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Il Resto del Carlino – L’insulto a Sinisa arriva fino in Parlamento

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Quello che è accaduto a Sinisa mercoledì sera, nel prepartita di Lazio-Atalanta (gara che valeva la Coppa Italia), è risultato ancora più grave perché detto non da un tifoso avversario della Lazio, che poteva riconoscere nel tecnico rossoblù una bandiera biancoceleste, ma da un rappresentante delle forze dell’ordine che, per deontologia professionale, dovrebbe assolutamente esimersi dall’esprimere qualsivoglia concetto di carattere razziale. Per questo l’epiteto “Zingaro di m…”, la cui fonte è stata descritta dallo stesso tecnico serbo alla Gazzetta dello Sport, è finito in una interrogazione parlamentare dall’onorevole forzista bolognese Galeazzo Bignami, non per difendere un esponente della società felsinea, ma per stigmatizzare l’operato di un componente delle forze dell’ordine, su cui attualmente c’è un’indagine conoscitiva per comprenderne i fatti e arrivare a individuare il responsabile. Dal canto suo, in maniera assai signorile, Mihajlovic non ha esposto denuncia, ne è intenzionato a farlo, volendo, intelligentemente, far spegnere ogni polemica. Purtroppo, anche in passato, il tecnico serbo, per le sue origini, era stato più volte additato dalle tifoserie avversario nel modo in cui è stato apostrofato mercoledì’ pomeriggio: episodi deprecabili a cui, una volta e in maniera simpatica, la moglie Arianna aveva risposto:” E’ il mio zingaro preferito”. Sperando che sia l’ultima volta che il calcio sia accomunato a insulti razziali, che con lo sport non hanno nulla a che vedere.

 

(Fonte Massimo Vitali – RdC)

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