologna potrebbe avere in mano la palla del match: battere l’Empoli significherebbe mettere una diga di otto punti tra noi e la retrocessione. A quel punto, rimarrebbero quattro partite alla fine e dodici punti disponibili. Sarebbe un passo determinante, se non addirittura definitivo. E tutta Bologna sa che quella partita è diventata “LA” partita.
Solo dopo allora si potrà tornare a ripensare il mondo con maggiore serenità, nell’eventualità che tutto vada come si vuole che vada. Si potrà tornare a parlare di Sabatini o Mazinga Zeta, di Mihajlovic o di Guardiola. Si potrà tornare a sognare. Nell’attesa che qualche sogno si possa anche avverare. Ma questo, all’alba di domani. Passata questa lunga, lunghissima notte.

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