Bologna FC
Corriere di Bologna – Un unico coro: “Mihajlovic, resta con noi”
Maifredi, Ulivieri, Mazzone, ai quali – ora – si aggiunge Mihajlovic: sono loro, secondo Francesca Blesio del Corriere di Bologna gli allenatori più amati della Bologna calcistica, per schiettezza, capacità, determinazione e autorevolezza. A conferma di ciò, la giornalista ha intervistato quattro personaggi di spicco delle Due Torri.
Gian Luca Galletti (ex ministro dell’Ambiente): “Sinisa è stato importantissimo non solo per i risultati, ma anche per quello che ha portato in spogliatoio e in città. Ha insegnato a tutti che si può fare squadra e che facendo squadra si possono ottenere grandi risultati: una lezione che sarebbe utile alla nostra politica oggi.
Il girone di ritorno del Bologna, la promozione in A1 della Fortitudo e la vittoria della Virtus in Europa ha contribuito a regalarci una ventata di positività. Cosa apprezzo di più del Bologna di Mihajlovic? La voglia di riscatto e la determinazione, e per convincerlo servirebbe riempire lo stadio l’ultima giornata per dimostrargli che c’è una città che vuole rimanga”
Mauro Felicori (ex direttore generale della Reggia di Caserta): “Mihajlovic ha dimostrato di avere qualità importanti sotto l’aspetto psicologico: Pulgar si era perso, ora riesce a tirare fuori il meglio. Ho visto Saputo malinconico prima dell’arrivo di Sinisa; meglio investire in qualcosa che funzioni e tornare a sorridere, no?
Quale mossa della società servirebbe per convincerlo? Stipendio e progetto, dandogli una squadra del suo rango, che se la giochi col Torino e di tanto in tanto batta il Milan. A Bologna, però, siamo bongustai e ci piacerebbe soffrire di meno”
Marco Bernardi (presidente di Illumia): “Rimanere sarebbe interessante anche per lui, siccome potrebbe essere il primo allenatore a traghettare il Bologna in Europa. Io ragiono con parametri aziendali, e uno come lui lo assumerei subito: non ha paura di essere se stesso, politicamente scorretto e ha capacità decisionale, è simpatico. Le persone vere come lui sono sensibili a sfide e obiettivi, più che agli aspetti economici. Bisogna dargli una visione e traguardi ambiziosi”
Max Poggi (chef bolognese del locale omonimo): “La cura che sta dando è efficacissima, l’unica via per farlo rimanere è accontentarlo : se vuoi far crescere un’azienda devi condividere con il tuo manager le scelte. Io gli farei presente che qui può fare la storia. Come Mazzone e Ulivieri potrebbe legare il suo nome a Bologna con risultati importanti. Nonostante sia bravo, non c’è una squadra a cui li associ: ecco, questa potrebbe essere Bologna.
La cosa che ho apprezzato di più è stato il cambio di mentalità, perché abbiamo giocato bene anche nella sconfitta contro il Milan. Se avessimo avuto i loro giocatori, a quest’ora saremmo stati in Champions”
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